Intorno a Marghera - Nel 1962 si scriveva che la zona industriale di Marghera aveva determinato una sfera di influenza in provincia, tale da rendere di facile individuazione il territorio oggetto del piano intercomunale, ovvero l'espansione metropolitana di Venezia isola. Probabilmente non è ancora del tutto smarrita l'eco di questo intervento fondante, anche oggi che la zona industriale costiera si presenta radicalmente diversa in un contesto veneto e mondiale irriconoscibile.
Da diversi anni c'è di fondo la convergenza sul fatto che la zona industriale costiera non sia affatto dismessa, bensì concretamente in transizione verso una mixitè neoindustriale, che tenga insieme le funzioni:
  • portuale e retro portuale (commerciale) e logistica;
  • chimica (a termine) ed energetica (industria manifatturiera);
  • terziaria (convenendo su ciò che questo significa davvero) della ricerca e del servizio alla produzione (polo scientifico e tecnologico, VEGA);
  • cantieristica e nautica (industria manifatturiera);
  • quella di un luogo della memoria, un ecomuseo costiero.
Il COSES ha riservato da sempre attenzione a Marghera, a partire dai due libri pubblicati con Franco Angeli (COSES - Comune di Venezia, 1990 e 1991), allo studio su Vega (Scaramuzzi I., 2004), alla pubblicazione della brochure per il MIPIM 2008, in prospettiva di Shangai 2010 e sulla scorta di EIRE 2007, fino agli aggiornati Osservatori per l'Ente Zona e per la Municipalità di Marghera, ai materiali e agli approfondimenti presenti nel sito Internet. Un filo rosso, tenacissimo, si dipana dall'idea originaria del 1969 illustrata dal fondatore Mazzariol e dal gruppo di ricerca pioniere, fino alla prospettiva per Shanghai 2010: conferma che Marghera è una delle figure giganti sullo sfondo della metropoli diffusa e vuole esserlo in termini di polarità insediativa (immobiliare e urbana) oltre che produttiva.