Casa e commercio - Lontani gli anni in cui si parlava di questione casa, il COSES si è occupato, recentemente, di particolari approfondimenti: le migrazioni domestiche tra capoluogo e comuni di cintura, nonché le grandi migrazioni e la casa per gli immigrati.
Sullo sfondo della situazione che il Censimento ci restituiva al 2001, lo scoppio della bolla immobiliare ci conferma che il bisogno della casa va affrontato con prospettiva e strumenti di analisi nuovi. Sicuramente la scala del singolo comune è del tutto obsoleta e, viceversa, la gestione della scala metropolitana dovrà ragionare sui flussi di residenza e sulla qualità urbana dello sprawl abitativo.
In questi anni abbiamo tenuto sott'occhio anche le case dei turisti che sono gran parte del patrimonio censito come vuoto e che hanno dato luogo, insieme alla ricettività professionale e industriale, al quartiere metropolitano costiero: questo punto di vista, al quale il COSES lavora da quasi venti anni, ha trovato importanti riconoscimenti, sia metodologici che concettuali.
i sprawl possiamo parlare anche per il terziario commerciale. È vero che alcune innovazioni forti hanno interessato le aree produttive, generando un'intensa mixitè di funzioni economiche, ma è altresì vero che la dotazione di strutture commerciali di grandi dimensioni, di catena o specializzate, di format innovativi, sono diffuse in tutti i principali centri della provincia.
Per almeno tre decenni, il COSES è stato abbinato dai Comuni della Provincia ai cosiddetti piani del Commercio: ne abbiamo fatti oltre settanta, tra prime versioni, rinnovi, pubblici servizi, edicole ed ambulanti. Una vera e propria "scuola", dalla sperimentazione iniziale (nei primi anni Settanta) fino alle Indagini sulle abitudini di consumo (Abaco I e II) nella seconda metà degli anni Novanta. Poi è arrivato Bersani e gli studi sul sistema distributivo, gli strumenti regolativi e di programmazione sono sensibilmente cambiati. Recentemente è soprattutto con il Comune capoluogo che il COSES ha approfondito questi temi.