Fondaco Acque

"Oggi, dalla mattina alla sera, quasi continuamente sull'acqua. Nell'elemento costitutivo di questo aggregato di case e di canali che riconosco poco per volta, pietra dopo pietra - senza esitazione, qui in mezzo, torno a chiamarla Venezia. L'acqua si respira come l'aria: con l'aria."

Paolo Barbaro, "La città ritrovata", Quaderni veneziani, Consorzio Venezia Nuova.

La specificità di Venezia di essere città sull'acqua e nell'acqua e di ricevere da questa sua stessa condizione problemi, ma anche opportunità uniche, vuol essere il motore di questo spazio dedicato a tutto ciò che nell'acqua e sull'acqua accade.
La laguna di Venezia è il "contenitore" di tali acque, con una estensione territoriale che travalica il territorio sia comunale che provinciale veneziano. Un contenitore speciale per la sua condizione fisica e che, tuttavia, assume al suo interno le sfaccettature vitali di ogni territorio nel quale la componente umana ha contribuito ad una forte antropizzazione, da sempre.
In questo Fondaco si intendono sviluppare le questioni di cui il COSES si è occupato, relativamente alla natura acquatica di Venezia: perciò non tratteremo aspetti di carattere strettamente ambientale.
La specificità di Venezia identifica inequivocabilmente la necessità di assolvere alle quotidiane funzioni urbane utilizzando particolari modalità.
La sua parziale insularità, la sua collocazione in ambiente lagunare, e non marino o costiero, la sua necessità di essere città nonostante questo, identificano la problematicità di convivenza ambientale affrontata quotidianamente da residenti, addetti alle diverse attività economiche, operatori economici, city user, e studenti pendolari, siano essi stabilmente abitanti nel Centro Storico o solo temporaneamente presenti.

Uno degli aspetti fondamentali che garantiscono il funzionamento, più o meno efficiente, di ogni organismo urbano è quello relativo alla mobilità di persone e merci sia all'interno della città stessa che nei suoi rapporti con l'esterno, secondo le specifiche funzioni che la caratterizzano.
Per Venezia e gli altri centri abitati della laguna, la determinazione di interno ed esterno assumono connotati ben più evidenti che in una città di terraferma, data la sua particolare collocazione e struttura fisica.
È evidente come il ruolo del trasporto via acqua, di persone e/o merci all'interno e da/per l'esterno della Città Antica, sia fondamentale per lo svolgimento della quasi totalità delle ordinarie operazioni connesse all'esistenza di una qualsiasi attività umana ed economica.
Questa caratteristica, pur profondamente modificata nel corso degli anni ed in continua trasformazione, resta un dato peculiare della Città Antica e nonostante il collegamento alla terraferma attraverso il ponte translagunare il sistema urbano comunale risente decisamente della cosiddetta bipolarità tra polo lagunare e polo di mainland, resa speciale proprio dalla mediazione dell'acqua.
Nel caso del centro antico di Venezia, la maggior parte del flusso di merci avviene dalla terraferma. I flussi contrari appaiono di dimensioni più modeste, se non nel caso dei rifiuti solidi urbani.
In particolare modo il rifornimento alla città è uno dei temi comuni a tutte le grandi aree urbane ed è stato un elemento di criticità per la "città insulare" lagunare nella sua recente fase economica, dal dopoguerra fino ad oggi.
Venezia presenta caratteristiche particolari concomitanti, fisiche e funzionali, che rendono più acuta ed urgente la necessità di sperimentare soluzioni innovative: la presenza di un'area antica unica al mondo per dimensioni e stato di conservazione, con un assetto urbanistico che contrasta drammaticamente con i moderni ritmi di mobilità delle merci e delle persone.
A dispetto di tale specialità, l'assetto della composita struttura socio-economica mantiene nel centro antico il punto di forte concentrazione delle attività e un motore principale delle relazioni.
La combinazione di questi due elementi, dimensione e peso socio-economico del centro antico, fa di Venezia un caso del tutto originale che influenza direttamente tutti gli aspetti della vita urbana e la stessa movimentazione locale delle merci.
Infatti, nonostante i processi di decentramento intervenuti, soprattutto delle attività strettamente produttive, nel centro insulare di Venezia arrivano e, seppur in misura minima, partono movimenti rilevanti di merci.
Per non dire dei flussi di persone, metropolitane e foreste (cfr. Fondaco Turismo).
Pur modificandosi continuamente le dimensioni, le tipologie e la qualità dei prodotti trasportati, questo dato non tende a diminuire negli ultimi anni perché ai minori volumi consegnati ha fatto fronte la crescita frenetica nella frequenza di consegne effettuate, in linea con le tendenze in atto nei sistemi distributivi.

La fruizione dello specchio d'acqua lagunare è appannaggio di diversi soggetti. La competenza sulle stesse acque è frammentata tra diversi enti.
I flussi di imbarcazioni circolanti nelle acque lagunari assumono dimensioni assolutamente rilevanti, sia internamente che esternamente ai centri insulari e in particolare alla Città Antica.
Al traffico feriale legato all'approvvigionamento, ai servizi turistici ed al trasporto pubblico di linea delle persone, si aggiungono nelle giornate festive e nel periodo estivo in particolare, i flussi di imbarcazioni da diporto.
Tale flusso è concentrato da e per il Litorale nord (Cavallino e Jesolo), da e per la gronda lagunare dove, a diverse "profondità" nella terraferma e lungo i canali e gli assi fluviali, sono localizzate darsene, rimessaggi e cantieri ai quali tale traffico si appoggia. Pur in questa estrema semplificazione descrittiva dei flussi è possibile comprendere la portata del fenomeno.
All'interno della Città Antica di Venezia risultano messi a disposizione, ed utilizzati, circa 5.000 spazi acquei (o posti barca). Altri 11.000 posti barca sono identificati come potenziali origini di transiti nelle acque lagunari in ragione della loro dislocazione in darsene lagunari o prossime alla laguna.
Il tempo libero si declina, in questa particolare città, in imbarcazioni e darsene. A Venezia, cioè, grazie all'acqua non abbiamo soltanto una economia ospitale riferibile al turismo dei foresti, ma un sistema di svago, ricreazione e sport riferito ai residenti e ai cittadini temporanei, in un bacino di domanda che travalica gli stessi confini comunali anche in ragione della gronda lagunare cui affacciano o sfociano altre comunità della metropoli.
La Laguna è in qualche modo, per il leisure metropolitano, un grande parco, dove le attività legate all'acqua muovono il popolo delle barche. Nei movimenti e nei tipi di imbarcazioni rilevate il diporto, i remi, l'uso ricreativo hanno un peso importante, per certe direttrici dominante, in certi giorni ed ore quasi esclusivo.

Le indagini del COSES sul traffico acqueo nel 1998 evidenziavano circa 20.000 passaggi per ogni singola giornata di monitoraggio, nel complesso delle stazioni di rilevazione. Nel 1986, l'ammontare dei passaggi di imbarcazioni era praticamente la metà. Nel 2002, le rilevazioni evidenziano aumenti significativi del traffico. I passaggi totali rilevati in una giornata tipo nell'area della Città Antica di Venezia sono circa 30.000. Oltre il 60% riguarda il traffico di lance, taxi e topi per il trasporto merci, di varie dimensioni.

Gli usi principali ai quali è sottoposto lo specchio lagunare in termini di carico dinamico sono:

Pesca

navilio attraccato

Per ragionare attorno alle problematiche delle acque della laguna è necessario ed utile individuare anche gli attori che attualmente vi operano e capire le loro funzioni. La molteplicità di soggetti che incorporano competenze specifiche sull'area è tale da rendere a volte vano qualsiasi tentativo di coordinamento. Questo, risulterebbe viceversa indispensabile qualora si tratti di stabilire delle regole di comportamento che rendano compatibile l'attività economica e la conservazione ambientale.
Una sintesi di soggetti e competenze è offerta dal navilio "I padroni delle acque" in questo Fondaco: Magistrato alle Acque di Venezia, Concessionario unico Consorzio Venezia Nuova, Provincia e Comune, Sindaco di venezia in quanto Commissario di Governo per il traffico acqueo (moto ondoso), Capitanerie di Porto, Aziende pubbliche, miste e private, concessionari e compagnie, operatori in autonomia funzionale come nel caso della Zona industriale di Marghera.

I padroni delle acque

navilio attraccato

Ma in questo Fondaco non parleremo solo di movimenti e trasporti.
Molti altri elementi, a Venezia, sono giochi sull'acqua.
Intimamente legata all'acqua è, infatti, la querelle veneziana per antonomasia: la protezione della città dalle acque alte, sia nel suo aspetto hard, quello delle grandi opere idrauliche alle bocche di porto (Mose), sia sugli aspetti diffusi e più soft relativi alla gamma di interventi ordinari e minori: escavo dei rii, rialzo delle fondamenta, marginamenti lagunari, manutenzione dei litorali e delle barene, e altri spetti di cui il COSES tradizionalmente non si occupa.
In questo Fondaco, invece, il navigatore troverà ampiamente trattato l'argomento "piani terra" nel centro antico.
Nelle isole della laguna, come nel centro storico di Venezia, si sta assistendo ad una massiccia semplificazione delle funzioni. Quelle "residue" riguardano attività produttive radicate nel territorio insulare per questioni legate alla tradizione e alle peculiarità territoriali (cantieristica minore, vetro artistico, merletti e tessuti lavorati a mano, lavorazione delle maschere, artigianato artistico del legno e del restauro, ecc.). Un quarto degli addetti sono occupati nella lavorazione del vetro artistico che ha comunque perso il 15% di occupazione nell'arco di un decennio. Un altro quarto, o poco più, è impiegato negli alberghi, ristorazione e commercio al dettaglio.
In generale, il settore artigianale caratterizza decisamente la struttura produttiva lagunare. I fattori specifici dell'artigianato lagunare sono quelli di un progressivo esaurimento delle conoscenze tradizionali legate alle lavorazioni tipiche ed uno "scivolamento" verso lo svolgimento di attività marginali di servizio o sub forniture di aziende maggiori. Non mancano comunque alcune realtà innovative, seppur limitate per numerosità ed importanza economica.
La realtà lagunare si configura come un insieme di microcosmi, ognuno con propria e forte identità. Questa specifica si riflette anche sulle realtà produttive, laddove parti del territorio si sono storicamente specializzate e mantengono elementi di concorrenza endogena giustificata da fattori culturali, dimensione territoriale, conflittualità residuali. Questi elementi, oltre al mutato tessuto sociale e demografico, costituiscono potenziali barriere all'accesso dei giovani nel tessuto artigianale. Di qui il maggior successo che riscuotono i posti "pubblici" (Comune, Casinò, Actv, ecc.) nell'immaginario giovanile, con il relativo appiattimento della struttura produttiva e la mancanza di trasmissione delle conoscenze e delle tradizioni tipiche.

Data l'evidente mole di informazioni che il tema acqua raccoglie, il Fondaco è organizzato per magazzini contigui ma distinti: da ognuno di essi il navigatore potrà passare ai navili degli approfondimenti e attraverso i link ad altre merci presenti nel sito COSES: documentazione sul Porto, sulla Pesca, e così via.
Tra gli usi della laguna aggiungiamo, per contiguità territoriale, quello aeroportuale che utilizza una vasta area della gronda di terraferma, fisicamente allo stesso tempo terra e laguna. Non solo il polo aeroportuale appartiene ambientalmente ed urbanisticamente a pieno titolo all'area lagunare, per impatto conseguente al tipo di funzione svolta, ma come i dati sul traffico acqueo dimostrano le relazioni tra Tessera e Città Antica si svolgono (anche) via acqua con effetti pesanti sulla rilevanza delle direttrici (Canale di Tessera, Murano, Fondamenta Nuove), sul tipo di imbarcazioni (lance e taxi), sul carico inquinante (motori, rumori), sugli orari di punta, sui rischi della navigazione.

Se volete saperne di pił

1. Merci sull'acqua
2. Manifatture sull'acqua
3. Traffico acqueo in Laguna
4. Traffico acqueo in Città Antica
5. Canal Grande, grande traffico
6. Cantieristica minore in provincia
7. Cantieristica minore a Venezia
8. Park in acqua (rimessaggi e darsene)
9. Il monitoraggio del traffico acqueo nel 2003
10. Monitoraggio traghetti/gondole

Il Fondaco è curato da Pierpaolo Favaretto (gli autori delle singole ricerche e le fonti delle documentazioni sono citati di volta in volta e nei materiali COSES originari).

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