Fondaco Acque

7. Cantieristica minore a Venezia

Il COSES ha realizzato, nel 2002, uno studio sullo stato e sulle prospettive della cantieristica nautica minore e sulle aziende presenti nel territorio comunale, in particolare nella sua componente del Centro Storico di Venezia ed isole.
Le questioni legate ad un esame del settore della cantieristica nautica minore nell'area comunale veneziana, chiamano in causa sia la costruzione ex novo o la riparazione di imbarcazioni, che funzioni connesse quali il rimessaggio di imbarcazioni o la commercializzazione di parti od accessori delle stesse. A livello provinciale, il settore indagato, si localizza quasi esclusivamente nei Comuni di Venezia e Chioggia. Oltre il 50% delle attività sono localizzate in Comune di Venezia, sia in termini di unità locali che di addetti.
È da sottolineare come si tratti di un comparto produttivo estremamente importante per la città e per la sua economia. Infatti, si valuta in circa 30.000 unità il parco natanti che si muove nella Laguna di Venezia, e principalmente nelle sue parti centrali afferenti al Centro Storico di Venezia (cfr. Capitolo 3. Traffico acqueo in Laguna, Capitolo 4. Traffico acqueo in Città Antica e Capitolo 5. Canal Grande, grande traffico).
Per una illustrazione più completa degli obiettivi e dei risultati si rimanda alla downloadSintesi dello Studio, che comprende anche il questionario utilizzato, le metodologie applicate e le precisazioni tecniche (definizioni, interviste, ecc.).
In questo Fondaco si presentano i dati essenziali.

 
Cantieri nella Città Antica

Nel sistema cantieristica minore sono stati rilevati segmenti molto dinamici che appaiono in buona salute ed in espansione: tuttavia essi hanno poca o scarsa attinenza con la produzione tradizionale sia per tipologia dei natanti fabbricati (prodotti) sia ancor più per i materiali e le tecniche costruttive usate. Anche alcune attività e produzioni "tradizionali", per altro, non sembrano soggette ad una crisi di domanda rispetto alla capacità produttiva esistente ma non appaiono in grado di rinnovarsi e di creare sufficienti condizioni di attrattività per nuove iniziative e/o manodopera.
Il rischio concreto è che, in breve tempo, gli operatori non siano più in grado di garantire la tradizionale continuità. Come in altri ambiti del lavoro artigianale, le nuove generazioni trovano tali attività poco attrattive. Esse richiedono un lungo tirocinio di apprendimento, prima di dimostrarsi gratificanti anche dal punto di vista economico: pertanto soffrono la concorrenza da parte di mestieri e impieghi meno qualificati, dal punto di vista della professionalità, ma molto più remunerativi in tempi relativamente accelerati. Non si tratta pertanto di una crisi di mercato, in senso classico e semplicistico. Si tratta di valutare, quindi, non solo la gravità economica delle tendenze, ma anche l'importanza dei rischi culturali e storici, il cui valore è difficilmente quantificabile. La sfida è coniugare formazione, economia e mercato.
Sono state individuate nel territorio comunale un numero di attività inerenti e/o collegate alla cantieristica minore pari a 92. Si tratta di attività produttive che riguardano non soltanto lo specifico settore delle costruzioni e riparazioni, ma anche attività collaterali che lo affiancano, in primis il rimessaggio. Il sistema cantieristico può essere analizzato secondo distinti segmenti:

Comparto "produttivo"

  1. Costruzione imbarcazioni
  2. Manutenzione imbarcazioni
  3. Motoristica
  4. Accessori (vela, remi, arredamento, impianti elettrici, costruzione e manutenzione di approdi, etc.)

Attività di servizio complementari

  1. Rimessaggio
  2. Carburanti
  3. Agenzie per la nautica
  4. Commercio al dettaglio e all'ingrosso

Attività prevalenti di altri comparti e le attività non economiche

  1. Imprese di altri comparti con rami di attività o reparti che svolgono attività di manutenzione e rimessaggio in proprio (es. Coop. gondolieri, AMAV, ARTI, Corpi di Polizia, VV.FF., FF.AA.)
  2. Società sportive e del tempo libero (Remiere, Ass. Nautiche)

Spesso, a causa della molteplicità di attività svolte congiuntamente dalla stessa impresa, ad un primo esame, non risulta scontata la collocazione di una specifica azienda in una tipologia piuttosto che un'altra. L'opportunità tecnica ed economica di esercitare più funzioni affini o complementari, rende spesso difficile distinguere quella principale, fondamentale o prevalente. Ciò accade anche perché avvengono consistenti mutamenti nei livelli di convenienza che si determinano nel mercato e all'interno delle singole imprese. Queste ultime mutano in continuazione le loro condizioni operative pur conservando, in definitiva, una struttura tipica.

 
Comune di Venezia Attività nel sistema della cantieristica minore, per località ed attività prevalente

LOCALITÀCostruzione%RimessaggioRiparazioneAccessoriTotale
BURANO 4 12% - 1 -5
CA' NOGHERA - 0% 4 - - 4
CAMPALTO 1 3% 3 1 - 5
CANNAREGIO NORD 3 9% 4 2 - 9
FUSINA 2 6% 2 1 16
GIUDECCA 6 18% - 7 1 14
LIDO 1 3% 2 4 - 7
MARGHERA 1 3% - - -1
MESTRE - 0% 2 - - 2
MURANO 3 9% 3 5 - 11
PELLESTRINA 3 9% - - - 3
S. GIULIANO 2 6% 3 1 - 6
S. PIETRO CASTELLO 2 6% 2 6 - 10
VENEZIA CS 5 15% 1 3 - 9
Totale complessivo 33 100% 26 31 2 92

Fonte: indagine COSES 2002 - Elaborazione: COSES 2002
 

A costo di essere pedanti avvisiamo il lettore che i dati non coincidono perfettamente con quelli di altre rilevazioni, Fonti e Studi. Di seguito, proprio per ovviare parzialmente a queste leggere discrasie, si propongono i dati del caso veneziano (92 aziende rilevate) in una struttura comparabile a quella della Indagine a scala provinciale

 
Comune di Venezia - Attività nel sistema della cantieristica minore, suddivise per zona ed attività prevalente

ZONACostruzione%RimessaggioRiparazioneAccessoriTotale%
Venezia C.S. 16 48% 7 18 1 42 46%
Burano 4 12% - 1 - 5 5%
Murano 3 9% 3 5 - 11 12%
Lido 1 3% 2 4 - 7 8%
Pellestrina 3 9% - - - 3 3%
Marghera - Malcontenta 3 9% 2 1 1 7 8%
Mestre - Campalto 3 9% 12 2 0 17 18%
TOTALE 33 100% 26 31 2 92100%

Fonte: indagine COSES 2002 - Elaborazione: COSES 2002
 

 
Il comparto produttivo

Costruzione imbarcazioni
È stato già valutato come le attività relative alla costruzione delle imbarcazioni si concentrino, a livello provinciale, proprio nel comune di Venezia. All'interno di questo sono state riscontrate 33 aziende che svolgono come attività prevalente proprio la costruzione. Le polarità principali, nell'ordine, sono state riscontrate alla Giudecca, a Venezia Centro Storico, a Burano.
Si tratta di attività economiche sufficientemente funzionali e "sane", localizzate ai margini del Centro Storico o nelle parti perimetrali delle isole, e nella parte di gronda lagunare da S. Giuliano verso Tessera.
Polarità importanti si ritrovano anche a Pellestrina e Marghera. Alla costruzione di imbarcazioni, nell'area comunale, sono impiegati 242 addetti, una quota estremamente rilevante rispetto al totale del sistema (297).
La dimensione aziendale media è molto piccola. Non per tutte le attività collegate alla costruzione è stato possibile definire l'aspetto occupazionale.

 
Comune di Venezia - Attività nel sistema della cantieristica minore, addetti suddivisi per zona ed attività prevalente

LOCALITÀAccessoriCostruzioneRimessaggioRiparazioneTotale
BURANO-17-219
CA' NOGHERA--0-0
CAMPALTO-150217
CANNAREGIO NORD-240024
FUSINA 0 35 0 0 35
GIUDECCA 0 44 - 7 51
LIDO - 0 0 0 0
MARGHERA - 35 - - 35
MESTRE - - 0 - 0
MURANO - 18 7 15 40
PELLESTRINA - 16 - - 16
S. GIULIANO - 10 0 0 10
S. PIETRO CASTELLO - 11 8 4 23
VENEZIA CS - 17 2 8 27
Totale complessivo 0 242 17 38 297

Fonte: indagine COSES 2002 - Elaborazione: COSES 2002
 

Manutenzione imbarcazioni
La manutenzione delle imbarcazioni intesa come piccoli lavori sullo scafo (es. dipintura), viene svolta sia dai cantieri veri e propri che dai centri di rimessaggio. Tenendo conto anche di questa specifica attività la Giudecca diviene una polarità assolutamente rilevante assieme a Murano e S. Pietro di Castello. Risulta una attività fondamentale e collaterale a tutte le attività commerciali veneziane che utilizzano l'imbarcazione. Anche nel momento in cui non si costruissero più imbarcazioni per eventuale saturazione del mercato locale, la domanda di manutenzione resterebbe comunque elevata. La loro localizzazione è assolutamente diffusa nelle diverse parti lagunari, ripercorrendo però le concentrazioni descritte anche per il comparto delle costruzioni. Nelle aree Pip del Lido sono localizzate alcune di queste attività.

Motoristica
Le attività inerenti la produzione di motori sono localizzate al di fuori dell'area comunale. Più presente, come ovvio, l'attività di riparazione ed assistenza degli stessi che è sufficientemente distribuita tra le diverse parti costituenti il territorio comunale, e che in qualche modo è affine a quella di manutenzione. A livello comunale sono state censite 31 attività di riparazione in senso ampio.

Accessori
Si tratta di attività inerenti la produzione di, ad esempio, vele, remi, arredamenti, impianti elettrici, costruzione e manutenzione di approdi, ecc. In realtà molte delle attività inerenti la produzione di accessori sono localizzate fuori provincia di Venezia, ed addirittura fuori regione. La maggior parte dei materiali da montare sulle imbarcazioni finite vengono quindi "importate" nell'area lagunare. Le uniche realtà aziendali monitorate nell'area sono localizzate in due zone specifiche: Fusina e Giudecca.

 
Le attività complementari

Rimessaggio
Si tratta della parte di vero business del sistema studiato. La loro localizzazione è estesa a tutto il bacino lagunare e prevalentemente lungo la gronda dove maggiore è l'accessibilità con l'automobile. Le strutture fisse dedicate a tale funzione tramite "scivoli" e gru permettono anche a utenti giornalieri di fruire della laguna, spesso solamente come transito verso le spiagge nelle giornate festive d'estate. Lo scarso rispetto delle regole di navigazione vigenti determina in determinati periodi dell'anno un eccessivo carico nelle acque lagunari, determinante livelli di moto ondoso e di pericolosità per la navigazione eccessivi. Il Centro Storico solo in parte, ma soprattutto la Giudecca ed in prospettiva altre località lagunari, sono i siti dove si concentrano tali attività.
Indagini condotte dalla Provincia di Venezia, nel 1997, avevano commisurato la presenza di 41 strutture nell'area provinciale, pari a 6.820 posti barca complessivi.
Sono molti i comuni della gronda lagunare che richiedono di realizzare darsene e porticcioli, per dare una risposta alla crescente domanda di posti barca.
La forte domanda di nuove infrastrutture è confermata dal Magistrato alle Acque di Venezia. Le domande di concessione di spazi acquei presentate negli anni '90 sono aumentate, fino a 257 nel 2000. Una concessione per una darsena può significare anche 400 posti barca in più.
L'aggiornamento del censimento della Provincia, al 2001, determinava un aumento dei posti barca totali di circa 500 unità, per quanto riguarda solamente il Comune di Venezia (compresa l'area di Cavallino Treporti). La concentrazione nell'area comunale dei posti barca disponibili a livello provinciale risulta pari a circa il 48% (5.773 posti totali, di cui circa 2.000 coperti).
Nel caso delle aziende costruttrici di scafi questa attività è divenuta sempre più importante in quanto ausiliaria al sostegno economico complessivo. La domanda di spazi per il rimessaggio è tuttora in aumento. A livello comunale sono state censite 26 attività, a cui corrispondono 17 addetti.
Recenti indagini condotte dal COSES (cfr. Capitolo 3. Traffico acqueo in laguna e Rapporto n. 74/2002) hanno permesso sia di quantificare il preoccupante incremento delle dinamiche di traffico festivo estivo dalla gronda al mare, attraverso la laguna, sia di monitorare il numero delle principali darsene e rimessaggi presenti a livello lagunare (circa 60 punti di origine di rilevanti traffici diportistici).

Carburanti
Non è stato effettuato un vero e proprio censimento di tali attività. Si tratta, evidentemente, di una funzione importante dato che il traffico a remi monitorato nella laguna di Venezia costituisce una quota molto bassa del traffico complessivo. Le necessità di rifornimento, ai diversi livelli e tipologia di natante sono assolti anche nelle località di origine e destinazione dei principali flussi di traffico. Stazioni di servizio si ritrovano quindi al Lido, P.ta Sabbioni, Tronchetto, Scomenzera, ecc., come anche nelle aree di rimessaggio più rilevanti. Non si tratta comunque di un aspetto determinante ai fini dello studio condotto.

Le attività del sistema cantierista presentano alcune zone di addensamento: per una loro localizzazione e descrizione dettagliata rimandiamo alla Sintesi citata in apertura e al downloadRapporto COSES n. 75/2002.

 
Esempio di zona di addensamento: Giudecca

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