Fondaco Commercio

9. La distribuzione commerciale in provincia di Venezia

Le dinamiche tra i due censimenti 1991-2001

Nel complesso della provincia le unità locali del commercio incluso l'ingrosso (definito dall'Istat settore G), passano da uno stock al 1991 di 18.813 ad uno, nel 2001, di 19.567: un incremento del 4%, in dieci anni.
I comuni con saldo negativo, tra 1991 e 2001 sono: Cavarzere, Dolo, Chioggia, Campagnalupia, Cona, Vigonovo (in area centro meridionale); Fossalta di Piave, Pramaggiore e S.Stino (in area orientale); Martellago e Noale (in area centro occidentale). Negativi risultano anche gli andamenti di alcuni comuni turistici balneari.
I comuni in cui la rete commerciale (incluso l'ingrosso) cresce sensibilmente tra 1991 e 2001 vedono leader assoluto Marcon, (+168 unità, pari al +82%). Con valori assai più contenuti, spiccano anche i casi di Pianiga, S.Maria di Sala, Camponogara, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro. Vi sono, infine, Comuni con una più ridotta crescita percentuale (attorno al 20%) ma con valori assoluti importanti: è il caso di S.Donà, seguito da Scorzè, Mira, Portogruaro e Spinea.
Un indicatore sintetico del rapporto tra popolazione e commercio (41 residenti per unità locale, a scala provinciale) ci conferma che, oltre i comuni turistici e il Capoluogo, è Marcon il caso di maggior dotazione nel settore G, con "solo" 33 abitanti per ogni unità locale del settore G.
Secondo il Monitoraggio condotto dalla Regione del Veneto nel giugno 2000, gli esercizi commerciali al dettaglio, in provincia di Venezia, risultano 14.298, dei quali 3.641 alimentari, pari al 25%. Di questi 13.074, pari al 91%, sono esercizi di vicinato, secondo la definizione del Decreto Bersani. I restanti esercizi sono, quindi, rappresentati dai negozi di maggiori dimensioni e segnatamente: 925 medie strutture di vendita MSV e 299 grandi strutture GD (oltre 2.500 mq.) Questo piccolo 2% di autorizzazioni (la GD) rappresenta invece una cospicua parte di superficie di vendita: 207.028 mq su 1.398.638, pari al 15%. Anche le MSV che pesano solo il 7% delle autorizzazioni commerciali, rappresentano in termini di superficie il 34%, con 473.793 mq.
Secondo l'indicatore che relaziona la superficie di media e grande distribuzione ai residenti del comune, è Marcon il leader assoluto (289 mq.) seguito da Fossalta di Portogruaro, S.Maria di Sala, S. Donà di Piave.
Analizzando lo stato delle grandi superfici, autorizzate a livello Regionale, si trova una conferma: escludendo Venezia, che guida la graduatoria, troviamo S.Donà, (con 40 mila mq. rispetto ai 43 mila di Venezia), S. Maria di Sala (38 mila), Marcon (22 mila).
Al 1991 la Provincia di Venezia contava, complessivamente, 50.664 addetti al settore G, dei quali 21.136 nel solo comune di Venezia. Al 2001 in provincia operano 58.268 addetti al settore G, con un saldo positivo, rispetto alla data precedente, di 7.604 unità, pari al 15 % circa del totale. A guidare invece la schiera dei comuni che vedono incrementare gli addetti al settore commercio è Marcon che presenta un aumento oltre il 112% dal 1991 al 2001 (da 843 a 1.791 addetti). Oltre il 100% di incremento si registra a Fossalta di Portogruaro; assai consistente è anche l'incremento registrato da Pianiga (+89%).
L'indicatore popolazione/addetti al settore G al 2001 colloca in prima posizione ancora il comune di Marcon, seguito da Jesolo (turistico), Pianiga e Cavallino, esso pure a vocazione turistica.

L'offerta di superfici alimentari tra 1991 E 2000

Utilizzando il dato delle superfici di vendita, e confrontando la Fonte Promocommercio-Siredi per il 1991 e la Fonte Regione del Veneto per il 2000, vediamo che a scala provinciale l'offerta alimentare sotto i 200/250 metri quadrati (definita come piccolo dettaglio tradizionale o di vicinato) perde, in 10 anni, 37 mila metri quadrati, pari al 20% della propria consistenza al 1991. L'offerta di vicinato permane corposa, nonostante questa perdita, anche al 2000: sono 152 mila metri quadrati di superficie rispetto ai 219 mila della distribuzione "maggiore".
Le cosiddette medie strutture di vendita, in realtà, costituiscono ormai la vera rete di vicinato dei nostri quartieri e paesi. Nel 1991, infatti, la superficie tra 200 e 1.499 mq. rappresentava con 86 mila metri quadrati una integrazione importante ai punti vendita minuti (che vantavano 189 mila metri quadri), mentre i 'giganti', all'epoca oltre i 1500 metri quadrati, avevano al 1991 solo 35 mila metri quadrati, pari all'11% della rete.
Nel 2000 i "giganti", attualmente sopra i 2500 mq. (nuova soglia del decreto Bersani), sono il 18% della superficie alimentare, comunque nemmeno la metà della superficie di medie strutture di vendita (tra 250 e 2500 mq.), che vale, nel 2000, 151 mila metri quadrati, tanti quanti i piccoli negozi di vicinato.
Complessivamente, le superfici oltre 200 mq. sono cresciute, tra 1991 e 2000, dell'81%, passando da 121 mila metri quadrati (39% dell'offerta alimentare totale) ai 219 mila (59%).
La rete alimentare è comunque cresciuta notevolmente, del 20% in termini di superficie, in anni di contrazione della spesa alimentare sul totale del paniere (siamo, oggi, vicini al 18% delle voci alimentari sul totale spesa; eravamo al 23% nel 1993 e al 27% nel 1986) e di consumi complessivamente stagnanti. La dimensione dell'offerta alimentare di vicinato (negozi fino a 250 mq.) resta molto importante anche in termini di superficie di vendita, è il 41% del totale rispetto al 41% delle medie strutture e al 18% delle strutture veramente grandi (oltre 2500 mq.). Se teniamo conto che la dimensione media di questa offerta è, appunto, minima, ne deduciamo che i punti vendita sono ancora molto frequenti e quindi diffusi sul territorio (sono 3.338 con una superficie media di 45 mq., contro le 263 medie strutture con superficie attorno ai 600 mq. e ai 40 giganti oltre 2.500 mq.).

Grandi strutture, centri commerciali, supermercati al 2002

La superficie totale autorizzata con nullaosta Regionali (fino al 1999) o con deliberazione favorevole delle Conferenze di Servizio (dopo il 1999) risulta, all'inizio del 2003, di 202.937 mq. rispetto ai 188.247 mq. del 1996. L'incremento, in 7 anni, è dunque stato di 14.690 mq, pari al 7.8%. Il peso della superficie alimentare è pari al 25%.
Molta di questa dotazione, al 2003 come al 1996, è "compresa" in centri commerciali: nel 1996 la superficie nei centri era pari al 57% del totale. Nel 2003 la superficie autorizzata a livello Regionale, interna ad un centro commerciale, è passata al 63% del totale, ovvero da 107 mila metri quadrati a 127 mila: la graduatoria vede una significativa avanzata di Venezia che passa in testa con 26.500 metri quadrati davanti a Marcon. La dinamica stimata, per i centri commerciali, dal 1996 al 2003, complessivamente del 18%, fa emergere il comune di Marcon (che raddoppia).
Secondo la Fonte Seat Sarin, Pagine Gialle, 2002, in provincia di Venezia, i supermercati sono 281, di cui 141 (il 50%) gestiti da insegne che ricorrono più di una volta. Sono 32 su 44 i comuni interessati. Le insegne dominanti sono le Coop (Emilia-Veneto e Adriatica) seguite da IN's, Alì e Comprabene. Secondo la Fonte Infocommercio (che censisce solo 139 supermercati in provincia) le insegne più presenti sul nostro territorio sono Alì, Coop Adriatica, Cadoro, Pellicano e IN's: attori autoctoni che tengono testa alle insegne internazionali come Billa e Lidl Italia.
Tra i supermercati compaiono diverse superette, punti di vendita di medie dimensioni e con funzioni di vicinato, nonché i discount, entrati nella rete all'inizio degli anni Novanta e ormai inseriti nell'offerta dei quartieri e dei paesi. La provincia è assai ben dotata di strutture cosiddette moderne, la cui presenza è diventata tradizionale.

Ambulanti e grossisti

Secondo la Fonte Provinciale, Monitoraggio dell'Assessorato Attività Produttive, al 2003 la provincia ha 3.498 posteggi di ambulanti su aree pubbliche, dei quali il 25% alimentari. A questi valori vanno aggiunti 962 posteggi stagionali, che interessano i Mercati estivi dei comuni costieri. In totale sarebbero, quindi, 4.460 unità di offerta ambulante, attiva negli spazi mercatali. È da segnalare la presenza, nei 10 comuni più dotati di posteggi ambulanti, di Cavarzere. Analogamente, l'indicatore che rapporta l'ambulantato alla rete in sede fissa fa comparire tra i top ten, comuni come Vigonovo, Strà, San Stino, Campagnalupia e Spinea confermando la suggestione che, in provincia, esistano alcune piazze attrattive, legate intimamente alla tradizione mercatale, alla capacità della formula Mercato di generare flussi, interessi, aggregazione "urbana".

I dati relativi all'ingrosso per comune di Fonte Stock View mostrano in provincia al 2002, 6.557 imprese, di cui 2.699 sono catalogate come intermediari commerciali.
Il settore ingrosso occupa 12.554 addetti in tutta la provincia, il comune di Venezia si conferma primo con una quota del 30%, pari a 3.776 unità. Il rapporto tra ingrosso e dettaglio è pari a 38 (quasi un grossista ogni due dettaglianti). Spiccano per un indice più forte Strà (intermediari), Quarto d'Altino, Martellago, Musile di Piave, Noventa di Piave, Scorzè.

(COSES, estratto dalla Sintesi del Rapporto COSES n. 84/2003)

Per saperne di più:

La distribuzione commerciale in provincia di Venezia - materiale disponibile per il download:

Sintesi per il Convegno del 6 ottobre 2003 - Centro Candiani Mestre (estratto dal Rapporto COSES n. 84/2003 a cura di Furegon e Scaramuzzi)

Presentazione "slides" (Convegno del 6/10/2003)

Tabelle dati

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