Fondaco profilo di Venezia

10. Indagine piani terra: «Sie ore la cresse, sie ore la cala»

Il COSES ha condotto in due fasi distinte, una "Indagine sui danni provocati dagli eventi di marea sulle Unità Immobiliari pubbliche e Private ai piani terra del Centro Storico di Venezia", committente il Comune di Venezia, Settore Coordinamento Legge Speciale (Doc. COSES n. 241/1999 e Rapporto COSES n. 46/1999).
Nel 1999 sono stati individuati e rilevati circa 12.000 accessi con proprio civico aventi la soglia con livello della quota inferiore a 120 cm sul livello del medio mare.
Nel 2001 l'Indagine è stata estesa (fin dall'inizio la rilevazione è stata progettata per essere totalitaria) a tutti gli accessi ad unità al piano terra.

 

In questa seconda attività sono stati rilevati oltre 34.500 soglie, pari a circa 30.000 unità immobiliari (ad ognuna di queste corrisponde una scheda informativa), quindi è stato rilevato l'intero livello 0 della città storica. Inoltre, sono stati oggetto di rilevazione i "sotoporteghi", le porte d'acqua. Elementi che integrano i livelli informativi già esistenti sul livello 0 (ad esempio i ponti, sul Web Gis di Insula S.p.A.).
La ricerca risponde alla necessità di offrire uno strumento di conoscenza delle "parti basse" della città, maggiormente sensibili agli effetti dei fenomeni di marea. L'obiettivo finale è quello di descrivere le attività economiche e le altre funzioni localizzate nei piani terra degli edifici veneziani, sia in senso quantitativo che qualitativo, nonché danni e disagi che le stesse sopportano a causa degli eventi di cosiddetta acqua alta. Altrettanto utile appare definire gli effettivi usi della città a tale livello, quello cioè in cui aree pubbliche e ambiti privati hanno il principale punto di interazione.
La ricerca rientra nel quadro degli interventi per la salvaguardia di Venezia dalle maree eccezionali e, in tal senso, è stato creato un gruppo di lavoro composito e integrato, tale da tener conto di molti degli interessi coinvolti nelle opere di salvaguardia.
La rilevazione del 1999 è stata programmata e progettata dal COSES in stretta collaborazione con il Gruppo di lavoro allargato formato da tecnici di: COSES, Consorzio Venezia Nuova, Sistema Informativo Magistrato alle Acque di Venezia; Insula S.p.A.; Technital S.p.A.; Plotting S.a.s. Il Sistema Informativo del Magistrato alle Acque di Venezia, nell'ambito del Gruppo di lavoro, ha fornito la propria collaborazione nel predisporre i materiali propedeutici alla rilevazione, ovvero gli elaborati cartografici ed altri dati riferiti ai punti quotati soglia. Nel 2001/2002 il COSES ha svolto l'indagine e progettato/coordinato il sistema informativo realizzato con la collaborazione di INSULA e Milla Plotting Srl.
Il Centro Storico è stato suddiviso in 124 insule con la stessa delimitazione territoriale utilizzata ordinariamente sia dal Consorzio Venezia Nuova che da Insula S.p.A. Di queste 124 insule sono state oggetto della campagna di rilevazione 116, le altre 8 sono state escluse per le caratteristiche morfologiche e altimetriche.

Elabora: COSES 2000

Sono state rilevate, per ciascuna unità immobiliare: la localizzazione, le dimensioni, lo stato di conservazione, il reale utilizzo, il grado di disagio provocato dai fenomeni di marea. Si tratta quindi di un tema e di un monitoraggio di estremo rilievo: qualitativo e quantitativo.
La valutazione della consistenza e delle condizioni del patrimonio edilizio situato al piano terra ed utilizzato sia per scopi residenziali, sia per lo svolgimento delle attività produttive, non solo rappresenta un fondamentale elemento di conoscenza per la quantificazione delle risorse necessarie per il recupero e/o per il risarcimento dei danni causati dagli eventi calamitosi (come le acque alte eccezionali), ma anche costituisce il primo impianto di un Osservatorio sulle attività produttive insediate nel tessuto storico veneziano, ove far confluire le informazioni amministrative raccolte dai diversi Assessorati comunali (Statistica, Tributi, Edilizia privata, Lavori Pubblici, ecc.) e gli input tecnici elaborati dalle società che operano per la gestione dei diversi servizi e la manutenzione urbana (VESTA, Enel, Italgas, Insula S.p.A., ecc.).

Il rilievo comprende:

  • I piani quotati delle fondamenta e delle calli delle diverse isole (competenza di Insula);

  • I piani quotati degli accessi dal selciato esterno al livello interno delle unità edilizie prospicienti le principali calli e fondamenta (laddove disponibile, ovvero recuperando la stima operata da Technital nel 1999, ovvero effettuando nuove campagne di rilevazione come ipotizzato da Insula S.p.A.)

  • Rilievo tipologico-funzionale e morfologico-strutturale delle unità immobiliari situate al piano terra;

  • Il rilievo sistematico di tutti gli anagrafici del Centro Storico;

  • Il censimento delle destinazione d'uso di tutte le Unità Immobiliari;

  • Il rilevamento dei danni subiti dalle Unità Immobiliari;

  • Il rilevamento fotografico di tutti i civici soggetti a rilevamento.

Le finalità principali della rilevazione sono riassumibili nei tre punti seguenti:

Censimento sugli usi dei piani terra
Definire usi, ovvero trasformazioni intercorse, relativamente alle unità immobiliari al piano terra nel Centro Storico di Venezia. Tale banca dati potrà essere utile per le politiche di programmazione dell'Amministrazione Comunale sia per il settore commerciale sia urbanistico.

Messa in sicurezza dai fenomeni di marea (rialzi)
Data la criticità di tale livello della città rispetto agli eventi di marea medi che sembrano presentarsi con sempre maggiore frequenza, verificare la possibilità tecnica di effettuare interventi di rialzo e/o messa in sicurezza dei locali situati al piano terra. Valutare l'entità di tali interventi sia in senso quantitativo sia nella stima delle risorse che dovrebbero essere messe a disposizione.

Danno provocato dalle maree
Stima di massima dei danni che singoli eventi di marea eccezionale o reiterazione annua di eventi "normali", provocano sull'attività e sulle dotazioni di attività economiche localizzate ai piani terra. La composizione globale del danno è formata da diversi fattori: l'indagine rileva la parte che definiamo "porta per porta".

La rilevazione è stata condotta da 16 architetti, impegnati su 34.550 civici e circa 30.000 unità immobiliari al piano terra per tutto il 2001.
La campagna di rilevazione è stata estesa a 116 insule tra quelle che compongono il Centro Storico di Venezia. Gli architetti rilevatori hanno anche "immortalato" i piani terra rilevati fotografando gli accessi.
Una notevole parte di lavoro è stata dedicata alla corrispondenza biunivoca tra civico, accesso e unità immobiliare (giugno/settembre 2001). Il 33,7% dei piani terra sono stati oggetto di rilievo dall'esterno, per impossibilità di accedere, ovvero reperire gli occupanti l'immobile.
Circa il 10%, delle unità rilevate (di cui si hanno informazioni sufficienti), denunciano di avere danni o disagi dal verificarsi delle maree più frequenti.
Le attività economiche rilevate sono state circa 5.000.

 

La scheda di rilevazione

  1. Tipo - residenziale, attività produttiva (sia commerciale che artigianale), attività di servizio (privato, come un ufficio, o pubblico come una scuola, una sede universitaria, un ambulatorio, un patronato, etc.), androne/Ingresso (o anche una corte privata), altro (ad esempio magazzini o altro).
    Inoltre sempre nel frontespizio è indicato se i dati sono stati rilevati senza poter accedere all'unità , deducendoli da misure e informazioni prese dall'esterno.

  2. Localizzazione - sestiere, il n° civico, eventualmente l'interno, la località se individuabile (es. ex Macello), il toponimo, n° insula ed infine se l'immobile risulta essere occupato o non occupato.

  3. Destinazione d'uso In questo campo va indicare l'utilizzazione prevalente dell'unità immobiliare, infatti se si tratta di attività promiscue occorre individuare quella più rilevante (in termini di superficie).

  4. Titolo di godimento

  5. Accesso dell'unità rilevata

  6. Accesso esterno / interno

  7. Attività economica

  8. Informazioni sullo stato di conservazione/manutenzione

  9. Previsione di effettuazione lavori

  10. Dotazioni igienico-sanitarie

  11. Protezione dalle acque alte

  12. Protezione delle murature dall'umidità

  13. Disponibilità ad eseguire lavori di protezione

  14. Unità soggetta ad acque alte

  15. Tipologia dell'edificio in cui è inserita l'unità rilevata

  16. Stato delle finiture interne

  17. Interventi di restauro

  18. La scheda tecnica: rilievo dati dimensionali dell'unità immobiliare - sezione relativa ai danni subiti dalle attività produttive e dai servizi

 

Come è percepito il fenomeno dell'acqua alta

La percezione della frequenza è alquanto soggettiva e in media, il cittadino "residente" non è molto informato sul livello della marea: il fenomeno infatti è localizzato soltanto nell'ingresso condominiale e non nell'abitazione. È invece valutabile in modo preciso e circostanziato da parte dei gestori di attività di servizi e produttive, commercianti, liberi professionisti che subiscono dirette ripercussioni sulla propria attività.
Rispetto al fenomeno le aspettative di chi abita, di chi lavora o esercita attività produttiva sono diverse: in tutti però c'è la prevalente convinzione che nei confronti del fenomeno acqua alta ogni azione locale non sia in grado di risolvere il problema, a meno di non provocarne altri, forse ancor più fastidiosi o dannosi. Ad esempio, l'innalzamento della quota di calpestio del pavimento renderebbe invivibili piani terra già molto bassi, mentre la realizzazione di vasche, nei casi in cui sia possibile tale soluzione, porta ad inevitabili barriere, gradini, salti, che mal si conciliano soprattutto con attività di tipo commerciali e che inducono problemi di deflusso delle acque stesse.
Molti sono i casi in cui il problema maggiore non è l'acqua alta: ad esempio gli abitanti delle "fondamenta" lamentano l'aumento del moto ondoso, mentre altri, dichiarano che gli interventi di manutenzione stradale hanno peggiorato la situazione del livello di soglia rispetto a quello stradale, con maggiore facilità d'infiltrazione sia delle acque piovane sia delle alte maree. Alla sfiducia, si associa la rassegnazione ad usare come sistemi di protezione dalle acque alte gli stivaloni di gomma e a considerarlo un problema ormai strettamente correlato alla natura della città. C'è confusione e preoccupazione, inoltre, sugli interventi d'innalzamento della pavimentazione pubblica, più o meno dichiarati, in relazione anche al rialzo delle parti private, per la mancanza di correlazione tra i due progetti.
Emerge, anche, dall'Indagine come il singolo cittadino tenda a risolvere "entro le proprie mura" il problema dell'acqua alta senza aspettare finanziamenti che tardano ad arrivare: talvolta senza le dovute autorizzazioni. Le soluzioni adottate per mettersi al riparo dall'umidità sono fra le più svariate spesso condizionate dai costi del materiale impiegato cosicché per spendere meno ci si accontenta di interventi poco durevoli nel tempo, tecnicamente impropri, insalubri o esteticamente discutibili.
Problemi nell'avviare lavori legati alla messa a riparo dalle acque alte si hanno soprattutto nelle parti comuni poiché è difficile mettere d'accordo tutti i proprietari.
Si rileva una netta distinzione tra immobili pubblici e privati di proprietà o in affitto.
I primi, sono trascurati nelle parti comuni, vano scala, ingresso, intonaci esterni, protezioni dall'acqua alta vengono fatte solo se l'immobile vi è soggetto frequentemente; l'interesse da parte dell'inquilino ad una possibile miglioria si riscontra a condizione di un co-finanziamento da parte del proprietario. I secondi, con i finanziamenti della Legge speciale hanno rifatto intonaci di facciata tetto e vano scala; hanno rialzato la pavimentazione finché possibile e nei casi estremi hanno provveduto a paratie e vasche con pompa.

 

Web Gis

navilio attraccato

 

Il Gruppo di lavoro del COSES è composto da: Pierpaolo Favaretto ricercatore COSES, responsabile e coordinatore generale della rilevazione e della ricerca; Alfonso Angelillo coordinatore dei rilevatori; Elena Santi supervisione ed analisi statistica dei dati informatizzati; Silvia Aliprandi competente della predisposizione ed elaborazione di cartografie tematiche ed implementazione del sistema informativo soglie, con software Map Info; Ester Da Ponte ed Elena Folin, competenti informatiche applicate all'informatizzazione dei dati raccolti e per la restituzione delle elaborazioni necessarie per la stesura del rapporto di ricerca; Enrico Perissinotto, tecnico informatico COSES per la supervisione hardware-software relative al trattamento dei dati raccolti.
I rilevatori per l'indagine sul campo nel 2001 sono stati: Rosita Feltrin, Paola Lasta, Raul Laner, Damiano Aliprandi, Marco Panfilo, Clara Callegari, Jessica Pescia, Bruno Mariotto, Lorenzo Uderzo, Rabih El Hage, Sabrina Pellizzon, Barbara Agnoletto, Andrea Dal Pra, Giordano Cristinelli, Laura Mascino, Antonia Corciulo.
Per ogni altro risultato dell'indagine, si rimanda al Rapporto finale, Rap. COSES n. 69 assolutamente riservato al committente.
È, tuttavia, disponibilie una presentazione sintetica dei risultati in formato "pdf" .

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