Approfondimento

Il campo dei miracoli


Detto fatto traversarono la città e, usciti fuori dalle mura, si fermarono in un campo solitario che, su per giù, somigliava a tutti gli altri campi. - Eccoci giunti, - disse la Volpe al burattino. - Ora chinati giù a terra, scava con le mani una piccola buca nel campo e mettici dentro le monete d'oro. Pinocchio ubbidì. Scavò la buca, ci pose le quattro monete d'oro che gli erano rimaste: e dopo ricoprì la buca con un po' di terra. […] -Tu poi ritorna qui tra una ventina di minuti e troverai l'arboscello già spuntato dal suolo e con i rami tutti carichi di monete.
Il povero burattino, fuori di sé dalla contentezza, ringraziò mille volte la Volpe e il Gatto […] - Noi non vogliamo regali, - risposero quei due malanni - A noi ci basta di averti insegnato il modo di arricchire senza durar fatica, e siamo contenti come pasque.

Collodi, Le avventure di Pinocchio, Mondadori 1960.


Chissà se la finanza creativa del ministro Tremonti si è ispirata a Pinocchio.
Certo è che la miriade di capannoni spuntati "in una ventina di minuti", come effetto della legge che porta il nome del Ministro, hanno modificato il paesaggio dei campi provinciali.
Gli arboreti in vetro e cemento resteranno lì, utili o meno, in questi campi dei miracoli a memoria di quattro monete d'oro "investite" su suggerimento della Volpe, e speriamo che abbiano reso qualcuno "contento come una pasqua". Del resto la storia di "arricchire senza durar fatica" è vecchia per l'investimento immobiliare: basta un campo solitario, "che somiglia a tutti gli altri campi" e qualcuno che pianti quattro denari trasformandolo da agricolo (o dismesso) in area fabbricabile. I campi dei miracoli, sottratti pian piano alla campagna, aumentano l'area urbana (o urbanizzata): la città si diffonde, boschetti (se non giungle) di asfalto e cemento "fuori le mura" congiungono paesi, frazioni, periferie e sobborghi. Certo le monete d'oro sono più di quattro e qualcuno un po' di fatica la dura: i cantieri per qualche anno producono e danno lavoro, gli investitori o gli agenti devono piazzare i manufatti, vedendo di guadagnare.
E i Comuni, amministratori protempore dei campi, si adoperano affinché qualcuno dei rami carichi di monete lasci cadere i propri frutti anche nelle casse municipali (ICI, oneri di urbanizzazione).
Ciò che sarebbe interessante è una contabilità trasparente e seria sui miracoli prodotti dai campi: quanti rami carichi di monete sono spuntati e chi se li è divisi, e cosa se ne faranno degli arboreti le generazioni future (a proposito di sviluppo sostenibile), e come sono cambiati il valore del paesaggio e la qualità dell'abitare in rapporto al valore delle monete distribuite.
E siccome si sa che Pinocchio era un burattino "dolce di sale", e la Volpe e il Gatto "due malanni" è legittimo il dubbio che i miracoli del campo abbian fatto contenti come pasque alcuni e "trappolato" i più.


Isabella Scaramuzzi, 2005


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