In questa nota, sulla base di una prima elementare operazione di confronto dei dati provvisori Istat (come appaiono nel sito web) con i dati del precedente Censimento 1991 e con quelli delle Anagrafi (pure pubblicati ufficialmente dall'Istat e utilizzati dal COSES, sia nell'Annuario 2000 che nella Relazione al bilancio Pluriennale della Provincia) si segnalano alcune cautele nell'assumere come "immediatamente utilizzabili" i risultati del Censimento 2001.
In qualche modo la fotografia della provincia al 21 ottobre 2001 appare in una stampa ancora imprecisa che la rende, probabilmente, diversa dalla realtà: purtroppo bisognerà attendere altre prove di stampa, fino ai dati definitivi di Censimento, al fine di evitare interpretazioni avventate e distorsioni nella comprensione delle tendenze.
Ricercatori, analisti, osservatori, media e politici, dovranno avere ancora pazienza.
Un primo dato incerto è quello relativo alla popolazione residente: secondo la fotografia provvisoria del Censimento 2001 in provincia di Venezia risiedono 800.370 persone, rispetto alle 820.052 del precedente Censimento 1991. Un calo del 2,4%, pari a circa 19.700 unità. Il trend di calo demografico è certo e consolidato: niente di strano, dunque, se consideriamo il decennio di chiusura del Secolo. Ma la stranezza emerge guardando gli ultimi anni e segnatamente il 1999 e il 2000, periodo in cui per la prima volta in un decennio, appunto, si registra una inversione di tendenza, con un valore seppur lievemente positivo (+0,1%), come notato da Pedenzini (Relazione al Bilancio Rapporto 64 del 2001).
Tra 2000 e 2001 risulterebbe invece una perdita di 14.900 unità residenti, pari al -1,82% in un solo anno. Improbabile, a maggior ragione se si vanno a vedere alcuni comuni, grandi e medi, in cui si registrerebbero cali del 4% comunque anomali o indicativi di nuovi fenomeni.
Le cause di queste anime morte in un solo anno possono essere di natura tecnica: o ripulitura di Anagrafi in occasione del Censimento (scarti fisiologici anche negli altri Censimenti) o discrepanze provvisorie che vengono "aggiustate"; nei dati definitivi e sono più o meno macroscopiche a seconda del ritardo con cui i Comuni trasmettono all'Istat i dati e/o hanno terminato le operazioni di effettiva rilevazione o confronto tra Censimento e Anagrafe. Pare che questi "intoppi" siano più frequenti nei grandi Comuni, dove l'operazione censuaria è più complessa, per numerosità e/o estensione e dove, la scadenza fissata per la chiusura della fabbrica censuaria deve ancora arrivare. I dati provvisori, attualmente disponibili, sono desunti dai riepiloghi, forniti all'Istat dagli Uffici comunali di Censimento.
Niente di eccezionale o scandaloso, come si diceva, in una "fabbrica" di così grande respiro. Quello che vogliamo dire è che una lettura e soprattutto un confronto dei dati provvisori potrebbe rivelarsi un esercizio statistico inutile e fuorviante sul piano della fotografia del reale.
Se questo vale per il dato più semplice, quello della popolazione, facilmente verificabile in base alla presenza della fonte Anagrafica (le indagini del COSES sugli immigrati, ci segnalano, per esempio, che nelle Anagrafi persistono molte anime morte straniere che il Censimento non "ritrova" sul territorio comunale perché nuovamente trasferiti senza aver cura di cancellare la residenza), maggiore cautela ne deriva per i dati che hanno nel Censimento Istat l'unica fonte statistica completa e attendibile: quelli sulle abitazioni (è noto infatti che i dati comunali e nazionali sulle costruzioni autorizzate o terminate, raccolto annualmente, presentano problemi di attendibilità e di confronto notevolissimi).
Su questo tema abbiamo tentato un confronto coi Censimenti precedenti (1981-1991-2001) e uno zoom sulla questione delle abitazioni non-occupate nei comuni costieri di turismo balneare (Fondaco Turismo Cap. 14 - Le case dei turisti: un ciclo concluso?).
Anche in questo caso le cautele sembrano d'obbligo: pur potendosi valutare il trend all'interno di processi noti e riconosciuti del mercato "della casa" (ad esempio un cospicuo intervento sul recupero che fa abbassare il tasso di crescita del non-occupato tra 2001 e 1991 rispetto al decennio precedente) l'andamento molto differenziato tra un comune e l'altro, (anche a prescindere dalla taglia demografica e dal ruolo svolto nella gerarchia territoriale o nel bacino geografico di riferimento), mette in guardia circa incompletezze e incongruenze nella raccolta dei dati.
La interpretazione degli andamenti potrebbe risultare molto difficile e/o distorta per ragioni tecniche e non per fenomeni o tendenze reali. Prima di addentrarsi nelle analisi è, dunque, meglio attendere i dati che si otterranno dalla lettura ottica dei questionari compilati dalle famiglie e che, presumibilmente, saranno disponibili a partire dalla fine del 2003.
Primi dieci comuni della provincia di Venezia
|
Primi dieci comuni della provincia di Venezia
|
Popolazione residente 2001
|
Addetti 2001
|