Approfondimento

Cerca il turista nella spazzatura

Il dato relativo ai Rifiuti Solidi Urbani RSU viene spesso utilizzato negli studi turistici come proxy delle presenze reali di ospiti che non vengono colte dalle statistiche ufficiali: ne è caso eclatante la stima delle giornate trascorse nelle cosiddette seconde case (cfr. COSES documenti 72, 85 e 89 del 1997; cfr. anche Bragato, 1996 in Di Monte e Scaramuzzi e VII Rapporto sul Turismo Italiano, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Mercury, 1997).
Recentemente la nuova attenzione alla cosiddetta sostenibilità dello sviluppo ha portato in primo piano i dati sui RSU, tra gli indicatori di pressione ambientale che vanno monitorati al fine di contenere o migliorare gli effetti negativi o costosi per le comunità locali (cfr. FEEM, 1997).
Per ciò è apparso interessante, al COSES, nel quadro dei lavori di Agenda 21 (cfr. COSES documenti 90 e 94 e Consorzio Venezia Ricerche, 1997) procedere ad una lettura incrociata di alcuni dati sui RSU resi pubblici da AMAV (relativi alla raccolta 1996), con quelli sul movimento turistico: sia ufficiale, come registrato dalla APT di Venezia, nel 1996, sia escursionista, come stimato dal Ciset per il 1996.
La proposta di lettura dei dati AMAV relativi alla raccolta di rifiuti solidi urbani (RSU) nel comune di Venezia, per l'anno 1996 (dati mensili), in relazione alle presenze turistiche deriva da una comune convinzione circa il carico che l'economia ospitale comporta rispetto alla erogazione dei servizi urbani a rete.
Si tratta di una prima elaborazione sicuramente perfettibile e che ha soprattutto valore metodologico: indica un percorso che, secondo le autrici, può fornire una base quantitativa alle diverse ipotesi interpretative. Per il percorso di elaborazione seguito si rimanda il lettore, particolarmente curioso, al documento stesso, disponibile presso il COSES. In questo navilio presentiamo solo alcuni risultati più evidenti.
Nell'elaborare, insieme, i dati sui RSU e quelli sulle presenze turistiche (inclusi escursionisti) ci siamo chiesti:

Per "ripulire" i RSU dalla quota dei residenti (comprendendovi tutti i rifiuti delle attività economiche attive in Comune oltre a quelli domestici) Pedenzini ha utilizzato una attribuzione media mensile procapite di 31,7 Kg, che è il valore ritenuto meno "sporcato" dal turismo essendo quello di TFV in febbraio (valore Istat 1993 per il Veneto 36,1, tenuto conto che si tratta di una regione fortemente turistica; valore Italia 38,8).
Sui dati AMAV, così "ripuliti" si sono condotte alcune elaborazioni per zone e mese.
Infine si sono confrontate, per il solo Centro Storico, le tre curve dei RSU "turistici", delle presenze ufficiali pernottanti e dei visitatori escursionisti (mordi e fuggi).

Venezia Centro Storico: incidenza mensile % RSU-turisti-escursionisti 1996

Fonte: AMAV, 1996; APT, 1996; Ciset 1996 - Elabora: COSES, Doc. n. 103/98

Il grafico in cui le tre curve, RSU, presenze dei pernottanti ed escursionisti, vengono confrontate per il CS è particolarmente interessante, anche perché mette in dubbio alcune ipotesi date per scontate: che sia il turismo mordi e fuggi a pesare particolarmente sui RSU.
Pur sapendo che per gli escursionisti i dati sono soltanto stime, dobbiamo registrare che le curve sono sostanzialmente "equilibrate", con alti e bassi contenuti, ad eccezione di un picco notevole dell'escursionismo in settembre e di un flesso di RSU in agosto.
In generale gli scostamenti tra curve sono sensibili tra giugno e ottobre (e in gennaio) per quanto riguarda RSU ed escursionisti: sembrerebbe, quindi, che non sia confermata una relazione eccellente tra quantità di rifiuti raccolti e ospiti "mordi e fuggi". Addirittura, secondo il grafico, si può ipotizzare che sia il turismo pernottante ad incidere seriamente sui RSU (picchi solidali in ottobre, aprile e febbraio), mentre la fortissima presenza giornaliera dei mesi di agosto e settembre sembra non "compensare" la minor quota di RSU dovuta alle vacanze dei residenti e anche alle "chiusure per ferie" di alcune attività economiche urbane. Verrebbe, anzi, da considerare che il maggior carico escursionista "garantisce" una costanza nella raccolta di rifiuti che verrebbe a mancare per la "naturale" contrazione della produzione estiva. In altri termini il pendolarismo turistico si distribuirebbe nei mesi di flesso urbano, mantenendo a "regime" l'utilizzo della rete e della "capacità aziendale" di AMAV.
Da questo punto di vista la molto dibattuta politica di dimensionamento dei servizi e di abbattimento dei picchi stagionali sembrerebbe essere meno lontana da una soddisfacente applicazione di quanto si continua a dire.
Semmai sono i tre mesi invernali (novembre-gennaio) a staccarsi "per difetto" da un regime molto equilibrato almeno in termini quantitativi. A tal proposito si rimanda ad una riflessione sul numero ottimo-massimo di visitatori per il centro storico (Costa e van der Borg, 1988) e ad alcune riflessioni sui parametri utilizzati dal modello di stima (Una Provincia Ospitale, Di Monte e Scaramuzzi, 1996 - Rivista COSES Informazioni).
Forse, guardando nella spazzatura, troveremo non solo i turisti ma anche qualche sorpresa sul rapporto tra economia ospitale e funzionamento delle aziende urbane.

(Estratto da Documento COSES n.103/98 a cura di Cristiana Pedenzini e Isabella Scaramuzzi, gennaio 1998 Le elaborazioni e le tabelle del Doc. n. 103/98 sono di Pedenzini, il commento di Scaramuzzi. I dati di AMAV non sono stati forniti in via ufficiale e le elaborazioni sono state condotte dal COSES a fine esclusivo di indagine sulle Fonti)

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