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analisi e prospettive Cantieri e Crociere


Foto di Pierpaolo Favaretto


Cosa indaghiamo

Nel 2008 il traffico crocieristico nei porti italiani sfiorerà gli 8,5 milioni di passeggeri.
Il Porto di Venezia alla Stazione Marittima accoglie ogni anno oltre un milione di passeggeri: Nel 2006 sono stati quasi 1,5 milioni (Cfr. doc. COSES n. 918.0, settembre 2007). Si tratta di oltre 1.300 navi quasi equamente ripartite tra traghetti, navi veloci e da crociera.



Navi arrivate al Porto di Venezia, di cui passeggeri, 2002-2006

Fonte: Autorità portuale di Venezia 2007


Una ricerca dell'agenzia marittima Cemar, presentata al Seatrade (manifestazione sul settore delle crociere e dei traghetti in corso ad Amburgo) prevede per il prossimo anno che gli scali nave nei porti italiani saranno 4.415. Il mercato crocieristico nel Mediterraneo è il settore di maggior crescita nel business del turismo. L'Italia si colloca come la prima destinazione crocieristica d'Europa e di tutto il bacino mediterraneo.


Foto di Pierpaolo Favaretto


Diamo i numeri

Secondo i dati elaborati dalla Cemar, il trend positivo registrato dai porti italiani negli ultimi anni viene confermato dalle proiezioni dei dati riguardanti il 2008: i passeggeri movimentati saranno, infatti, circa 8.450.000, con una crescita del 10,45% rispetto al 2007 (che si chiuderà a quota 7.650.000). Gli scali nave previsti nei porti italiani saranno 4.415, in crescita rispetto ai 4350 del 2007: ogni porto, quindi, registrerà un incremento della media dei passeggeri per scalo di oltre 150 unità, passando dai 1.758 passeggeri del 2007 ai 1.913 del 2008.

Per la prima volta i tre principali porti italiani (Civitavecchia, Venezia e Napoli) assorbiranno quasi il 60% dell'intero traffico nazionale. Con l'aggiunta del porto di Livorno questa percentuale raggiunge anche il 75%. Venezia è tra questi lì'unico che si caratterizza come Home port e con la minore rilevanza di traffico traghetti di cabotaggio nazionale.
Tuttavia, si sottolinea che la concentrazione del traffico su questi porti provoca gravi difficoltà sia dal punto di vista operativo che da quello logistico, in quanto non è stata affiancata in questi anni da una crescita adeguata dei porti. Esistono limiti strutturali legati a banchine e qualità dei servizi di terra.
La ricerca evidenzia anche come molte navi di piccole dimensioni abbiano ridotto drasticamente gli scali nei porti italiani, optando invece per il sud della Francia o le isole greche, a causa soprattutto degli elevati costi degli scali nazionali che queste tipologie di navi devono sostenere.

Sul versante della cantieristica, Fincantieri archivia il primo semestre 2007 con un risultato netto stabile. Il gruppo navalmeccanico italiano ha registrato nel primo semestre 2007 un utile netto di 26,5 milioni di euro, in linea con la prima metà dell'esercizio 2006. Il valore della produzione è ammontato a 1.225,3 milioni di euro (+5,1%) e il margine operativo lordo a 76,8 milioni di euro (+26,3%).

Nel periodo il gruppo ha incamerato nuovi ordini per un valore record di 2,7 miliardi di euro (+34% sul primo semestre 2006), cifra che ha portato gli ordini ad un totale di 10,6 miliardi di euro, per un carico di lavoro pari ad almeno tre anni. Gli investimenti si sono attestati a 50,8 milioni di euro (+128,8%).

L'attività cantieristica è considerata strategica nella programmazione delle amministrazioni locali veneziane ed è previsto un rafforzamento della sua collocazione nell'area di Porto Marghera, a partire dalle necessità di espansione di Fincantieri nelle arre limitrofe all'originario insediamento (Cfr. doc. COSES n. 728.3, 753.0 Rilancio di Porto Marghera).



Pierpaolo Favaretto, ottobre 2007
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