Un "piano industriale" per la laguna nord

Foto di Giuseppina di Monte


L'affidamento di un incarico al COSES da parte dell'Istituzione Parco della laguna per sviluppare un "Piano industriale" per la laguna nord di Venezia ha costituito l'occasione per leggere l'area lagunare di Venezia con un'ottica diversa, che bypassa il consueto - e consolidato - approccio di tipo ambienatale-naturalistico e storico-testimoniale, su cui esiste una copiosa letteratura. Lo studio sviluppato dal COSES, attualmente in fase di conclusione, ha inteso piuttosto privilegiare gli scenari economici emergenti rilevabili in tale contesto territoriale, a partire dalle esperienze già avviate o in via di consolidamento, e dai livelli di fruizione attuali, che identificano, per la laguna nord, assetti funzionali in parte diversi rispetto ai passati decenni.
Al fine di delineare scenari di sviluppo sostenibile percorribili, premessa necessaria del lavoro COSES è stata la conoscenza del processo di sviluppo economico che ha contraddistinto le diverse isole della laguna negli ultimi 15 anni. A partire da una ricognizione delle attività economiche che caratterizzano il sistema territoriale della laguna nord, l'obiettivo dello studio era quello di pervenire alla ricostruzione del profilo economico dell'area e ad un'analisi delle filiere che evidenziasse settori caratteristici, punti di forza e di debolezza dell'economia locale, target di riferimento, opportunità di mercato, etc.
L'area Parco non è infatti solo un'area contraddistinta da valenze ambientali, naturalistiche e storiche di grandissimo pregio; è un'area con una componente antropica ancora rilevante (4.248 abitanti a fine 2005, il 14% della popolazione dell'estuario veneziano) nonostante il calo demografico degli ultimi decenni, e con un'altrettanto importante componente economico-produttiva: 257 unità locali e 778 addetti al 2001, in crescita rispettivamente del 64% e del 43% circa sul 1991. Interessanti mutamenti intervenuti negli anni più recenti, dopo il 2001, prefigurano vere e proprie "eccellenze" economiche, che possono assumere ruolo rilevante nella definizione degli scenari di sviluppo futuri relativi all'area interessata dalla proposta di Parco, in qualità di catalizzatori di altre iniziative di fruizione sostenibile del territorio.
La struttura economica della laguna nord mostra una realtà dinamica e vivace, con una articolazione delle attività che, nonostante la preponderanza di alcuni specifici comparti più orientati alla domanda turistica - commercio, ristorazione e ricettività - mostra una presenza significativa di addetti anche nei settori prettamente residenziali. Nel complesso, il territorio si connota per una rappresentatività di tutte le sezioni economiche, con alcuni "presidi" interessanti nelle attività e produzioni tipiche. Pur non presentando veri e propri fattori di eccellenza produttiva riconoscibili a scala comunale, l'area inserita nel perimetro della proposta di Parco si contraddistingue per una gamma variegata di attività economiche tra cui spiccano alcune produzioni tipiche, quali il merletto, la cantieristica, la pesca, l'agricoltura. Si tratta per certi aspetti di produzioni di nicchia, ma assolutamente radicate nel contesto locale e con buone prospettive di ulteriore valorizzazione.
L'analisi si è concentrata inoltre sul modello d'uso attuale dell'area: funzioni, itinerari, attività ed iniziative di valorizzazione in essere, promossi dai diversi soggetti che agiscono localmente o che interessano il territorio esterno alla laguna, ma che con essa interagiscono.
Gli elementi di pregio dell'ambito territoriale della laguna nord, intrinseci o propri del contesto nel quale tale ambito ricade, sono tali da essere già oggi oggetto di una serie di iniziative di valorizzazione, promosse per lo più da soggetti istituzionali locali (e pertanto più facilmente identificabili) ma anche da attori meno "riconoscibili", che possono interessare la laguna in maniera esclusiva, o all'interno di percorsi/itinerari/circuiti più ampi, comprendenti anche o solo marginalmente l'ambiente lagunare.
Ad un occhio più attento o interessato, la laguna appare quindi oggi in piena vitalità, molto più di quanto non si possa percepire, con evoluzioni minute e diffuse che non hanno l'impatto delle 'grandi' trasformazioni urbane come avviene in altre zone del territorio comunale, ma che configurano nuovi assetti funzionali, comunque di grande importanza per la città.
Tali nuovi assetti attirano già oggi una consistente fascia di popolazione, locale e metropolitana, attenta ai valori dei luoghi, che contribuisce ad alimentare una mixitè di funzioni, considerata, all'interno dello studio, come uno dei punti forza su cui puntare nella prefigurazione degli scenari di sviluppo futuri, in via di definizione.


Giuseppina Di Monte, ottobre 2007.
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