Venezia nel sistema
della nuova logistica


Foto di Giorgio Bombieri



In questi giorni è stato presentato alla Fiera Internazionale Immobiliare di Cannes (Mipim) il progetto di West Dock Srl. Si tratta di un intervento che vuole realizzare la più estesa piattaforma logistica del Nordest. Non casualmente tale infrastruttura viene localizzata a Porto Marghera, su terreni liberi da impianti industriali, di proprietà della Montefibre su di un'area di 350 mila metri quadri che si affaccia sul Canale Ovest con una banchina di 1,2 km di lunghezza.
Il progetto prevede un investimento complessivo di 250 milioni di euro e l'uso di tecnologie di settore con un'attenzione particolare alla sostenibilità. La vastità dell'area (35 ettari), la profondità dei fondali previsti nel canale (36 piedi), l'ampiezza degli spazi dedicati alla lavorazione delle merci, il sistema di gestione dei trasporti interni e soprattutto la strategica ubicazione nel quadro europeo e internazionale, fanno di questo uno dei progetti più interessanti a livello nazionale. La West Dock Srl è una società costituita al 45% da Centro Intermodale Adriatico, 45% Demont, 10% San Paolo Real Estate ed aperta alla partecipazione di Montefibre. Entro il 2008 si prevede l'approvazione degli esecutivi e i lavori potrebbero iniziare entro il primo semestre del 2009.
Per dare vita a questa area nella quale si attiveranno nuove opportunità in sinergia con quelle attività logistiche, portuali e non, già esistenti, il progetto di West Dock Srl costituisce un primo tassello dopo la presentazione del Master Plan per la Piattaforma Logistica Veneziana (Venezia Logistics, COSES, Tedis- VIU) [Vedi Documenti COSES 774, 775, 817, 818, 828, 830.1, 837 - 2006].
Il recente "Piano per la logistica" a livello nazionale (gennaio 2006) evidenzia in maniera efficace la possibilità di affermare il ruolo "Veneziano - Adriatico" come piattaforma logistica integrata nell'ambito delle relazioni mediterranee, da e per l'Oriente. La stessa Autorità Portuale di Venezia pare orientata a favorirne la realizzazione per rendere possibile una forte sinergia con le attività dello scalo e aumentare il valore economico originato da tali attività, puntando sull'ulteriore sviluppo legato alle Autostrade del Mare, componenti essenziali dell'attuale traffico portuale e dell'intero ciclo logistico. Venezia è destinata a divenire uno dei principali scali nazionali della nuova logistica rispetto al crescente interesse da parte dei grandi operatori per il riposizionamento dei traffici container. Per favorire quindi lo sviluppo dell'intermodalità e la realizzazione della piattaforma, sarà necessario l'ausilio di tutte le amministrazioni locali.
Il programma del "Piano per la Logistica" definisce puntualmente le macro aree logistiche strategiche, tra cui la Piattaforma Logistica territoriale del Nordest formata dai sistemi portuali di Trieste, di Venezia e la sua retroportualità, integrati con i nodi intermodali di Verona, Padova, e Rovigo, e con la piattaforma ferroviaria di Cervignano, oltre al sistema aeroportuale connesso che ha come fulcro l'aeroporto Marco Polo di Venezia. In tale contesto, oltre alle attività di retroporto classiche, alcuni progetti pilota per la logistica di filiera appaiono estremamente interessanti nella chiave di valorizzazione delle aree di Porto Marghera, sia attualmente che nella prospettiva della programmata bonifica. Pensiamo alla logistica dei rifiuti industriali e reverse logistics, la logistica delle merci pericolose, la distribuzione urbana delle merci, la filiera degli elettrodomestici.

Il contributo del COSES allo sviluppo del Master Plan per la Piattaforma Logistica Veneziana (Venezia Logistics, COSES, Tedis- VIU) è stato indirizzato nel:

Il COSES ha pertanto finalizzato il proprio contributo nel:

Tuttavia, appare in tutta la sua evidenza il paradosso che l'attuazione della Piattaforma Logistica sia iniziata da un'area posta al centro della cosiddetta penisola della chimica (ed in prossimità di impianti industriali chimici ancora attivi), piuttosto che dalla riorganizzazione dell'area portuale stessa e dall'immediato retroporto. Queste ultime sono infatti aree che non hanno necessità di essere bonificate e hanno già una accessibilità testata e in corso di ulteriore miglioramento grazie agli investimenti infrastrutturali dedicati dall'Autorità Portuale di Venezia. Proprio dalle aree dedicate alla produzione chimica - oggi al centro di una crisi senza precedenti e dagli esiti non prevedibili - che fino a ieri sembrava improponibile per qualsiasi riutilizzo, cresce grazie all'iniziativa privata il primo intervento effettivo sulla linea tracciata dal Master Plan per la Piattaforma Logistica Veneziana.


Pierpaolo Favaretto, marzo 2008.
elenco Studi in corso