Per la gestione e lo sviluppo del territorio
La solidarietà, altro mantra insieme alla sostenibilità, viene declinata non solo in rapporto ai cittadini (termine particolarmente caro ai francesi, essendo nato con la rivoluzione ed avendo un significato complesso che va oltre l'abitare in città) ma anche alle imprese che devono essere ''solidali al proprio territorio": solidale nel senso di lavorare insieme, di funzionare come elementi solidali di un sistema.
Per quanto riguarda lo Stato, la solidarietà con i propri cittadini si esplica in uno strumento specifico, originale e molto innovativo, lo schema dei servizi: un piano di livello nazionale molto atipico se considerato un piano urbanistico.
L'affermazione dell'articolo 1 sull'accesso uguale al sapere e ai servizi pubblici è di grande significato se pensiamo che stiamo parlando di territorio (non è una legge sull'equità o sull'istruzione).
Come vedremo, impostare una politica nazionale del territorio (con una legge quadro urbanistica) attorno al sapere e ai servizi conferisce agli strumenti urbanistici un ruolo e un contenuto molto interessante.
Nel caso di Lyon, il quartiere di Vaise declina localmente questi principi
Alla stessa filosofia appartiene il concetto di perequazione nell'uso delle risorse.
I principi di consultazione (dei Dipartimenti e delle Regioni) e della sussidiarietà (con l'UE) sono richiamati.
Ma più rilevante, nel quadro della partecipazione e concertazione, è quanto segue.
Si introducono anche i "soggetti" territoriali che elettivamente devono occuparsi di questa politica:
Sono tre soggetti speciali, due dei quali tipicamente francesi - le agglò e i Pays (rispettivamente gruppi di comuni metropolitani e gruppi di comuni rurali) - e uno presente anche in Italia ma che non viene "associato" alla gestione del territorio e dello sviluppo come gli altri.
Le scelte dello Stato vengono definite strategiche e si esplicano attraverso gli schemi dei servizi collettivi: strumenti originali e che impostano la politica del territorio au una ossatura infrastrutturale, legata a "grandi reti": la cultura, la sanità, le comunicazioni, l'informazione, l'energia, l'acqua, l'insegnamento e la ricerca, gli spazi naturali e rurali, lo sport.
Un concetto di infrastruttura territoriale sicuramente molto innnovativo dove l'insegnamento (il sapere) e lo spazio rurale, lo sport e l'informazione, assumono lo stesso ruolo strategico nella gestione dello sviluppo durevole. C'è tutto da imparare, alla "scuola francese".
Nel caso di Lyon l'infrastruttura strategica dello sport è il motore del Carre de Soie.
Nell'articolo 2 sono ripresi alcuni concetti cardine: la partecipazione degli attori locali e la cooperazione intercomunale.
Vengono introdotti dei criteri ulteriori, definiti strategici: il riconoscimento della competizione tra poli a scala europea; la complementarietà e la solidarietà tra spazi urbani e spazi rurali, il ruolo della fiscalità locale nella gestione dello spazio.
Lo SSC opera su un orizzonte di 20 anni.
È il riferimento per tutta la pianificazione di livello inferiore, dalle Regioni fino ai contratti di quartiere. A sua volta declina le politiche della UE in territorio nazionale ed è riferimento per i programmi Strutturali comunitari sul territorio francese.
In chiusura di questo documento sono stralciati alcuni articoli, molto significativi, dei diversi servizi collettivi.
Il Consiglio Nazionale, i cui dibattiti sono pubblici, segue l'attuazione della loi 99-533: elabora linee guida, partecipa alla redazione dello schema dei servizi collettivi, delle DTA, relaziona sullo stato di attuazione, conduce studi e valutazioni, è informato dei Fondi stanziati per le politiche del territorio.
Gli elementi di maggiore interesse sono, tuttavia, relativi all'architettura istituzionale che la loi 99-533 rinnova. Va detto che in Francia il ruolo di "grande pianificatore" lo ha sempre avuto lo Stato: una sorta di Napoleone dei piani, che provvedeva e decideva anche alla scala locale, strategie e azioni di sviluppo.
I Comuni francesi che sono moltissimi rispetto a quelli italiani (e dunque, a parità di popolazione residente, di taglia demografica minuscola) e non sono "abituati" ad avere competenze urbanistiche, anche se dalla fine degli anni Sessanta redigevano i POS Piani di utilizzo del suolo, strumenti locali di zoning legati al codice dell'urbanistica.
La vera novità che Chèvenement trasforma in legge è quindi la gerarchia nei soggetti che governano lo sviluppo durevole.
Ne vengono introdotti di nuovi: accanto a Regioni e Dipartimenti, infatti vengono "aggiunte" le parole:
Vengono aggiunti anche degli attori "non governativi" ma protagonisti dello sviluppo durevole, le parole:
Queste categorie di cittadini partecipano alla pianificazione, essendo associate alle procedure di:
in particolare nel caso del Contratti tra Stato e Regioni.
È interessante notare la presenza di soggetti originali: accanto a Comuni, Dipartimenti, Regioni, imprese pubbliche o private, cittadini variamente associati, troviamo infatti gli stabilimenti pubblici, una istituzione che può essere aggregativa (es. di Comuni) o semplicemente "operativa" (un'azienda che opera per attuare il piano di un Comune).
Anche sotto questo profilo la Francia ha una tradizione assai diversa da quella italiana nella formazione di soggetti operativi di attuazione dei piani (e di gestione del territorio) i quali hanno come missione l'attuazione dei disegni di sviluppo.