OMERO - Osservatorio Mercato dell'Occupazione
della Provincia di Venezia

di S. Bragato e L. Ciresola


L'Assessorato al Lavoro della Provincia di Venezia nel corso del 2008 ha avviato l'Osservatorio sul mercato del lavoro (Omero) con l'obiettivo di tenere aggiornata con regolarità e attenzione al dato, la conoscenza delle trasformazioni che interessano l'occupazione in una cornice di importanti modifiche strutturali dei sistemi economici locali.
L'attività dell'Osservatorio viene garantita dal COSES che lo gestisce curandone il costante aggiornamento statistico e l'edizione di report di ricerca che propongono e indagano sui temi occupazionali di maggior rilievo del territorio.

Per approfondimenti e aggiornamenti si rimanda al sito della Provincia di Venezia - Osservatorio Mercato del Lavoro

Conferenza Stampa 23 settembre 2008


La prima tappa dell'Osservatorio è segnata dalla produzione di un Report di documentazione che raccoglie le informazioni provenienti da più fonti statistiche e amministrative e, mettendole assieme in un confronto temporale e regionale, cerca di delineare le caratteristiche strutturali del mercato del lavoro veneziano, fornendo pure alcune informazioni sulla congiuntura.
Le note che seguono rappresentano un estratto preparato per la stampa.

Le caratteristiche strutturali

La popolazione residente in provincia, dopo un calo registrato soprattutto negli anni Novanta, dovrebbe (in base alle previsioni dell'Istat) aumentare, da qui al 2025, di circa 34.000 unità (al 2025 866.616 residenti in provincia).
Nonostante questo incremento - al quale contribuisce in modo fondamentale l'aumento della componente più stabile dell'immigrazione (negli ultimi anni in provincia si registra annualmente un incremento degli immigrati residenti di circa 5 mila unità) - la popolazione in età lavorativa (15-64) continuerà il trend di discesa anche nei prossimi 20 anni. Saranno quindi i segmenti più anziani e più giovani ad essere i protagonisti dell'incremento della popolazione.
Con tassi di occupazione costanti uguali a quelli attuali, nel 2025 solo per l'effetto demografico ci saranno circa 30.000 lavoratori in meno rispetto agli attuali (da 351 mila a 321 mila).


Provincia di Venezia. Popolazione residente al 31/12, di età tra i 15 e i 64 anni,
reale (fino al 2005) e prevista (dal 2010), per genere

Fonte: elaborazioni COSES su dati ISTAT 2008 Previsioni demografiche


Dall'inizio degli anni Novanta, la partecipazione al lavoro (tasso di attività) non ha registrato nel complesso importanti cambiamenti, per effetto però di due andamenti diversi tra donne e uomini. Per le prime la partecipazione è aumentata in modo significativo, grazie a cambiamenti culturali e sociali che hanno agito sulla maggior propensione ad affacciarsi al mercato del lavoro (aumento delle forze di lavoro). Per gli uomini, invece, pur rilevandosi un contenuto calo del tasso di attività, non si sono registrate modiche strutturali nei comportamenti relativi alla partecipazione.


Provincia di Venezia. Tasso di attività generico, per genere.
Anni 1993-2003 e 2004*-2007

*dal 2004 si registra una interruzione della serie
Fonte: elaborazioni COSES su dati ISTAT


Nonostante questi andamenti (che segnano un'evoluzione di lungo periodo), al 2007 il tasso di occupazione delle donne (occupate su donne appartenenti alla fascia di età 15-64 anni) è del 50%, quello degli uomini del 75%. Il tasso medio è pari al 63%. Il divario tra i generi è ancora molto elevato. D'altra parte su 100 donne che hanno tra i 15 e i 64 anni, solo 52 si affacciano al mercato del lavoro, contro 77 uomini.
L'ingresso nel mercato del lavoro avviene in fasi della vita diverse tra uomini e donne. Infatti, gli uomini entrano nel mercato del lavoro prima di compiere 20 anni con una frequenza maggiore rispetto alle donne.


Provincia di Venezia. Tasso di occupazione, per genere.
Anni 1993-2003 e 2004*-2007

* dal 2004 si registra una interruzione della serie
Fonte: elaborazioni COSES su dati ISTAT


In termine di stock, su circa 351.000 occupati totali al 2007 (fonte ISTAT), il 76% è un lavoratore dipendente. Per quanto riguarda i settori, il 68% ha un impiego nei servizi, il 29% nell'industria (di cui il 29% nell'ambito dell'edilizia) e solo il 3% nell'agricoltura.

Ogni anno in provincia avvengono più di 120.000 assunzioni dal comparto privato dell'economia (fonte: Provincia di Venezia-Centri per l'impiego). Esse riguardano per oltre la metà gli uomini e per il 60% circa la fascia di età 20-39 anni.
I settori che assorbono i principali flussi di lavoratori sono per il 41% i Servizi alla persona (che include il turismo nella classificazione qui utilizzata), per il 16% i Servizi della distribuzione (commercio e trasporti). Seguono i Servizi sociali (9%), le Costruzioni (8%), i Servizi alla produzione (8%) e l'Industria metalmeccanica (8%). Le donne trovano occupazione nei servizi, nel turismo, ma anche nelle industrie del sistema moda, dove il loro peso sulle assunzioni è del 66%.
Ogni 100 assunzioni effettuate, 22 riguardano gli immigrati, ma si arriva ad un'incidenza di circa un terzo nelle costruzioni e nell'industria del made in Italy e attorno al 28% nell'agricoltura e nei servizi alla persona.


Provincia di Venezia. Avviamenti per settore,
genere e nazionalità. Anno 2006

Comp. %
settori
Comp. %
stranieri
% donne
per settore
% stranieri
per settore
Primario2,83,532,427,3
Sistema moda2,53,765,732,0
Legno - mobilio1,31,426,923,9
Metalmeccanica7,58,715,625,4
Altre industrie4,73,539,616,2
Costruzioni 7,612,16,534,8
Servizi della distribuzione 16,37,352,69,9
Servizi alla produzione7,75,860,516,6
Servizi alla persona40,751,754,928,0
Servizi sociali8,72,477,36,2
Totale100,0100,048,822,1
Fonte: elaborazione COSES su dati amministrativi dei Cpi



I contratti atipici e le tipologie di richieste delle imprese

In base alle statistiche ISTAT, in Veneto (il dato non è disponibile a livello provinciale) sono occupati a tempo determinato circa l'11% del totale degli occupati veneti (2007), media del 9% per gli uomini e del 14% per le donne.
A fronte di questo dato di stock (che possiamo considerare rappresentativo anche per la provincia), va detto che in termini di flusso di assunzioni i contratti atipici hanno un peso ben più elevato. In provincia, ogni 100 assunzioni annuali ce ne sono circa 60-70 con contratto diverso da quello standard (a tempo indeterminato). Questa media viene superata nelle zone turistiche: Veneto Orientale (83%) e veneziano (77%).
Tra i contratti atipici rientrano le collaborazioni a progetto che sono meno diffusi di quanto si pensi: in provincia esse incidono sul totale delle assunzioni per il 4%, con una punta del 6% nel veneziano. Ma la stabilità nel lavoro e l'offerta di lavoro più qualificata sembra confliggere e penalizzare i giovani. Infatti, tra le previsioni di assunzione con contratto di lavoratore dipendente pesano le qualifiche medio-basse (impiegati, commessi, operai specializzati), mentre tra i collaboratori le professioni più qualificate scientifiche e tecniche (fonte: indagine Excelsior 2007).


Provincia di Venezia. Previsioni a confronto collaboratori a progetto
in senso stretto e assunzioni. Valori percentuali sul totale. Anno 2007

CollaboratoriAssunzioni
Professione
Dirigenti 0,1 0,2
Prof. intell e scient. 17,6 3,2
Prof. tecniche 47,0 9,9
Impiegati 8,8 10,3
Prof. commerc. e serv. 16,6 32,3
Operai spec. 4,3 15,9
Conduttore imp. 0,6 8,3
Pers. non qualific. 4,9 19,9
Totale 100,0 100,0
Titoli di studio
Titolo universitario 26,0 6,8
Dipl.scuola sup. e post diploma 58,1 31,9
Formaz. Professionale 7,2 18,8
Scuola d'obbligo 8,7 42,6
Totale 100,0 100,0
Età
Fino a 24 anni 2,0 12,4
25-29 anni 21,9 27,4
30-64 anni 14,613,0
35 anni e oltre 36,6 8,7
Età non rilevante 25,0 38,5
Totale 100,0 100,0
Nota: i valori si riferiscono solo ai collaboratori in senso stretto.
Per Venezia 2.130 e per il Veneto 11.950
Fonte: elaborazioni COSES su dati Indagine Excelsior


Ciò naturalmente ha conseguenze anche sui titoli di studio. Per i collaboratori si richiedono percorsi lunghi di formazione scolastica (laurea e diploma), mentre per i dipendenti è molto frequente (ben nel 43% dei casi) la preferenza per lavoratori che hanno completato la scuola dell'obbligo. Seguono le richieste per i diplomi e pochissime (meno di 7 su 100) sono le domande per i laureati. Se l'età non è rilevante per il 39% dei nuovi dipendenti, lo diventa invece nel 75% delle previsioni che riguardano i collaboratori. Tra questi le fasce di età preferite sono dai 35 anni e oltre (37% delle collaborazioni previste) e quella compresa tra 25-29 anni (22%).
In conclusione, la stabilità nel lavoro sembra premiare le qualifiche medio-basse e (di conseguenza) i lavoratori con percorsi scolastici più brevi. Intanto, però, la scolarità aumenta e gli investimenti sull'istruzione crescono e, a quanto pare, gli sbocchi professionali, se ci sono, continuano a provenire più dal comparto pubblico (o dal terzo settore) che dalle imprese.


Il ciclo e gli effetti delle ristrutturazioni aziendali degli anni Duemila

Ciclo economico e ristrutturazioni aziendali creano condizioni di difficoltà per il mantenimento dei livelli occupazionali. Le imprese di fronte a momenti di crisi temporanea ricorrono alla Cassa integrazione (prestazioni pagate dall'INPS), che rappresenta una misura di integrazione del reddito dei lavoratori dipendenti.
Per far fronte alle crisi congiunturali e a problemi di ristrutturazione, le aziende veneziane sono ricorse alla Cig in modo crescente fino al 2004 (a parte una flessione nel 2003). Tale andamento è motivato, per lo più, da problemi congiunturali di ciclo economico. Nei tre anni successivi (2005-2007), le imprese veneziane sono ricorse meno all'utilizzo della Cig.
Le imprese venete, invece, hanno fatto ricorso in modo crescente alla Cig fino al 2006. Solo nel 2007 è diminuita la richiesta di ore in cassa integrazione per i lavoratori.
Ciò che differenzia la nostra provincia dal Veneto è il minor peso, negli anni, della Cigs (straordinaria, per crisi di ristrutturazione o riorganizzazione) sul totale Cig, a testimoniare che nella nostra provincia si sono avviati meno che in altre zone del Veneto i processi di ristrutturazione aziendale necessari per far fronte alla competitività interna ed estera.


Cig totale (ordinaria e straordinaria) in provincia di Venezia e regione Veneto.
Lavoratori equivalenti. Anni 2000-2007

Fonte: elaborazione COSES su dati INPS (da Veneto Lavoro)


In termini di lavoratori equivalenti (ore di cassa integrazione rapportate ad una media di 1.650 ore annue), nel 2007, in provincia, la cassa integrazione ha riguardato 594 lavoratori, il 9% del corrispondente dato veneto.
Mentre la Cig consente di continuare a mantenere il lavoratore occupato fino a quando non si esce dalla crisi, la mobilità è invece un istituto che va incontro ai lavoratori licenziati dalle imprese in crisi offrendo in alcuni casi sostegno al reddito (licenziamenti collettivi legge 223/91), oltre che agevolazioni contributive per i datori che li assumono. Queste ultime sono valide anche per i licenziamenti individuali (legge 236/93).
Sia per Venezia che per il Veneto, gli ingressi nelle liste di mobilità (che rappresentano un importante indicatore di congiuntura) sono aumentati fino al 2005 e poi sono scesi, segnalando una buona tenuta del ciclo economico. In provincia di Venezia, nel 2007, sono entrati nelle liste di mobilità 2.138 lavoratori, il 14% del totale dei lavoratori in mobilità in Veneto.


Lavoratori entrati nelle liste di mobilità (Collettiva e Individuale)
in provincia di Venezia e regione Veneto. Anni 2000-2007

Fonte: elaborazione COSES su dati amministrativi dei Cpi - Veneto Lavoro



Informazioni a livello sub-provinciale

La provincia si caratterizza per avere zone geografiche con tessuti economici e sociali diversi. Ciò emerge guardando anche la struttura della domanda di lavoro espressa dal mondo delle imprese.
La domanda di lavoro, a prescindere dal tipo di contratto, nel dolese e nel miranese proviene principalmente dalle industrie manifatturiere. Diffuse in tutta la provincia con un peso consistente, sono le richieste espresse dai settori del commercio e della logistica (servizi alla distribuzione). Il turismo (qui incluso nei servizi alla persona) rappresenta un bacino di impiego preponderante (rispetto ad altri) nel veneto orientale e nel veneziano. Nella nostra provincia le assunzioni nel turismo pesano per il 36% delle assunzioni totali.

Le donne sono le principali protagoniste negli avviamenti che avvengono nell'area orientale e nel bacino di Chioggia. Un quarto delle assunzioni riguardano gli immigrati nel dolese e nel sandonatese, attorno ad un quinto quelle nel portogruarese e nel veneziano.


Cpi della provincia di Venezia. Flussi di assunzioni. Composizione percentuale per settore.
Percentuale di donne, uomini e stranieri. Anno 2007*

Chioggia Dolo Mirano Portogruaro San Donà
di Piave
Venezia
Primario 7,8 1,2 1,3 5,2 4,2 0,5
Sistema moda 5,1 15,7 5,4 0,4 0,5 0,6
Legno - mobilio 0,5 1,5 3,5 2,8 0,8 0,5
Metalmeccanica 4,9 10,1 15,2 4,8 6,5 4,5
Altre industrie1,9 4,9 13,6 5,1 3,4 3,0
Costruzioni 7,1 11,7 9,7 6,3 7,8 4,5
Servizi della distribuzione 13,6 11,7 16,0 12,0 13,3 17,7
Servizi alla produzione 4,4 6,3 8,2 6,3 6,4 8,8
Servizi alla persona 26,9 16,3 14,8 42,1 46,8 53,5
Servizi sociali 27,7 20,7 12,3 15,1 10,2 6,2
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Donne 62,8 49,3 46,2 55,9 52,6 45,5
Uomini37,2 50,7 53,8 44,1 47,4 54,5
Stranieri 11,7 24,9 18,1 22,7 25,6 19,0
* Per i Cpi di Venezia e Mirano la serie si interrompe, rispettivamente, al 2004 e 2006.
Fonte: elaborazione COSES su dati amministrativi dei Cpi - Veneto Lavoro


L'offerta di lavoro che cerca un impiego (lavoratori disponibili) a fine 2007 superava in provincia di Venezia le 44 mila unità. Di questi, il 38% era iscritto presso il Cpi di Venezia, con una quota di stranieri pari al 15%. Quest'ambito si caratterizza, inoltre, rispetto agli altri Cpi, per un rapporto tra generi poco sbilanciato. Le donne sono il 54% contro una media provinciale del 61%.
Contingenti significativi di disponibili al lavoro si registrano anche a San Donà (16%) - con le più alte quote di donne (68%) e di stranieri (16%). Mirano rappresenta il 14% dell'intera offerta di lavoro disponibile in provincia, con una quota di donne del 64% e un peso degli stranieri del 9%.


Cpi della provincia di Venezia. Lavoratori disponibili netti* totali
e stranieri, al 31 dicembre 2007

Valore
assoluto
Comp. % su
tot. prov.
Peso % stranieri
su tot. Cpi
Peso % donne
su tot. Cpi
Chioggia 4.375 9,9 4,0 64,9
Dolo 5.209 11,7 14,6 67,1
Mirano 6.255 14,1 9,1 63,9
Portogruaro 4.374 9,9 12,7 67,1
San Donà di Piave 7.156 16,1 16,4 67,7
Venezia 17.017 38,3 14,6 53,5
Provincia di Venezia 44.386 100,0 12,9 61,3
* Dai lavoratori disponibili sono stati tolti quelli sospesi.
Fonte: elaborazione COSES su dati amministrativi dei Cpi - Veneto Lavoro



La congiuntura

Tutti gli indicatori macroeconomici segnano per il 2008 un netto peggioramento delle condizioni economiche. In Italia, nel secondo trimestre, il Pil è diminuito dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In termini tecnici siamo in recessione, con un'inflazione crescente. Secondo l'indagine dell'Unindustria di Venezia, svolta in collaborazione con la Fondazione Nordest, le imprese veneziane in maggioranza nel primo e nel secondo trimestre hanno indicato un calo della produzione. Nonostante ciò, nei primi sei mesi dell'anno prevalgono le imprese che hanno dichiarato un allargamento degli organici, ma ciò si verifica solamente nelle imprese con almeno 20 addetti.


Cig ordinaria e straordinaria in provincia di Venezia. I semestre 2007 e I semestre 2008

Fonte: elaborazione COSES su dati INPS


Nonostante questo ultimo dato dell'indagine, il ricorso alla Cig che si registra nei primi 6 mesi dell'anno segnala le difficili condizioni economiche. Rispetto ai primi 6 mesi del 2007 sono quasi raddoppiate le ore concesse in CIG: da 485.112 a 935.125. E'soprattutto la Cigs che segna un notevole incremento (+138%) rispetto alla Cigo per la quale l'incremento è del 36%. Aumenti abnormi si registrano nella chimica e nei trasporti-comunicazioni. Ma sono pure ancora i settori del made in Italy a indicare una difficoltà strutturale oltre che congiunturale: tessile + 214%, calzature-abbigliamento +437%.


di S. Bragato e L. Ciresola, Doc. COSES n. 1028, settembre 2008

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