L'Assessorato al
Lavoro della Provincia di Venezia nel corso del 2008 ha avviato l'Osservatorio
sul mercato del lavoro (Omero) con l'obiettivo di tenere aggiornata con regolarità
e attenzione al dato, la conoscenza delle trasformazioni che interessano l'occupazione
in una cornice di importanti modifiche strutturali dei sistemi economici locali.
L'attività dell'Osservatorio viene garantita dal COSES che lo gestisce curandone il
costante aggiornamento statistico e l'edizione di report di ricerca che propongono e
indagano sui temi occupazionali di maggior rilievo del territorio.
Per approfondimenti e aggiornamenti si rimanda al sito della Provincia di Venezia - Osservatorio Mercato del Lavoro
La prima tappa dell'Osservatorio è segnata dalla produzione di un Report di documentazione che raccoglie le informazioni provenienti da più fonti statistiche e amministrative e, mettendole assieme in un confronto temporale e regionale, cerca di delineare le caratteristiche strutturali del mercato del lavoro veneziano, fornendo pure alcune informazioni sulla congiuntura.
Le note che seguono rappresentano un estratto preparato per la stampa.
Dall'inizio degli anni Novanta, la partecipazione al lavoro (tasso di attività) non ha registrato nel complesso importanti cambiamenti, per effetto però di due andamenti diversi tra donne e uomini. Per le prime la partecipazione è aumentata in modo significativo, grazie a cambiamenti culturali e sociali che hanno agito sulla maggior propensione ad affacciarsi al mercato del lavoro (aumento delle forze di lavoro). Per gli uomini, invece, pur rilevandosi un contenuto calo del tasso di attività, non si sono registrate modiche strutturali nei comportamenti relativi alla partecipazione.
Nonostante questi andamenti (che segnano un'evoluzione di lungo periodo), al 2007 il tasso di occupazione delle donne (occupate su donne appartenenti alla fascia di età 15-64 anni) è del 50%, quello degli uomini del 75%. Il tasso medio è pari al 63%. Il divario tra i generi è ancora molto elevato. D'altra parte su 100 donne che hanno tra i 15 e i 64 anni, solo 52 si affacciano al mercato del lavoro, contro 77 uomini.
L'ingresso nel mercato del lavoro avviene in fasi della vita diverse tra uomini e donne. Infatti, gli uomini entrano nel mercato del lavoro prima di compiere 20 anni con una frequenza maggiore rispetto alle donne.
In termine di stock, su circa 351.000 occupati totali al 2007 (fonte ISTAT), il 76% è un lavoratore dipendente. Per quanto riguarda i settori, il 68% ha un impiego nei servizi, il 29% nell'industria (di cui il 29% nell'ambito dell'edilizia) e solo il 3% nell'agricoltura.
Ogni anno in provincia avvengono più di 120.000 assunzioni dal comparto privato dell'economia (fonte: Provincia di Venezia-Centri per l'impiego). Esse riguardano per oltre la metà gli uomini e per il 60% circa la fascia di età 20-39 anni.
I settori che assorbono i principali flussi di lavoratori sono per il 41% i Servizi alla persona (che include il turismo nella classificazione qui utilizzata), per il 16% i Servizi della distribuzione (commercio e trasporti). Seguono i Servizi sociali (9%), le Costruzioni (8%), i Servizi alla produzione (8%) e l'Industria metalmeccanica (8%). Le donne trovano occupazione nei servizi, nel turismo, ma anche nelle industrie del sistema moda, dove il loro peso sulle assunzioni è del 66%.
Ogni 100 assunzioni effettuate, 22 riguardano gli immigrati, ma si arriva ad un'incidenza di circa un terzo nelle costruzioni e nell'industria del made in Italy e attorno al 28% nell'agricoltura e nei servizi alla persona.
Comp. % settori | Comp. % stranieri | % donne per settore | % stranieri per settore | |
Primario | 2,8 | 3,5 | 32,4 | 27,3 |
Sistema moda | 2,5 | 3,7 | 65,7 | 32,0 |
Legno - mobilio | 1,3 | 1,4 | 26,9 | 23,9 |
Metalmeccanica | 7,5 | 8,7 | 15,6 | 25,4 |
Altre industrie | 4,7 | 3,5 | 39,6 | 16,2 |
Costruzioni | 7,6 | 12,1 | 6,5 | 34,8 |
Servizi della distribuzione | 16,3 | 7,3 | 52,6 | 9,9 |
Servizi alla produzione | 7,7 | 5,8 | 60,5 | 16,6 |
Servizi alla persona | 40,7 | 51,7 | 54,9 | 28,0 |
Servizi sociali | 8,7 | 2,4 | 77,3 | 6,2 |
Totale | 100,0 | 100,0 | 48,8 | 22,1 |
Collaboratori | Assunzioni | |
Professione | ||
Dirigenti | 0,1 | 0,2 |
Prof. intell e scient. | 17,6 | 3,2 |
Prof. tecniche | 47,0 | 9,9 |
Impiegati | 8,8 | 10,3 |
Prof. commerc. e serv. | 16,6 | 32,3 |
Operai spec. | 4,3 | 15,9 |
Conduttore imp. | 0,6 | 8,3 |
Pers. non qualific. | 4,9 | 19,9 |
Totale | 100,0 | 100,0 |
Titoli di studio | ||
Titolo universitario | 26,0 | 6,8 |
Dipl.scuola sup. e post diploma | 58,1 | 31,9 |
Formaz. Professionale | 7,2 | 18,8 |
Scuola d'obbligo | 8,7 | 42,6 |
Totale | 100,0 | 100,0 |
Età | ||
Fino a 24 anni | 2,0 | 12,4 |
25-29 anni | 21,9 | 27,4 |
30-64 anni | 14,6 | 13,0 |
35 anni e oltre | 36,6 | 8,7 |
Età non rilevante | 25,0 | 38,5 |
Totale | 100,0 | 100,0 |
Ciò naturalmente ha conseguenze anche sui titoli di studio. Per i collaboratori si richiedono percorsi lunghi di formazione scolastica (laurea e diploma), mentre per i dipendenti è molto frequente (ben nel 43% dei casi) la preferenza per lavoratori che hanno completato la scuola dell'obbligo. Seguono le richieste per i diplomi e pochissime (meno di 7 su 100) sono le domande per i laureati. Se l'età non è rilevante per il 39% dei nuovi dipendenti, lo diventa invece nel 75% delle previsioni che riguardano i collaboratori. Tra questi le fasce di età preferite sono dai 35 anni e oltre (37% delle collaborazioni previste) e quella compresa tra 25-29 anni (22%).
In conclusione, la stabilità nel lavoro sembra premiare le qualifiche medio-basse e (di conseguenza) i lavoratori con percorsi scolastici più brevi. Intanto, però, la scolarità aumenta e gli investimenti sull'istruzione crescono e, a quanto pare, gli sbocchi professionali, se ci sono, continuano a provenire più dal comparto pubblico (o dal terzo settore) che dalle imprese.
In termini di lavoratori equivalenti (ore di cassa integrazione rapportate ad una media di 1.650 ore annue), nel 2007, in provincia, la cassa integrazione ha riguardato 594 lavoratori, il 9% del corrispondente dato veneto.
Mentre la Cig consente di continuare a mantenere il lavoratore occupato fino a quando non si esce dalla crisi, la mobilità è invece un istituto che va incontro ai lavoratori licenziati dalle imprese in crisi offrendo in alcuni casi sostegno al reddito (licenziamenti collettivi legge 223/91), oltre che agevolazioni contributive per i datori che li assumono. Queste ultime sono valide anche per i licenziamenti individuali (legge 236/93).
Sia per Venezia che per il Veneto, gli ingressi nelle liste di mobilità (che rappresentano un importante indicatore di congiuntura) sono aumentati fino al 2005 e poi sono scesi, segnalando una buona tenuta del ciclo economico. In provincia di Venezia, nel 2007, sono entrati nelle liste di mobilità 2.138 lavoratori, il 14% del totale dei lavoratori in mobilità in Veneto.
Le donne sono le principali protagoniste negli avviamenti che avvengono nell'area orientale e nel bacino di Chioggia. Un quarto delle assunzioni riguardano gli immigrati nel dolese e nel sandonatese, attorno ad un quinto quelle nel portogruarese e nel veneziano.
Chioggia | Dolo | Mirano | Portogruaro | San Donà di Piave | Venezia | |
Primario | 7,8 | 1,2 | 1,3 | 5,2 | 4,2 | 0,5 |
Sistema moda | 5,1 | 15,7 | 5,4 | 0,4 | 0,5 | 0,6 |
Legno - mobilio | 0,5 | 1,5 | 3,5 | 2,8 | 0,8 | 0,5 |
Metalmeccanica | 4,9 | 10,1 | 15,2 | 4,8 | 6,5 | 4,5 |
Altre industrie | 1,9 | 4,9 | 13,6 | 5,1 | 3,4 | 3,0 |
Costruzioni | 7,1 | 11,7 | 9,7 | 6,3 | 7,8 | 4,5 |
Servizi della distribuzione | 13,6 | 11,7 | 16,0 | 12,0 | 13,3 | 17,7 |
Servizi alla produzione | 4,4 | 6,3 | 8,2 | 6,3 | 6,4 | 8,8 |
Servizi alla persona | 26,9 | 16,3 | 14,8 | 42,1 | 46,8 | 53,5 |
Servizi sociali | 27,7 | 20,7 | 12,3 | 15,1 | 10,2 | 6,2 |
Totale | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 | 100,0 |
Donne | 62,8 | 49,3 | 46,2 | 55,9 | 52,6 | 45,5 |
Uomini | 37,2 | 50,7 | 53,8 | 44,1 | 47,4 | 54,5 |
Stranieri | 11,7 | 24,9 | 18,1 | 22,7 | 25,6 | 19,0 |
L'offerta di lavoro che cerca un impiego (lavoratori disponibili) a fine 2007 superava in provincia di Venezia le 44 mila unità. Di questi, il 38% era iscritto presso il Cpi di Venezia, con una quota di stranieri pari al 15%. Quest'ambito si caratterizza, inoltre, rispetto agli altri Cpi, per un rapporto tra generi poco sbilanciato. Le donne sono il 54% contro una media provinciale del 61%.
Contingenti significativi di disponibili al lavoro si registrano anche a San Donà (16%) - con le più alte quote di donne (68%) e di stranieri (16%). Mirano rappresenta il 14% dell'intera offerta di lavoro disponibile in provincia, con una quota di donne del 64% e un peso degli stranieri del 9%.
Valore assoluto | Comp. % su tot. prov. | Peso % stranieri su tot. Cpi | Peso % donne su tot. Cpi | |
Chioggia | 4.375 | 9,9 | 4,0 | 64,9 |
Dolo | 5.209 | 11,7 | 14,6 | 67,1 |
Mirano | 6.255 | 14,1 | 9,1 | 63,9 |
Portogruaro | 4.374 | 9,9 | 12,7 | 67,1 |
San Donà di Piave | 7.156 | 16,1 | 16,4 | 67,7 |
Venezia | 17.017 | 38,3 | 14,6 | 53,5 |
Provincia di Venezia | 44.386 | 100,0 | 12,9 | 61,3 |
Nonostante questo ultimo dato dell'indagine, il ricorso alla Cig che si registra nei primi 6 mesi dell'anno segnala le difficili condizioni economiche. Rispetto ai primi 6 mesi del 2007 sono quasi raddoppiate le ore concesse in CIG: da 485.112 a 935.125. E'soprattutto la Cigs che segna un notevole incremento (+138%) rispetto alla Cigo per la quale l'incremento è del 36%. Aumenti abnormi si registrano nella chimica e nei trasporti-comunicazioni. Ma sono pure ancora i settori del made in Italy a indicare una difficoltà strutturale oltre che congiunturale: tessile + 214%, calzature-abbigliamento +437%.
di S. Bragato e L. Ciresola, Doc. COSES n. 1028, settembre 2008