Mestre turistica

a cura di Isabella Scaramuzzi

Perchè indaghiamo


Va dato atto all'Assessorato al Turismo della Provincia di aver maturato tempestivamente la messa in cantiere di un "prodotto turistico Terreferma Veneziana": correva il mese di aprile del 2004. Vicende diverse, sostanzialmente il cambio dei due governi, Provinciale e Comunale, hanno posticipato l'avvio dei lavori. Nell'estate del 2005 attorno ad un tavolo si sono ritrovati operatori e amministratori, con il COSES che ha una funzione di facilitatore del confronto.
L'idea di Mestre Turistica, già suggerita da qualche pioniere e visionario all'inizio del secolo XXI, è concretamente sostenuta da quasi 100 esercizi ricettivi e oltre 10 mila posti letto, che permettono a questa parte di metropoli di ospitare quasi un milione di visitatori per anno, con quasi 2 milioni di pernottamenti, nelle annate migliori (ad esempio il 2002).
L'idea sta prendendo piede: nel recente incontro presso il Centro Culturale S.Maria della Grazie, all'interno del ciclo promosso per il Centenario del Duomo, Paolo Fusco redattore di Gente Veneta ha lanciato la sfida di Mestre bella, Mestre Turistica lasciando non senza stupore l'inclita platea. E' stato anche interessante notare la reazione timorosa da parte degli invitati della Città Antica, per i quali pensare al turismo come un "bene" risulta davvero difficile, benchè largamente ne "beficino".
Al contrario, come già si era percepito negli incontri sul Piano Strategico di Venezia, la "giovane terraferma" vede nel turismo una sicura opportunità, alla stregua di quanto hanno fatto città postindustriali, come Torino, Glasgow, Rotterdam, Genova, Birmigham, Manchester, Cork. Giova ricordare che il primo piano strategico di Torino nasce come marketing turistico della città fordista per eccellenza.
Fusco coglie due aspetti cruciali del beneficio turistico: lo sguardo dello straniero che ha una funzione straordinaria nel mettere in valore le qualità di un luogo anche agli occhi dei residenti; il potenziale del consumo apportato dagli ospiti ad una economia urbana, nella forma di esportazione implicita, che permette di mantenere servizi rari, altrimenti impagabili.
Il COSES, che sta facilitando la concettualizzazione di un prodotto ospitale per Mestre e Marghera, si sente molto confortato da questo interesse per il turismo come "beneficio urbano", da questo ambiente favorevole ad una evoluzione dell'ospitalità: in senso economico e culturale, pienamente metropolitano.
Secondo l'assessore al Turismo della Provincia, Danilo Lunardelli "un'idea è fattibile quando è condivisa": gli auspici per questo lavoro su Mestre Turistica sembrano buoni.


Come indaghiamo


Il ruolo del COSES, in questa concettualizzazione di prodotto ospitale è, come anticipato, di facilitatore del processo.
Non si tratta soltanto di mettere a disposizione il know-how maturato in 30 anni di ricerca sul turismo e la cospicua "riserva di dati" sul sistema veneziano (cfr. Fondaco Turismo - cfr. Doc. COSES n. 545/04, di cui è disponibile il download). Si tratta di un compito in parte nuovo, di co-progettazione insieme agli attori dell'ospitalità e, più in generale, delle istituzioni che incidono (e investono) sul cosiddetto distretto turistico.
La Provincia con il COSES (e altri) ha già operato con questa modalità all'interno del progetto TUDESLOVE II (un finanziamento europeo Interreg) e segnatamente nella promozione dei Forti di terraferma. Le esperienze di co-progettazione svolte all'interno del cosiddetto Club di prodotto Venezia-Slovenja (che hanno finanziato diverse inizitive concrete di animazione dei forti) possono essere trasferite nel cantiere per un prodotto turisico più articolato e incisivo.
Ciò che indaghiamo, se così si può dire, è un metodo di collaborazione tra attori pubblici e privati, in un caso concreto di "prodotto da vendere".


Cosa indaghiamo


La facilitazione del processo parte, dunque, dalla condivisione di alcune idee probabili e volutamente circostanziate (non scenari, ma azioni minute) di una offerta per il mercato turistico, capace di mettere "in pacchetto" alcuni caratteri distintivi della terraferma veneziana: sia per modificare i comportamenti dei clienti attuali (integrare la Città Antica), sia per conquistare nuovi e/o specifici segmenti di mercato potenziale (generare special interest per la terraferma).
E' rilevante, a tal fine, distinguere in senso temporale le idee probabili (immediatamente fattibili, di prospettiva medio-lunga) e in senso tipologico i diversi target.
Il fondamento del processo è il coinvolgimento di più attori, senza puntare a nessuna idea corale che mette tutti d'accordo (impossibile), sapendo che si può partire anche in pochi e che saranno eventuali successi a convincere della bontà del prodotto, del metodo e della partnership.
Tenuto conto di ciò che è oggi il turismo in terraferma e delle idee "sulla città" (non solo quelle turistiche!) il percorso di "indagine" si può riassumere come segue. Il testo è già il risultato di due incontri collegiali (albergatori, commercianti, ristoratori, amministratori, operatori culturali, associazioni..) e delle elaborazioni di Scaramuzzi e Santoro, che per il COSES seguono il processo.

  1. Un segmento target: I GIOVANI
    E' stato segnalato da AVA che un buon segmento di clientela è rappresentato dai giovani (coppie, single, nuove famiglie). Sarebbe da approfondire un profilo del target giovanile già cliente mestrino -provenienza, intermediazione, spesa media, comportamento, permanenza, fedeltà e così via- eventualmente in collaborazione con AVA Mestre e con i "giovani" albergatori, ed un sondaggio su alcuni mercati prevalenti di origine (es. grandi città europee e italiane). L'obiettivo è di individuare alcuni target specifici e alcuni media, segnatamente del tipo virtuale, su cui promuovere una iniziativa mirata (es. happy Hours-after hours a Mestre; musica nei bar….).
  2. I prodotti investimento: FORTI, PARCHI, VITALITA' METROPOLITANA
    Per una questione di coerenza nell'impegno della Provincia e nei progetti che promuove, nonché per la scelta di far agire il turismo come elemento attivo nella qualità urbana, si intende "far fruttare" gli investimenti già avviati: il sistema dei Forti (inclusi gli eventi e le rievocazioni storiche), i parchi in special modo S.Giuliano e l'affaccio in Laguna, l'offerta di leisure squisitamente urbana (inclusi lo shopping e gli spettacoli). Un dettaglio delle "offerte integrate" deriverà dall'analisi della clientela giovane, attuale e potenziale, dei media individuati e dei supplier (ricettivo, ristoro, eventi, siti) che intendono partecipare al "pacchetto".
    Uno speciale accento viene messo sull'enogastronomia e sulla musica pop(olare) nelle sue varie manifestazioni.
  3. La visione più lunga: IL 900 PLASTICO
    Il progetto vuole avere una efficacia di breve periodo. Tuttavia sull'orizzonte restano alcune grandi questioni urbane (es. il pieno utilizzo del Candiani, il cosiddetto Museo di Mestre, Marghera, la Gronda Lagunare…..) a cui gli ospiti possono dare un contributo significativo di "risorse" (attrazione di interessi e di spesa) e di "rinomanza".
    L'ipotesi di avviare un ecomuseo a Marghera, connesso alla "storia del Novecento" nella terraferma di Venezia (due tipi di museo molto diversi tra loro, ma spesso accomunati in una nebulosa di intenti), potrebbe trovare, nelle azioni eventualmente intraprese per il turismo a Mestre, un primo "banco di sperimentazione" per alcune proposte di visita (es. tour fotografico della zone industriale; special tour guidato per studenti delle Università di chimica….) e o di "laboratori" con particolari facilitazioni di soggiorno e coinvolgimento di sponsor (es. marche di plastica).

I tre punti, come evidente, rispondono anche al requisito - per noi insostituibile - di "far lavorare" il turismo come elemento di qualità urbana e la spesa del turista come plus a beneficio dei cittadini. In altre parole, come già avviene in tutte le capitali europee, l'ospite è uno dei destinatari del marketing urbano (essendo gli altri i cittadini e gli investitori).
Ciò che fa bene al turista deve far bene al mestrino: in questo la visione di Fusco (e non solo) è assolutamente convincente, e la Città Antica insegna che deve essere così, pena l'insostenibilità.
Su questa linea, Santoro propone alcune riflessioni sulla co-evoluzone di marketing turistico e city marketing.

Mestre, nella nostra indagine, è intesa come area urbana polifunzionale/polivalente e caratterizzata dall'importante presenza di un'attrattiva principale (Venezia), dall'assetto urbano (industriale e post-industriale) e dall'accessibilità rispetto agli importanti terminal di trasporto (porto, aeroporto, autostrada, ferrovia).
Le fasi di analisi per il riconoscimento dei target obiettivo su cui puntare per il rilancio e la promozione di Mestre e le fasi operative di ideazione delle iniziative di marketing si sostanziano in 3 principali filoni di studio:

Si evidenzia che l'analisi della domanda di cui al primo punto concentra la propria attenzione sull'elemento statistico e colloquiale con gli operatori specializzati del settore dell'offerta, come le associazioni di categoria (albergatori e commercianti), al fine di comprendere, attraverso le 3 fasi di consumo (pre, in fieri e post), le caratteristiche psicografiche, i comportamenti, le motivazioni della domanda che già la città di Mestre attrae.
Occorre considerare che il territorio di Mestre è caratterizzato da più elementi e peculiarità, presentandosi dunque come un fenomeno multi sfaccettato, con alcuni fattori predominati:

La "comodità" che Mestre dimostra come base di partenza/arrivo e come porto-casa per il comportamento turistico risulta evidente dalla vicinanza ed ottimo collegamento rispetto ai principali luoghi di accesso al territorio regionale ed alle potenzialità di sviluppo di molti tipi di turismo innovativo, oltre che di appoggio alla Città Antica.
Non potendo riscontrare nessun raggruppamento competitivo caratterizzato da simili elementi (una forte distinzione, da sfruttare sui mercati!), si è deciso di effettuare tre differenti benchmark costruiti sulle tre principali caratteristiche esplicitate dalla città (considerate singolarmente), i cui output verranno incrociati per determinare le caratteristiche del "potenziale ospite mestrino".
L'Indagine cercherà, anche, di sbozzare le principali linee di sviluppo per la riorganizzazione dell'offerta, la gestione delle attrattive, la programmazione di eventi e la promozione della città, attraverso la presenza a fiere e la selezione di canali di comunicazione e distribuzione adeguati.
Nel processo, si ritiene fondamentale approfondire una vision che tenga conto della volontà, del senso estetico, dell'utilità percepita che il principale bacino di domanda, quello residenziale cittadino, evidenzia ed esprime rispetto al progetto teorizzato.
In altre parole le inizitive ospitali devono rinsaldare l'identità culturale del territorio, attraverso i propri simboli, la propria storia, cultura, tradizione ed il proprio stile di vita.
Così il turismo è sostenibile.

Consultazione del lavoro

I documenti COSES relativi al tema sono: n. 530 (gennaio 2004), Progetto di ricerca proposto alla Provincia; n. 545 Note per un primo incontro (aprile 2004) con dati sulla situazione attuale; n. 663.1(ottobre 2005) stato di avanzamento dei lavori, di cui presentiamo un estratto.


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