Venezia: quartiere metropolitanto

di G. Di Monte, G. Santoro


Venezia: quartiere metropolitano

Le polemiche settembrine suscitate a livello locale e nazionale in relazione alla prevista esclusione in automatico di Venezia dal novero delle città metropolitane italiane (bozza del disegno di legge emanato dal Governo centrale, a firma del ministro Calderoli, per "l'attuazione dell'art. 119 della Costituzione in materia di federalismo fiscale"), hanno riportato all'attenzione del dibattito politico e dei media una questione che per Venezia assume da sempre toni allarmistici: lo stridente contrasto tra la sua contenuta dimensione demografica e la notevole fama di cui la città gode a livello globale. La bozza emanata dal Governo, infatti, utilizzando il parametro relativo alla taglia demografica delle città metropolitane, alle quali assicurare "una più ampia autonomia di entrata e di spesa in misura corrispondente alla complessità delle medesime funzioni" (art. 12, comma 1), aveva indicato in 350mila abitanti la soglia minima per poter rientrare nel provvedimento. Tale soglia escludeva automaticamente sia Bari (322.511 abitanti a dicembre 2007) che Venezia (268.993 abitanti alla stessa data), mentre faceva "salvi" gli altri sette comuni metropolitani individuati dalla L. 142/1990 (Torino, Milano, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli). Vale a dire che, secondo la bozza del disegno di legge, solo ai comuni di una determinata dimensione demografica veniva riconosciuta una complessità di funzioni da gestire, tale da giustificare un provvedimento teso ad assicurare autonomia in materia di imposizione fiscale, ritenuta invece poco necessaria nel caso di comuni capoluogo "metropolitani" di taglia demografica inferiore (tra cui Venezia, per l'appunto). Il criterio numerico è stato successivamente eliminato dal testo definitivo, facendo così rientrare nell'elenco le due città inizialmente escluse, ma ha lasciato tuttavia dietro di sé scie di polemiche circa la non corrispondenza tra ruolo e rango di Venezia quale città metropolitana. La città sembra seguire - rispetto alle variabili considerate - andamenti contrapposti, con una proiezione internazionale per funzioni ospitate e per flussi di visitatori che diventa sempre più ampia, ed una popolazione stabile, iscritta all'Anagrafe, che appare invece in contrazione costante.
D'altra parte, le implicazioni in termini di fiscalità locale che il disegno di legge porta con sé, non sembrano così indifferenti per una città come Venezia che, dopo un lungo periodo di "garanzia" in ragione dei finanziamenti speciali destinati alla salvaguardia della città, deve cercare ora di far quadrare i conti con le sole risorse ordinarie. L'esaurirsi del filone delle risorse speciali, che per oltre un trentennio ha consentito la pianificazione e la realizzazione di un complesso programma di manutenzione della città - liberando allo stesso tempo altre risorse da destinare a servizi ed impieghi diversi - pone oggi Venezia nella condizione di dover ricorrere a strumenti attraverso i quali reperire risorse finanziarie alternative, necessarie al fabbisogno della città. Il flusso di finanziamenti stanziato negli anni dalla normativa speciale era espressamente destinato, nell'intento del legislatore, alla salvaguardia del patrimonio fisico della città e dell'ecosistema lagunare, e al mantenimento della vitalità socio-economica locale. Esso ha permesso di attivare un insieme di opere di manutenzione della città e di recupero e ristrutturazione del patrimonio immobiliare storico, in particolare nella città antica di Venezia e nelle isole della laguna, restituendo alla piena funzionalità una serie di immobili che versavano in stato di degrado, e consentendo diversi interventi di ripristino su infrastrutture ed opere pubbliche, spesso destinate a servizi. In virtù dei finanziamenti speciali, inoltre, il Comune di Venezia ha potuto sostenere quota parte del fabbisogno di residenzialità di fasce di popolazione che, altrimenti, si sarebbero trovate nelle condizioni di dover lasciare la città (in particolare la città antica e le isole), concedendo contributi per l'acquisto della prima casa o per la ristrutturazione degli immobili. Con il passare degli anni, il flusso dei finanziamenti speciali si è notevolmente ridotto - anche per una crescente concentrazione delle risorse negli interventi di costruzione delle opere di difesa dalle acque alte - mettendo a rischio il completamento dei progetti avviati.
Venezia, in assenza di contributi speciali, si trova quindi a dover garantire, con risorse ordinarie, il proseguimento del programma complessivo delle attività di manutenzione urbana e, nel contempo, provvedere ad un adeguato livello di servizi destinato sia alla popolazione residente, che ai diversi utenti temporaneamente presenti nella città, in particolare in quella antica. Tuttavia, nell'arco degli anni intercorsi dall'entrata in vigore della legislazione speciale e dell'attivazione dei relativi flussi finanziari ad oggi, la città (ed in particolare il suo cuore antico) è andata notevolmente modificandosi: nella sua dimensione demografica "ufficiale" rispetto a quella "reale", negli assetti economici e funzionali, nel livello e nelle modalità di fruizione da parte delle diverse popolazioni che la abitano e che la rendono vitale.
Il rapporto tra cittadini e altre componenti di popolazione ospite appare oramai fortemente sbilanciato a favore degli utenti "temporanei" e, mentre la città riceve trasferimenti proporzionati ai suoi abitanti anagrafici (meno di 270mila), deve gestire servizi tarati su una popolazione presente decisamente più elevata. Questa speciale popolazione usa il patrimonio locale e i servizi necessari al soggiorno in città (si pensi ad esempio alle attività volte ad assicurare adeguati standard di sicurezza, di igiene urbana, di pronto intervento, di trasporti ecc.), contribuendo solo in parte al loro mantenimento.
La città è quindi chiamata a far fronte ad una serie di "fabbisogni" aggiuntivi, rispetto a quelli diretti ai soli cittadini residenti secondo l'Anagrafe, sostenendo maggiori esborsi che non trovano adeguato riconoscimento nei trasferimenti dal Governo centrale. Tali esborsi devono essere in parte compensati dal livello di tassazione locale, che - non potendo essere direttamente attribuita agli ospiti - grava prevalentemente sulla popolazione anagrafica e sulle attività sviluppate in loco.
La situazione appare più problematica nella parte insulare del territorio comunale, ed in particolare nella città antica, principale meta dei flussi di popolazione quotidiana, e sede di importanti istituzioni di rango metropolitano, nella quale le proporzioni tra abitanti anagrafici stabili e abitanti temporanei sembrano pendere decisamente a favore del secondo segmento, almeno nella percezione che quotidianamente si coglie aggirandosi per le calli. Poiché il governo della città ha bisogno di certezze e di rapportarsi sempre più ad una dimensione demografica che esprima la realtà del livello di apertura e di scambio di relazioni da e verso l'esterno, al COSES è stato chiesto di cimentarsi in un campo che è proprio della ricerca: restituire tale entità in maniera il più possibile oggettiva - almeno per l'ambito sub comunale della città antica che maggiormente si presta a questo tipo di misurazione - stimando la taglia del luogo in termini di popolazione temporaneamente presente e di abitanti equivalenti. Nel caso di Venezia, così come delle altre realtà urbane che presentano con il territorio circostante elevate relazioni di tipo quotidiano, è questa secondo noi l'entità alla quale fare riferimento, l'unica in grado di esprimere la dimensione metropolitana delle città, soprattutto di quelle "capoluogo".
Nel descrivere i principali passaggi e i risultati del procedimento di stima adottato, il COSES risponde ad una sollecitazione, pervenuta da più parti, circa la conoscenza di fenomeni e di informazioni sul contesto urbano veneziano che non sono correntemente disponibili: una missione che è propria della ricerca pubblica, cui il COSES è dedicato per missione istitutiva sin dalla sua fondazione, 40 anni fa.


Dalla taglia ufficiale a quella reale

La città antica può essere definita, a livello territoriale, un sistema semi-chiuso ad accesso multiplo: tale caratterizzazione deriva in parte dalla conformazione morfologica veneziana - intesa come condizione insulare - ed in parte dall'attrattività che essa sviluppa in quanto sede di enti ed istituzioni e, ovviamente, in quanto importante meta turistica. La città antica è descrivibile, in quest'ottica, come un importante nodo di destinazione rispetto ad un bacino di utenza metropolitano, il quale accede all'interno del sistema attraverso una serie di "porte" gestite per lo più da soggetti pubblici.
In particolare per quanto riguarda il flusso di visitatori (turisti ed escursionisti), è opportuno ricordare che la città antica di Venezia è globalmente riconosciuta come uno dei più forti attrattori turistici esistenti, essendo contemporaneamente a livello locale una risorsa primaria in grado di capacitare flussi di visitatori provenienti da una catchment area molto vasta (conosciuta in letteratura con il termine di Regione Turistica) e a livello internazionale un brand capace di convogliare su di sé l'attenzione comunicativa del trade veneto e - in una scala più vasta - italiano ed europeo. Tale complessità descrive Venezia come un "sistema generatore" di mobilità turistica: essa infatti attrae un sostenuto flusso di visitatori proveniente da aree esterne al territorio del comune, solo parzialmente intercettato dalle fonti statistiche ufficiali. Appare quindi evidente che i dati relativi ad arrivi e presenze registrati nelle strutture ricettive ufficiali del comune di Venezia non possono in alcun modo restituire il quadro completo del fenomeno turistico in città antica.
Insieme ai visitatori diretti in città antica, la variegata gamma di fruitori della città si arricchisce con le diverse tipologie di utilizzatori presenti (i cosiddetti city-users), i quali - inglobando la prima aggregazione - si differenziano tra turistici (o del tempo libero) e non turistici (o del tempo lavorato e di cura).
A livello teorico, l'utilizzatore si configura come un individuo che, spostandosi per motivi diversi dal luogo di abituale residenza, fruisce - a qualunque titolo e con varie motivazioni - dei servizi erogati dalla località meta dello spostamento. All'interno di tale raggruppamento, rientrano varie tipologie di fruitori: i residenti, i lavoratori giornalieri (o pendolari), gli studenti (in sede e fuori sede) i visitatori (turisti ed escursionisti), coloro che si recano presso il tribunale, l'ospedale, le sedi amministrative ed istituzionali localizzate a Venezia.
Nel territorio urbano, dunque, si evidenzia una forte interrelazione tra tre principali categorie di fruitori che assumono comportamenti differenti e spesso sovrapponibili: residenti, utilizzatori del tempo lavorato (lavoratori giornalieri, studenti fuori sede, ecc.) e utilizzatori del tempo libero (turisti ed escursionisti). Questi raggruppamenti - insieme - concorrono a determinare la popolazione presente a livello locale.
Tale interpretazione dei city users assume - in specifici contesti quali ad esempio la città antica - rilevanza crescente in termini di ambito di riferimento delle politiche urbane, che sempre più sono chiamate a misurarsi con la complessità e con la diversa articolazione dei segmenti di domanda temporaneamente presenti in città: i tre macro-raggruppamenti proposti permettono di stimare in modo tendenzialmente corretto il numero di persone che giornalmente fruiscono dei diversi servizi offerti dalla città.
Per giungere alla quantificazione del valore relativo alla popolazione presente si introduce il concetto di popolazione equivalente: espressione con la quale si indica un dato di popolazione ottenuto attraverso la traduzione - tramite formula - di un valore di partenza (numero di presenze) con il valore temporale ad esso correlato (ad esempio, si calcola il valore relativo agli utilizzatori giornalieri dividendo il dato complessivo delle presenze per il numero di giorni di effettiva presenza nell'arco dell'anno).
Tra i valori di più complessa quantificazione (ma di particolare interesse per il contesto economico e sociale del comune di Venezia, soprattutto della città antica) c'è sicuramente il dato relativo al pendolarismo per turismo, ovvero gli escursionisti. Il COSES - al fine di analizzare il fenomeno turistico ed escursionistico caratterizzante Venezia - ha recentemente proposto una metodologia di stima che quantifica i visitatori totali attraverso il loro "conteggio" presso le porte di accesso alla città.


Il conteggio alle "porte di accesso"

Visitatori, turisti ed escursionisti, indipendentemente dalla località scelta per il soggiorno, sono accomunati da un principale elemento di contatto: il loro accesso all'area lagunare, sia in termini di mezzo di trasporto utilizzato e sia in termini di luogo fisico attraverso cui "entrano" all'interno del contesto urbano ed insulare. Il visitatore che fruisce degli specifici servizi, d'altra parte, lascia traccia del proprio passaggio presso la struttura utilizzata, seguendo la quale è possibile giungere ad una stima composita del numero di utilizzatori, totali e del tempo libero che, in modo differente, fruiscono dei servizi offerti a livello locale.
In quest'ottica, gli attori locali - principalmente i soggetti operanti nel sistema del trasporto (Trenitalia, SAVE, APV-VTP, ACTV-Ve.La, ATVO, ASM ed altri), interpretano il ruolo di "fornitori di flussi informativi", quantitativi e, potenzialmente, anche qualitativi. L'accessibilità alla città antica, pertanto, diviene la variabile attraverso cui giungere alla stima dei visitatori annuali e, di conseguenza, giornalieri presenti a Venezia. I dati disponibili presso le singole fonti, tuttavia, non sono direttamente traducibili in flussi di persone, siano essi per turismo (soggiornante ed escursionistico) o per lavoro: a partire dalle diverse informazioni acquisite presso i singoli referenti, è necessario infatti applicare un complicato esercizio di trattamento dei dati, per giungere alla valutazione del numero di visitatori diretti a Venezia.
Elaborando i dati acquisiti presso gli attori locali che operano nel sistema dei trasporti, il COSES è riuscito a "trasformare" i dati relativi ai transiti presso i terminal in una stima dei flussi diretti in città antica: successivamente si è proceduto con la suddivisione tra "utilizzatori del tempo lavorato" ed "utilizzatori del tempo libero" (visitatori leisure) - per i quali si sono approfonditi i comportamenti in termini di permanenza sul territorio - e pendolari.
L'esito dell'esercizio estimativo proposto ci permette di descrivere un contesto urbano a rilevante mobilità - sia in termini generativi che attrattivi - che per il 2007 è formato da circa 42 milioni di transiti/anno, pari a 115-116 mila utenti equivalenti che giornalmente raggiungono o lasciano il territorio veneziano attraverso i terminal censiti. Di questi, poco meno di 8 milioni (21,5 mila in utenti equivalenti giornalieri) possono essere considerati come utilizzatori del tempo lavorato diretti a Venezia, di cui non è tuttavia possibile proporre una stima della permanenza all'interno dell'ambito locale.
Si consideri che il dato relativo ai passeggeri/transiti totali per porta di accesso al territorio veneziano rappresenta il volume di traffico registrato presso i terminal, fornito dai soggetti detentori: tale valore va considerato come complessivo. Per terminal come la stazione di Venezia Santa Lucia e gli aeroporti gestiti da SAVE, esso riproduce un'informazione relativa sia agli utenti in partenza sia agli utenti in arrivo.
È necessario considerare, dunque, che nella prospettiva di studio adottata vengono valutati i soli transiti relativi agli effettivi accessi a Venezia - tralasciando dunque la quota parte di passeggeri in partenza verso altre destinazioni. La stima degli utenti (teste) per fonte informativa considerata deriva da tale scrematura ed è stata condotta sulla base di studi forniti dalle fonti.
In termini di arrivi, i visitatori leisure che hanno la città antica come meta turistica, raggiungono quasi i 17 milioni (46 mila utenti/giorno): di questi solo una quota parte, prossima ai 4 milioni, può essere considerata come popolazione turistica soggiornante all'interno del territorio comunale veneziano o all'interno dell'area metropolitana, sviluppando un numero di pernottamenti stimabili tra i 9 e i 10 milioni (25-30 mila presenze giornaliere). Gli escursionisti - parallelamente - determinano un flusso superiore ai 12 milioni di visitatori, per un numero di "pendolari del tempo libero" di poco inferiore alle 34 mila unità giornaliere.
Il computo totale determina pertanto per l'anno 2007 un flusso complessivo di oltre 21 milioni di "utilizzatori del tempo libero" in città antica, pari ad una popolazione turistica ed escursionistica equivalente di oltre 59 mila utenti.


Visitatori leisure (presenze+escursionisti) per porte di accesso
alla città antica (2007)

Fonte: elaborazione COSES (2008)


Visitatori ai terminal

Le tre variabili esaminate - arrivi complessivi, presenze dei turisti soggiornanti e flusso escursionistico - descrivono sul territorio quantità, pesi e proporzioni tendenzialmente differenti a seconda dei terminal considerati.
Considerando il dato relativo alle presenze in città, la principale porta di accesso risulta essere quella aeroportuale - con i terminal di Tessera e di Treviso; quote consistenti sono riservate anche al vettore ferroviario ed al terminal crocieristico (vd. nota sottostante). Peculiari sono inoltre i comportamenti assunti dai turisti soggiornanti al Lido, una quota rilevante dei quali risulta essere escursionista nei confronti della città antica. L'apporto di visitatori dalla terraferma per il 2007 (turisti leisure soggiornanti nelle strutture ricettive di Mestre e Marghera al netto delle presenze business) si attesta intorno ai 2,1 milioni di presenze: l'accesso alla città antica avviene principalmente attraverso i due vettori di trasporto pubblico, quello ferroviario (400-500 mila) e quello automobilistico ACTV (che dunque assume un volume di traffico di poco superiore al milione).
Il dato relativo agli escursionisti - depurato dei flussi che assumono un comportamento bi-modale per l'accesso al territorio e per l'ingresso in città antica (tipicamente aereo-treno, o aereo-autobus, o treno-autobus) - giunge, come si è detto, ad una stima della popolazione escursionistica di poco superiore ai 12 milioni di visitatori: il vettore primario è evidentemente quello ferroviario, seguito dai collegamenti nautici tra la città antica ed i terminal lagunari localizzati sulla gronda.
E' da segnalare come il valore relativo ai visitatori 2007, espresso in termini di popolazione equivalente, sia quasi prossimo al dato relativo alla popolazione anagrafica di città antica e isole abitate (quasi 70 mila residenti - dato riferito alla città antica e isole, al netto della popolazione residente nell'estuario-, pari a circa 67 mila abitanti equivalenti1, cioè un numero di presenze annue di 24 milioni 380 mila).


Stima dei visitatori della città antica per porte di accesso (2007)

Venezia - porte di accesso 2007ArriviPresenze
(A)
Escursionisti in città antica (B)Totale
visitatori
(A+B)
da lidoda terrafermada regione turistica
Aereo (Ve e Tv) 1.262.000 3.450.000 - - - 3.450.000
Treno 509.000 1.347.000 - 450.000 6.670.000 8.467.000
Auto 95.000 268.000 - - 751.000 1.019.000
Bus turistico 131.000 365.000 - 547.000 1.787.000 2.699.000
Bus di linea* 44.000 120.000 2 - 1.110.000 600.000 1.830.000
Nave 239.000 843.000 3 - - - 1.278.000 4
Natante** - - 466.000 160.000 5 2.235.000 2.861.000
Totale visitatori 2.280.000 6.393.000 466.000 2.267.000 12.043.000 21.604.000
Pop. equivalente*** 6.247 17.515 1.277 6.211 32.995 59.189
* dato stimato
** vaporetto e lancione GT
*** Visitatori annui / 365 giorni
Fonte: elaborazione COSES (2008)


Stima della popolazione equivalente

Alla luce del procedimento di stima fin qui esplicitato, proponiamo di seguito uno schema relativo alla popolazione equivalente di tutta la città di Venezia , strutturato sulla base di dati disponibili per i diversi segmenti di utilizzatori: si perviene ad un valore stimato variabile intorno alle 370 mila unità (e con ogni probabilità prossimo alle 400 mila unità) che possiamo assumere come verosimile espressione numerica della popolazione che gravita sul territorio comunale in termini di abitanti equivalenti.


Popolazione equivalente nel comune di Venezia (2007)

Segmenti di popolazionecittà antica e isolecomune di Venezia
numerositàpop. equivalentenumerositàpop. equivalente
Residenti anagrafici (350gg) 70.594 67.693 268.934257.882
Utenti II^ case (130 gg) 13.284 4.731 22.894 8.154
Studenti dimoranti (210 gg) 5.937 3.416 7.254 4.174
Turisti pernottanti (365 gg) 5.387.695 14.761 8.245.154 22.589
Turisti escursionisti (365 gg) 11.751.000 32.195 11.751.000 32.195
Pendolari per studio (210 gg) 11.053 6.359 13.602 7.826
Pendolari per lavoro (260 gg) 20.068 14.295 30.437 21.681
Altro * - - 11.224 11.224
Totale popolazione equivalente 143.450 365.724
* Con "Altro" si intendono segmenti quali la popolazione ospedaliera e carceraria,
militari ecc. Per questa tipologia non è possibile procedere ad una ripartizione sub comunale.
Fonte: residenti (dati anagrafici, 2008); utenti II case e "altro" (Comune di Venezia, Ufficio Statistica,
Una stima della popolazione presente nel Comune di Venezia - Anno 2004); pendolari (Istat, Censimento
popolazione 2001); turisti (Ufficio statistica Comune Venezia 2007 per i pernottanti,
stime COSES 2007 per gli escursionisti); universitari stanziali (Co.Ca.I. "Gli alloggi universitari a Venezia" 2005).
Elabora: COSES 2008


Dallo studio COSES sulle porte di accesso alla città antica si evidenzia in particolare un dato molto significativo: le differenti tipologie di city users non residenti, presenti - per diverse motivazioni - in città antica, contribuiscono a raddoppiare giornalmente il carico antropico locale. Al raggiungimento di tale risultato concorre fortemente l'apporto prodotto dalla popolazione turistica che - in città antica e isole - rappresenta circa un terzo della popolazione equivalente presente, e poco più della metà dei city users non residenti che giornalmente fruiscono dei servizi offerti a livello locale.



di G. Di Monte, G. Santoro, Doc. COSES 1032.0, ottobre 2008


Note:
1. Si utilizza il valore espresso in abitanti equivalenti anche per la popolazione anagrafica per esprimere con dati omogenei le diverse componenti. Nel caso dei residenti anagrafici, il dato è ottenuto considerando una permanenza in città di 350 giorni, al netto di una media di 15 giorni di assenza per vacanze, stimata sulla base dell'indagine Istat, Viaggi e vacanze in Italia e all'estero, 2006.
2. Tipicamente quei turisti che giungono in auto sul territorio veneziano parcheggiando al di qua del ponte
3. Di cui 514 mila pernottamenti effettuati a bordo della nave (di conseguenza non rilevati ufficialmente)
4. Di cui 435 mila escursionisti sviluppati dalle navi in scalo a Venezia
5. Utenti transitati per il terminal di Fusina
6. Comprese presenze pernottanti in nave


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