Radiobase: programma
radiofonico su rom e sinti

E PER PATRIA UNA LINGUA SEGRETA In collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Sociali e il COSES Progetto radiofonico a cura di Radiobase Popolare Network Ufficio stampa BaseMultimedia Comitato di redazione: Luciano Menetto (COSES) Gloria Vidali (Provincia di Venezia) Loris Levak (Associazione Rom Kalderash) Eva Rizzin (Associazione Ssucar Drom E Osservazione) Carlo Berini (Associazione Sucar Drom e Istituto di Cultura Sinta) Nicola Gemignani (Radiobase Popolare Network)

Quella che stiamo vivendo è una fase caratterizzata dalla complessità del governo dell’inserimento delle comunità immigrate nel territorio, a tutti i livelli e nei diversi ambiti. Emergono in alcune realtà difficoltà particolari legate alla crescente presenza nel territorio delle comunità rom e sinti, il cui mondo a noi risulta ignoto, oscuro e spesso incomprensibile. L’Assessorato alle politiche sociali della Provincia di Venezia in collaborazione con il Coses ha condotto uno studio sulle popolazioni rom e sinte in provincia di Venezia cercando di evidenziare sia i problemi che i Comuni incontrano nel governare la presenza di queste comunità, soprattutto sul fronte dei servizi sociali, che le difficoltà dell’inserimento scolastico dei minori di rom e sinti. Lo studio è stato poi pubblicato col titolo "E per patria una lingua segreta", a cui fa seguito il programma radiofonico che potrete ascoltare la domenica alle 11:00 sulle frequenze di Radiobase. All'interno del programma non è stata sottovalutata l’importanza di dar voce ai diretti interessati, di raccogliere le loro storie, il loro punto di vista e le loro proposte. Chi sono i sinti? Chi sono i rom? Troppo spesso siamo stati abituati a vedere questo popolo come zingaro, termine improprio e offensivo, che vive di espedienti, rubando e rapendo bambini. Sporchi, nullafacenti e ladri. Questo in sintesi la visione comune di molti italiani. Con questo programma vorremmo avere l'occasione di sfatare molte leggende, portando nelle vs case la voce degli stessi sinti, dei rom, che lavorano, che odiano i campi nomadi, che mandano i figli a scuola.