Le polarità del waterfront2:
da Porto Marghera a Tessera

Contributo del COSES nell'ambito della collaborazione con Fondazione Pellicani

di P. Favaretto

Ambiti del waterfront
Area industriale dal parco S. Giuliano

Foto di Pierpaolo Favaretto


"Le polarità del waterfront: da Porto Marghera a Tessera" è il titolo del terzo appuntamento di "Idee per Mestre", il ciclo d'incontri organizzato dalla Fondazione Gianni Pellicani con l'obiettivo di stimolare il confronto e la riflessione sul futuro della città. Una città che, come abbiamo voluto evidenziare fin dalla ricerca presentata nel primo seminario, va ben al di là dei confini municipali e comprende la metropoli veneziana che abitiamo tutti giorni e orbita su Mestre e Venezia.

Il COSES ha scattato per l'occasione la fotografia di un'altra porzione di territorio, sempre metropolitano ed assolutamente internazionale. Si tratta della parte di Venezia tra terra ed acqua. La presenza della laguna e della città antica dividono un primo waterfront (il litorale a mare) dal secondo waterfront (la gronda lagunare, a Mestre e Marghera). Un waterfront "al quadrato" , ovvero con molte dimensioni, funzioni e polarità, con due polarità evidenti e strategiche come l'area portuale industriale di Marghera e l'aeroporto di Tessera. La stessa Venezia ha molti "fronti d'acqua". Mestre è sull'acqua, nell'acqua, solo ad accorgersene. Un margine che diventa confine netto (o quasi), quindi cesura, ma anche una connessione con una dimensione diversa, quella lagunare, da affrontare con modalità, tempi e mezzi diversi. Un waterfront a doppia faccia, antico e moderno, portuale e lagunare. In esso è possibile individuare degli ambiti ben precisi, cresciuti nel corso del Novecento per note vicende di politica territoriale ed economica.

Vogliamo percorrere il margine da sud a nord e da una visione forse insolita: quella dall'acqua, meno usuale per turisti e pendolari che lo attraversano, ma più vera. Una vista, quella dall'acqua, più familiare a quanti lavorano o vivono sull'acqua o nell'acqua, o sul suo margine. Nel waterfront di Venezia (Marghera e Mestre) è possibile riconoscere così il frutto della storia industriale.

La zona portuale ed industriale di Porto Marghera e le Colmate a sud di essa, frutto di una intuizione che ancora oggi, a circa cent'anni dalla sua fondazione non cessa di creare dibattito sulla sua attualità e sul suo futuro. Zona industriale e colmate sono divise dalla foce del fiume Brenta (da Padova), a Fusina. Un'area storicamente strategica dove si esprime una pressione progettuale continua e persistente. Ambiti che nel tempo hanno ammorbidito i loro confini, tuttavia ancora presenti.

è il caso dell'asse centrale di penetrazione verso la città di Mestre, attraverso le aste fluviali e i canali. Ma soprattutto quella del ponte translagunare, che si innesta tra la zona industriale e l'area di San Giuliano dividendo l'acqua in "lagune" e la terra in Marghera e Mestre.


Ambiti del waterfront della Metropoli

Fonte: elaborazione COSES 2008


Nell'area dei Pili le iniziative di sviluppo (park, palasport, arena, acquario e residenza universitaria). Fondamentale il rifacimento previsto del ponte verso San Giuliano, con progetto avviato. In quest'asse, che prosegue nella Metropoli fino a diventare autostrada, si ritrovano aree strategiche che hanno segnato la storia dell'area vasta: da un lato la prima zona industriale di Marghera, l'isola dei petroli, i cantieri navali; dall'altro l'area di San Giuliano, Forte Marghera, le modernità dell'area di via Torino.

Ancora, verso nord, le barene e le isole del quartiere di Campalto, l'abitato di Tessera e l'aeroporto Marco Polo. Oltre, le foci del Sile (da Treviso), l'area archeologica di Altino (alle origini di Venezia) e la laguna nord.

Un territorio che si colloca in una posizione geografica strategica per il Comune di Venezia e l'area metropolitana. La realizzazione delle infrastrutture previste (Passante - inaugurato l'8 febbraio 2009), Tram, SFMR, Alta Capacità, Sublagunare, Terminal di Tessera) rende l'area centrale sia nel contesto metropolitano che nel contesto comunale. Inoltre ospita le Officine Aeronavali, uno dei poli più importanti della ricerca avanzata del territorio veneziano, oggi in fase di forte riorganizzazione. Con il Quadrante Tessera (nuovo stadio e casa da gioco) si appresta a costruire un importante polo di attrazione interregionale per lo sport e il tempo libero, servito dalla bretella autostradale e presto da un'uscita diretta sulla A4.

A corona, una parte consistente di aree interessate dal progetto Bosco di Mestre e l'affaccio alla laguna.

Proprio da questo mix funzionale si evidenzia la necessità di trovare una modalità interpretativa comune per legare tra loro le funzioni stesse. Ciò costituisce l'orizzonte strategico del duplice waterfront di terraferma: Mestre e Marghera, Porto-Industria ed Aeroporto, spazio urbano ed ambientale. Comunque uno spazio fortemente antropizzato e nel quale si reiterano negli anni pressioni urbanistiche e progettuali.

Un margine fragile e strategico al tempo stesso, un terreno fertile per una quantità di progetti considerevole e che, da una stima sommaria, muoverebbe oltre 5 miliardi di investimenti. Da usare con cautela e secondo un disegno complessivo ed unitario. Comunque in grado di essere moltiplicatore di opportunità ed iniziative.


I NUMERI DEL WATERFRONT

Un bordo tra terra ed acqua lungo30.0000 metri lineari. Ci arrivano 5 tra fiumi e canali navigabili; la densitā abitativa č di 1.360 ab./kmq, la densitā costruttiva č di 159 edifici/kmq. "Sul bordo" (nella fascia entro il primo chilometro dall'acqua) abitano circa 8.000 persone. Se contassimo le aree della laguna, l'impronta ecologica della terraferma sarebbe tra le migliori del mondo. A contorno il bosco di Mestre (con 225 ettari), S. Giuliano (74 ettari) . Dei 12 forti della terraferma, 10 stanno in gronda, con aree verdi residue uniche. Un'area portuale industriale di circa 2.000 ettari, con circa 14.000 addetti e 700 aziende. Nella quale arrivano circa 5.000 navi all'anno e, con alcune di esse oltre 300.000 Teu all'anno. Nel porto si muovono merci per 30 milioni di tonnellate, i crocieristi superano il milione, e con traghetti e aliscafi il milione e mezzo. Un'area aeroportuale sul bordo della laguna di circa 300 ettari, con 6.000 metri lineari di piste (principale e ausiliaria), sulla quale atterrano e decollano circa 89.000 velivoli movimentati all'anno, 10 velivoli ogni 60 minuti; oltre 7 milioni di passeggeri in arrivo possono vedere dall'alto i 74 ettari del parco di San Giuliano con ormai migliaia di visitatori, la laguna nord con le barene e le isole di contorno alla cittā antica, che rendono questo waterfront unico al mondo. I visitatori leisure provenienti dal waterfront e diretti in cittā antica sono passati nel periodo 2002-2007 da 4.700 a 6.200 visitatori/giorno. Un waterfront che si caratterizza quindi come un frenetico flusso di mezzi e di persone, ma nel quale trovano spazio anche la mobilitā lenta e i tempi lunghi: quelli delle barche a remi, quelli del passeggio in bordo alla laguna, della pesca nelle acque basse. La localizzazione di strutture sul waterfront veneziano dedicate al diportismo nautico ed alla cantieristica minore determina un notevole volume di traffici lagunari/insulari. In laguna di Venezia, il traffico di imbarcazioni da diporto si svolge soprattutto da e verso le darsene e i rimessaggi esistenti nella gronda o lungo i fiumi (foce del Sile, Bacan, Centro Storico, Lido, Cavallino). Nella parte centrale della laguna, sul waterfront, si localizzano diverse strutture sia per la costruzione che per il rimessaggio delle imbarcazioni da diporto. Tra gronda lagunare, fiumi, canali e cantieri si sviluppa un'offerta nautica stimata in circa 4.900 posti barca a secco o in acqua. La cittā di terraferma ha la barca nelle vene.


Il Rapporto COSES n. 135.0 è download scaricabile in versione integrale.


di P. Favaretto, estratto da Rapporto COSES n. 135.0 - febbraio 2009

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