NEWSLETTER COSES
Numero 3 - Ottobre 2004



1. TURISMO: I DATI 2003. NON È MAI TROPPO TARDI

Sono disponibili i dati sul movimento turistico nell’APT di Venezia nel 2003: i risultati non sembrano così disastrosi come ci si sarebbe potuto aspettare. La sintesi: I dati 2003 – non è mai troppo tardi” di Isabella Scaramuzzi offre una panoramica sull’andamento dei vari comparti dell’APT di Venezia nel 2003, auspicando l’arrivo tempestivo dei dati disaggregati per località e nazionalità, per consentire una più approfondita indagine. Molteplici gli spunti di analisi che scaturiscono dai dati generali:



  1. Il 2003 è stato un anno di ristagno nelle località dell’APT veneziana: il modello ospitale mostra segnali di robustezza ma anche alcune debolezze intrinseche;
  2. La Terraferma veneziana (Mestre, Marghera) si conferma il punto debole del sistema;
  3. Il 2003 è il secondo anno poco felice per il Cavallino, con un calo delle presenze dovuto ai minori arrivi dal mercato tedesco ed alla concorrenza delle coste slave riaperte al turismo;
  4. Il Centro Storico registra un aumento di presenze e permanenza media;
  5. La Riviera del Brenta si rivela la località più stabile, forse per le molteplici iniziative sviluppatesi lungo le rive del fiume;
  6. Il Lido di Venezia guadagna in permanenza media ma perde in arrivi: combinazione insolita che potrebbe essere indice di trasformazione nel ruolo di questa località.
È, inoltre, disponibile un aggiornamento dati sulla stagione delle spiagge dei primi 7 mesi del 2004.



2. VIVEREVENEZIA3 – IN THE LABYRINTH

Nel sito COSES si trovano in formato PDF alcune note di Isabella Scaramuzzi sulla mostra “VivereVenezia3 – In the labyrinth” ospitata a Palazzo Fortuny e dedicata alla presentazione di studi e progetti per una nuova segnaletica di orientamento nella città di Venezia: Non resta che prendere il meglio dai vari progetti e passare dalle idee alle azioni.



3. L'ECONOMIA DELLA TERRAFERMA VENEZIANA

Obiettivo della ricerca, voluta dall'Assessorato alle Attività produttive del Comune di Venezia, era di verificare consistenza, caratteri e recenti tendenze dell'economia della terraferma veneziana, con specifico riferimento all'area urbana di Mestre. La ricerca ha focalizzato l'attenzione sulle specificità, storiche e recenti dello sviluppo produttivo di Mestre, cercando di evitare di isolare Mestre dalle altre parti di città con le quali è da sempre in relazione. Dalle informazioni assunte tramite interviste telefoniche emerge un quadro in parte coincidente con quanto rappresentato dall'analisi dei dati statistici, in parte, forse, inatteso. Mestre costituisce, oggi, una realtà urbana consolidata, caratterizzata da una struttura economica articolata e complessa, che va assumendo importanza crescente sia rispetto al territorio comunale, sia rispetto al contesto territoriale limitrofo, per il quale rappresenta il nucleo di riferimento per funzioni e servizi di scala metropolitana.


Popolazione residente nel comune di Venezia, per zone, anni diversi
Fonte: Comune di Venezia, Ufficio Statistico


I nuovi progetti che interessano la città risultano importanti: la localizzazione favorevole della città rispetto ai mercati dell'est Europa (lungo le direttrici di traffico più importanti e rispetto a due dei principali nodi infrastrutturali del nord est, quali porto ed aeroporto), l’ulteriore sviluppo dell’università, i grandi interventi urbani e i vasti spazi destinati a verde.



4. UNA CON LA FORZA DI TRE

Nel Sito COSES è possibile scaricare in formato PDF una lettura della città di Venezia “completa”, secondo i confini comunali, partendo dall’analisi della realtà economica e urbana della città di Mestre. Sulla base delle statistiche presentate recentemente in uno studio IRES-COSES, di cui al punto 3, sull'economia della terraferma, l’intento è quello di mostrare che il problema della diversità tra Mestre e Venezia non va rimosso, bensì considerato, in modo da poter sfruttare meglio le complementarietà nell'ambito del medesimo spazio urbano che trae forza dalle sue realtà differenti, nella misura in cui esse consentono una positiva diversificazione dell’economia capace di far figurare Venezia in una buona posizione anche livello europeo.



5. PREVISIONI DEMOGRAFICHE DELLA PROVINCIA DI VENEZIA E DEL VENETO

Nell'ambito delle attività di studio promosse dal COSES è sorta l'esigenza di conoscere le dinamiche demografiche in atto nei prossimi anni in Veneto e nella provincia di Venezia.
Esistono due fonti disponibili: l'ISTAT, che giunge a dettaglio regionale sino al 2050, il CISIS (Centro Interregionale per il Sistema Informatico ed il Sistema Statistico), che arriva al dettaglio provinciale sino al 2025. La fonte ISTAT offre solamente stime a livello regionale; la fonte CISIS presenta anche il dettaglio provinciale. Utilizzando la fonte CISIS, si studia l'evoluzione demografica prevista della popolazione della provincia di Venezia, rispetto a quella della popolazione del Veneto. Particolare attenzione è stata riservata allo studio delle fasce d'età più anziane, per capire quali saranno gli scenari futuri della struttura della popolazione, considerando anche l'evoluzione della possibile domanda di personale di assistenza alle famiglie, in primis di assistenti familiari. Mettendo a confronto la struttura per età della popolazione della provincia di Venezia con quella del Veneto è emersa una tendenza all'invecchiamento più marcata per la popolazione della provincia capoluogo. Si è inteso quantificare il "peso" della popolazione anziana su quella giovane, per capire di quanto la popolazione stia invecchiando; si è calcolato inoltre il carico assistenziale che potenzialmente le classi d'età più avanzate costituiscono nei confronti della generazione seguente.



6. IL TIEPOLO CHE NON VEDREMO A S. GIORGIO

Alcuni affreschi di Gianbattista Tiepolo, staccati nel 1893 da Villa Contarini a Mira per essere posizionati nella Villa Andrè di Boulevard Haussmann a Parigi e godibili oggi dal pubblico, sono spunto di una riflessione sulla produzione e gestione delle opere artistiche. In un modo che a noi appare quasi dissacrante, per la consuetudine di ammirare le opere d’arte a rispettosa distanza e in tempi costretti, i francesi continuano a conservare perfettamente un capolavoro permettendo al pubblico una confidenza con l’opera, una frequentazione del bello che diviene educativa. Il suggerimento è che si dovrebbe imparare dai francesi ad esporre il patrimonio artistico con meno snobismi legati alla sacralità dell’arte e maggiore attenzione al potere educativo della frequentazione con i capolavori.


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