GREEN: il futuro di Porto Marghera

Il rapporto è stato elaborato da un gruppo di lavoro coordinato da Pierpaolo Favaretto

Hanno collaborato: Marina Dragotto, Laura D'Aprile, Giuseppe Saccà, Carlo Pagan

Il testo integrale del rapporto GREEN: il futuro di Porto Marghera è scaricabile dal sito della Fondazione Gianni Pellicani


Si è tenuto il 7 ottobre 2009, al Centro Culturale Candiani, il primo convegno del ciclo Idee per Mestre, Green: il futuro di Porto Marghera. Dopo la presentazione della ricerca di Pierpaolo Favaretto, si è discusso su Porto Marghera, le bonifiche e tutte le difficoltà che si trova davanti chi vuole investire nelle aree dismesse, con una tavola rotonda, coordinata da Nicola Pellicani, a cui hanno partecipato Corrado Clini del Ministero dell'Ambiente, Roberto Casarin commissario ai fanghi, Luigi Brugnaro neo presidente di Confindustria Venezia e Laura Fincato, assessore alla progettazione del territorio.

Green Economy è un'espressione solo di recente entrata a far parte del nostro lessico corrente. Un tempo l'economia verde era riconducibile per lo più ad avventure imprenditoriali di nicchia, oggi la Green Economy rappresenta un punto di partenza irrinunciabile per qualsiasi politica di sviluppo.
È ormai radicata in tutto il mondo la consapevolezza che ad essere in gioco è la sopravvivenza stessa del pianeta.
Per questo la Fondazione Gianni Pellicani ha voluto dedicare questo secondo ciclo di Idee per Mestre al tema della Green Economy nel governo della città.
Una ricerca dettagliata su Porto Marghera, prevedendo nei prossimi appuntamenti un focus sulla città in chiave ecologica e uno sull'universo delle nuove professioni. In altre parole le domande a cui si cerca di rispondere sono: quanto pesa la Green Economy in città? Quali sono gli indicatori di riferimento? Quante le risorse mobilitate?
Un ragionamento su Porto Marghera e la Green Economy non può prescindere dal tema delle bonifiche, della riconversione delle aree dismesse di una zona affacciata su un waterfront unico al mondo. Approfondire il tema delle bonifiche, significa affrontare il tema dell'impasse politico e quindi della paralisi amministrativa che ha finora impedito di procedere all'immane opera di riconversione.
Con MarGreen la ricerca elaborata dalla Fondazione fotografa lo sviluppo di energie alternative e di produzioni ecosostenibili presenti nella zona industriale. Stiamo parlando di progetti per circa mille milioni di euro. Una cifra non trascurabile che comprende una decina d'iniziative, tra cui la centrale ad idrogeno.
Gli investimenti nell'Economia Verde in atto o programmati a Porto Marghera sfiorano il 10% degli investimenti complessivi previsti dal Piano Strategico comunale per tutto il territorio veneziano e mestrino (10.707 milioni di euro). Se aggiungiamo i costi della bonifiche si arriva al 20%.
Gran parte dell'area di Porto Marghera deve restare a vocazione industriale, ma per realizzare questo obiettivo bisogna partire dalla pulizia dei suoli inquinati. E stabilire con chiarezza la loro destinazione futura. Finché non sarà risolto questo problema sarà impossibile attrarre nuovi investimenti e far decollare un'area strategica della città metropolitana che ruota attorno a Mestre e Venezia.

Ottobre 2009, Tratto dalla introduzione al rapporto (Nicola Pellicani)


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