Fondaco Profilo della Provincia
10. Le localizzazioni produttive osservate attraverso monitor
MONITOR è un'iniziativa promossa da Provincia, Comune e Unindustria di Venezia.
Obiettivo dell'attività è quella di promuovere uno strumento di monitoraggio e divulgazione dei dati e delle informazioni sulle localizzazioni produttive. Esso si rivolge, principalmente, alle istituzioni pubbliche, agli enti e ai soggetti economici e sociali presenti sul territorio.
Il sistema informativo sul sistema insediativo per le attività produttive nel territorio provinciale è finalizzato:
- da una parte a verificare le caratteristiche e le potenzialità (o le carenze) dell'attuale offerta di aree produttive, (localizzazione, dotazioni, funzioni insediate, livelli di utilizzazione, iniziative, disponibilità residua etc.);
- dall'altra a prefigurare linee guida che definiscano le condizioni per uno sviluppo sostenibile del territorio, individuando gli elementi e i requisiti che influiscono sulle scelte localizzative imprenditoriali e definendo gli obiettivi strategici per i processi di pianificazione locali e sovracomunali.
Rientrano nel campo di osservazione le aree a destinazione produttiva (industriale, artigianale e miste), con l'esclusione di quelle espressamente destinate ad attività commerciali, turistiche, nautiche etc., previste dagli strumenti urbanistici comunali (approvati o semplicemente adottati alla data della rilevazione), di taglia dimensionale non prefissata, ma ritenuta "significativa" all'interno del sistema provinciale di offerta di aree per attività produttive.
Tale iniziativa riprende i risultati di un'indagine condotta nel 1997 sulle aree di superficie > 5 ha in tutto il territorio provinciale, che era pervenuta alla predisposizione di un "prototipo" informativo sui siti produttivi. La rilevazione condotta fornisce una fotografia aggiornata e consente di proporre confronti con quanto rilevato cinque anni fa, di analizzare l'evoluzione dell'offerta e del grado di utilizzazione dei siti e di avanzare alcune riflessioni sulle dinamiche riscontrate nei singoli contesti territoriali.
Le informazioni messe a disposizione (elaborate con riferimento ad aggregati territoriali sub provinciali, individuati sulla scorta di iniziative di pianificazione o di programmazione economica unitari) oltre che fornire un quadro d'insieme, dovrebbero aiutare ad individuare alcuni dei fattori che favoriscono, o condizionano, i processi localizzativi di natura produttiva. Solo da un'attenta conoscenza di tali fattori è possibile infatti derivare elementi utili per orientare le iniziative imprenditoriali, per condizionare o suggerire le decisioni degli operatori pubblici e privati, per influenzare indirettamente la dinamica dei sistemi economici locali presenti nell'ambito territoriale oggetto di indagine. Il quadro descrittivo del sistema di offerta di localizzazioni produttive, è completato da alcune informazioni sulle caratteristiche economiche, sull'articolazione del tessuto produttivo locale, sull'offerta formativa, sull'offerta di risorse umane, sui programmi di sviluppo e sulle caratteristiche infrastrutturali dell'area.
Allo stato attuale, le attività di rilevazione ed elaborazione dei dati sono state completate e le informazioni sono state organizzate in un archivio informatizzato, corredato dalla individuazione cartografica di ciascuna localizzazione produttiva rilevata; quanto prima è previsto il completamento di tutte le fasi di lavoro, e la divulgazione on line dei risultati.
Si riportano qui di seguito alcune informazioni sintetiche desunte dall'attività di monitoraggio condotta. Il prospetto riassuntivo sull'offerta e sullo stato di attuazione delle aree produttive presenti nel territorio provinciale al 2002, confrontato con quanto rilevato nel 1997, dà modo di valutare in maniera sintetica l'evoluzione e la dinamica che ha contraddistinto i singoli ambiti sub provinciali nei cinque anni intercorsi tra le due rilevazioni.
Sul fronte dell'offerta:
- tra 1997 e 2002 l'offerta di siti destinati ad accogliere attività economiche varie in tutto il territorio provinciale cresce del 21%, con un incremento assoluto di 719 ha. A ciò concorre anche l'estensione del campo di osservazione, limitato alle aree > 5 ha nel 2002, e non prefissato nel 2002. Restano comunque escluse anche dall'ultima rilevazione le aree produttive puntuali, diffuse nel territorio, che ospitano attività singole;
- L'incremento percentuale più rilevante di superfici produttive si rileva nell'ambito meridionale, che immette nuove aree produttive per una dimensione due volte superiore al valore del 1997 (+224%), anche se si tratta di previsioni in parte ancora soggette all'approvazione definitiva degli strumenti urbanistici;
- Gli altri due ambiti in cui si registra un incremento consistente di aree sono, in ordine, il sandonatese e la Riviera del Brenta, pari rispettivamente al +32% e al +27% rispetto al dato del 1997. Nel primo caso la nuova offerta appare concentrata in poche aree di dimensioni consistenti, a scala sovralocale; nel secondo le nuove superfici individuate sono più frazionate, ma strettamente connesse alla previsione di sviluppo dell'asse plurimodale lungo il tracciato dell'idrovia.
- Il comune capoluogo, considerato a sé, fa invece rilevare una variazione negativa, per una parziale riconversione di destinazioni d'uso da produttivo a residenziale. Dai valori riportati è esclusa l'area di Porto Marghera, di cui viene comunque proposta una valutazione descrittiva nei documenti già consegnati alla Provincia.
Sul fronte dell'utilizzazione delle aree:
- consistente anche l'incremento del saggio di utilizzo delle aree, aumentato del 40% tra le due date: al 2002 la % di utilizzazione si attesta sul 62% dell'offerta complessivamente rilevata a livello provinciale, era al 53% nel 1997.
- tutta l'area centrale della provincia (comuni del Miranese, Venezia, Marcon e Quarto d'Altino) continua a contraddistinguersi per saggi di utilizzazione tra i più elevati, vicini all'80% della superficie offerta, nonostante l'ampliamento nel frattempo operato delle localizzazioni produttive;
- significativa anche la variazione di utilizzazione in tutta la Venezia orientale, che al 1997 mostrava ancora ampie quote di superficie disponibile. Nonostante quote di saturazione delle aree inferiori all'area centrale (intorno al 60%), Sandonatese e Portogruarese fanno rilevare nei cinque anni il più intenso processo di occupazione delle aree produttive: + 92% nel primo caso, + 85% nel secondo.
- Il comune capoluogo presenta il valore più basso nella variazione del tasso di utilizzazione tra le due date, anche in considerazione di un elevato livello di utilizzo di aree già al 1997 e, complessivamente, ad una disponibilità di aree per insediamenti produttivi molto limitata, concentrata (ad esclusione del polo produttivo di P. Marghera) nell'area di Dese.
Di conseguenza la disponibilità residua di superfici sembra appannaggio di pochi ambiti:
- nell'area meridionale (77% della quota offerta), in virtù delle nuove previsioni di ampia portata nei tre comuni del comprensorio, ma più consistente nel caso di Chioggia;
- nella Riviera del Brenta, dove alcune previsioni, così come per l'ambito meridionale, sono ancora soggette alla conclusione degli iter procedurali degli strumenti urbanistici:
- nella Venezia orientale, e in particolare nel sandonatese, anche qui per un incremento consistente della superficie offerta operato nel quinquennio.
La superficie impegnata (quote di superfici sottoposte a piani attuativi pubblici, non ancora utilizzate ma già assegnate) assume al 2002 scarsa importanza in termini numerici, anche per una diversa impostazione dei criteri di rilevazione.
Si rilevano invece ancora ampie superfici produttive dismesse (rappresentano il 5% circa del totale aree al 2002), concentrate soprattutto nella Venezia orientale e nell'area meridionale. A differenza della precedente indagine, si riscontrano comunque processi di recupero urbanistico delle aree dimesse, avviati dalle amministrazioni comunali in cui queste ricadono, con ipotesi di riutilizzo dei sedimi abbandonati, che in alcuni casi contemplano la possibilità di una parziale riconversione d'uso delle destinazioni produttive.
Quanto alle variazioni dei prezzi di vendita delle superfici, tra 1997 e 2002 variano sensibilmente le quotazioni delle aree, e allo stesso tempo si rilevano differenze significative tra i diversi ambiti sub-provinciali:
- le quotazioni più elevate si registrano ancora una volta nell'area centrale (150-170 Euro al mq per le superfici urbanizzate), dove la disponibilità di aree è più limitata;
- valori più bassi si riscontrano nell'ambito meridionale e in alcuni comuni della Venezia orientale, dove sono più diffuse che altrove aree sottoposte a piani attuativi pubblici, e quindi immesse sul mercato a prezzi controllati dal pubblico;
- nella Venezia orientale si assiste ad uno scarto significativo dei valori di vendita tra comuni capoluogo di distretto ed altri comuni dell'ambito; le quotazioni più elevate della Venezia orientale (80 Euro/mq) risultano in ogni caso circa la metà di quelle dell'area centrale.
In generale si nota una corrispondenza tra quotazione delle aree e indice di specializzazione industriale (calcolato sulle attività manifatturiere), ma la corrispondenza non è univoca.
In fase di rilevazione è stato osservato come le agevolazioni offerte dalla Tremonti bis abbiano comportato, indirettamente, un innalzamento dei prezzi della aree. È stata inoltre riscontrata, sempre come effetto della stessa legge, un'accelerazione del processo di insediamento delle attività economiche in manufatti di nuova costruzione, con conseguente dismissione degli edifici precedentemente utilizzati.
Il presente Capitolo è curato da Giuseppina di Monte, responsabile della ricerca Monitor, è estratta dal Rapporto COSES n. 88/2003 "Relazione sui caratteri strutturali e congiunturali dell'economia e della società in provincia di Venezia 2002-2003".