Fondaco Commercio
10. Chirignago: nuova piazza, nuovo mercato
Nell'ambito del processo di riforma della disciplina sul commercio avviato, a livello nazionale, con il decreto legislativo 114/98 "Bersani", la Regione Veneto ha definito il proprio assetto normativo in materia di regolamentazione del commercio approvando, a circa due anni distanza dalla legge regionale per la programmazione dell'insediamento di attività commerciali nel Veneto (l.r. n. 37 del 9 agosto 1999), le nuove "Norme in materia di commercio su aree pubbliche" (l.r. n. 10 del 6 aprile 2001). Con deliberazione di Giunta regionale n. 1902 del 20 luglio 2001, sono stati inoltre approvati i criteri applicativi della suddetta legge, ai quali i Comuni devono attenersi per la determinazione delle aree e del numero dei posteggi, per l'istituzione, la soppressione o lo spostamento dei mercati.
Secondo tali criteri, per l'istituzione di nuovi mercati i Comuni devono produrre un'adeguata analisi di mercato relativa ai flussi di domanda e di offerta, volta a verificare la eventuale carenza della struttura commerciale nel far fronte alle esigenze della popolazione residente e fluttuante. Tale verifica deve essere estesa sia alla offerta in sede fissa che alla consistenza di altri mercati al dettaglio presenti in comuni limitrofi, il tutto per "evitare un frazionamento delle iniziative, che tornerebbe a svantaggio della produttività e della funzionalità del servizio".
L'Amministrazione comunale di Venezia, per decidere in merito alla richiesta di istituzione di un nuovo mercato su area pubblica, da localizzare in località Chirignago a Mestre, formulata da parte del Consiglio di Quartiere n. 12 Chirignago - Gazzera come espressione di una esigenza avvertita dalla popolazione del quartiere (per l'istituzione del nuovo mercato sono state raccolte poco meno di 3.000 firme dagli abitanti del quartiere), ha chiesto al COSES di svolgere una attività di analisi, finalizzata a verificare la fattibilità di istituzione del nuovo mercato rionale: é quanto viene proposto con il Documento COSES n. 454 del 2003.
Obiettivo del lavoro è quello di condurre una attività di analisi finalizzata a verificare se sussistano le condizioni per l'istituzione permanente del nuovo mercato rionale in località Chirignago, Mestre, P.za S. Giorgio.
Le attività svolte dal COSES si sono pertanto sviluppate in pià direzioni.
Sul fronte dell'offerta:
- analisi della rete distributiva (distinta per comparto merceologico), presente nell'ambito sub comunale nel quale è previsto il nuovo mercato (come riferimento territoriale di maggior dettaglio è stata assunta la delimitazione del quartiere 12 Chirignago - Gazzera), e negli altri quartieri della terraferma veneziana (cfr. Fondaco Commercio);
- analisi il trend passato (1993-2001) dell'offerta commerciale per verificare l'evoluzione della rete distributiva distinta per comparto merceologico, in relazione alle variazioni della popolazione residente nell'ambito di interesse;
- ad integrazione delle attività conoscitive effettuate su dati di archivio, per analizzare nel dettaglio l'articolazione dell'offerta commerciale della zona oggetto di intervento è stata condotta una indagine sul campo, finalizzata a rilevare la composizione merceologica degli esercizi commerciali, la tipologia di vendita, ed altre informazioni ritenute utili ad acquisire elementi di conoscenza ai fini della valutazione della rispondenza della rete distributiva in sede fissa rispetto alla popolazione residente;
- ulteriore elemento di analisi attiene all'offerta costituita dai mercati rionali che si svolgono in altri ambiti del territorio comunale o in realtà comunali limitrofe, valutata nei suoi tratti essenziali: consistenza, periodicità del servizio, estensione, gamma merceologica, etc.;
Per l'analisi della domanda, sono stati condotti approfondimenti:
- sulla popolazione residente nel quartiere 12 Chirignago - Gazzera, facendo ricorso ai dati anagrafici forniti dal comune di Venezia per sezione di censimento al 2001;
- per acquisire ulteriori parametri utili ad indirizzare le decisioni sulla ipotesi di istituzione del nuovo mercato, il COSES ha condotto un sondaggio diretto ad acquisire giudizi sulla ipotesi della istituzione del nuovo mercato e sulla sperimentazione provvisoria, con particolare riguardo alla gamma merceologica, al calendario, agli orari, all'accessibilità, lay-out ed altre esigenze dei consumatori.
Tale sondaggio si è articolato in due fattispecie:
- interviste ad opinion leaders, rappresentativi o portatori di interessi connessi al mercato stesso;
- rilevazione diretta (condotta lunedi 2 dicembre 2002, in concomitanza dello svolgimento in fase sperimentale del mercato settimanale) con interviste ad operatori e ad utenti del mercato, avviato in forma sperimentale e provvisoria nell'autunno 2002 e in attesa dell'autorizzazione regionale per l'istituzionalizzazione definitiva.
L'insieme degli elementi di analisi ha consentito al gruppo di lavoro di sviluppare propri criteri di valutazione in vista della stabilizzazione del mercato, nonché di proporre alcuni suggerimenti di merito, riguardanti la completezza della gamma merceologica, il distributivo degli spazi concessi, l'accessibilità all'area, l'integrazione con la reti dei servizi.
Il nuovo mercato sua area pubblica di Chirignago riprende la storica centralità dell'area, oggetto di attività mercatale fino al 1936, epoca in cui poteva competere in termini di importanza con i mercati di Noale e Mirano. La presenza in un ambito relativamente ristretto della chiesa, della ex scuola/palazzo municipale e di numerosi edifici storici di pregio testimonia il ruolo organizzatore da un punto di vista territoriale del nucleo urbano, la cui collocazione è andata via via modificandosi nel Secondo Dopoguerra, quando la diversa distribuzione dell'urbanizzazione e la modificazione dei pesi demografici dell'areale ha comportato una connotazione dell'ambito più come cerniera e luogo di passaggio tra diverse strutture insediative.
La volontà di contrastare tale processo ha portato l'Amministrazione comunale ad intervenire recentemente con azioni di arredo urbano e di ricostruzione di spazi pubblici adeguati.
Foto 1 - Il nuovo intervento a Chirignago
È in questo contesto di tentativo di rivitalizzazione e di recupero della centralità dell'area che si inserisce l'iniziativa della ricostituzione dell'antico mercato su area pubblica, posto com'è a ridosso della sede della Municipalità, del sagrato della Parrocchia e dell'area cimiteriale. L'obiettivo finale è quello della realizzazione di un complesso ed articolato polo di attrazione polifunzionale, capace di rompere l'elemento percettivo attualmente prevalente, legato alla funzionalità di "transito" e "scorrimento" connesso con la strada "Miranese", che contribuisce non poco ad inserire elementi di degrado urbano difficilmente contrastabili.
L'inserimento del nuovo mercato su area pubblica viene incontro anche ad altre esigenze, di ordine sociale ed economico. La progressiva marginalizzazione del centro di Chirignago coincide con una senilizzazione della popolazione residente, soprattutto in confronto con la realizzazione di nuovi quartieri limitrofi, ed un progressivo depauperamento del patrimonio commerciale della zona, come viene analizzato in dettaglio nel Documento COSES n. 454 del 2003
La prossimità ai centri di Mestre e Spinea, la facile connessione con la maggior parte dei centri commerciali della Terraferma, il traffico caotico unito alla mancanza di parcheggi, ha provocato una progressiva riduzione della rete distributiva locale, con smagliature vistose soprattutto nel settore dei beni di prima necessità.
Tali condizioni si sono recentemente aggravate con la chiusura del locale minimarket Coop, per cui la struttura di vendita di generi alimentari presente nell'ambito urbano analizzato si è ridotta al panificio - pasticceria, e alle altre (poche) unità di vendita che si sviluppano lungo la via Trieste.
Anche la rimanente parte degli esercizi commerciali evidenzia uno scarso livello di servizio complessivo, con una necessità di supporto e di integrazione alle attività, sia dal punto di vista dell'inserimento urbanistico edilizio (con necessità di riqualificazione del contesto pubblico e privato), sia dal punto di vista di ampliamento di gamma, in modo da creare una sufficiente massa critica di offerta, tale da supportare le specifiche esigenze della domanda locale.
La struttura commerciale e di servizio presente appare molto semplice: oltre a supporti minimali, quali il panificio, i pubblici esercizi, il giornalaio e la rivendita di tabacchi, sono presenti solo limitate funzioni terziarie (agenzie di pratiche, di affari etc.) ed artigianato di servizio (quali barbieri - parrucchieri, arrotino etc.).
La presenza, in tali condizioni, del mercato settimanale non può che favorire una ottimale integrazione e cooperazione, che si sta già verificando in fase sperimentale dell'iniziativa, visto che alcuni esercizi hanno modificato il giorno di chiusura infrasettimanale in funzione del mercato stesso, e che il giudizio complessivo degli esercenti locali in merito alla ipotesi di istituzione permanente del mercato appare senz'altro positivo.
Foto 2 - L'offerta commerciale dell'area
Tab. 1 - Esercizi commerciali per quartieri della Terraferma al 1993 e al 2001
Quartieri | 2001* | | 1993** |
Totale | % su com. | alim. | % alim. | | Totale | % su com. | alim. | % alim. |
Q8 Favaro-Campalto | 293 | 4,7 | 89 | 30,4 | | 263 | 4,1 | 94 | 35,7 |
Q9 Carpenedo-Bissuola | 346 | 5,5 | 133 | 38,4 | | 457 | 7,1 | 208 | 45,5 |
Q10 Mestre centro | 1.603 | 25,5 | 320 | 20,0 | | 1.576 | 24,6 | 398 | 25,3 |
Q11 Cipressina-Zelarino-Trivignano | 142 | 2,3 | 45 | 31,7 | | 189 | 3,0 | 72 | 38,1 |
Q12 Chirignago-Gazzera | 201 | 3,2 | 69 | 34,3 | | 225 | 3,5 | 92 | 40,9 |
Q13 Marghera Catene-Malcontenta | 425 | 6,8 | 125 | 29,4 | | 454 | 7,1 | 175 | 38,5 |
Terraferma | 3.010 | 47,8 | 781 | 25,9 | | 3.164 | 49,4 | 1.039 | 32,8 |
Totale comune | 6.292 | 100,0 | 1.425 | 22,6 | | 6.399 | 100,0 | 1.941 | 30,3 |
* Esclusa la Grande distribuzione organizzata
** I valori del 1993, data in cui la TFV era ripartita in 9 quartieri, sono stati accorpati e resi omogenei a quelli del 2001 |
Fonte: Engineering per i dati 2001; Venis Spa per il 1993 - Elabora: COSES, 2003
Stando ai dati amministrativi, il Quartiere 12 Chirignago - Gazzera, "perde" negli otto anni considerati circa 24 unità di vendita, ma mantiene pressoché stabile la propria incidenza su base comunale, intorno al 3%. La riduzione degli esercizi commerciali tra le due date appare concentrata quasi esclusivamente nell'alimentare (23 negozi in meno), tanto che, nonostante il quartiere presenti al 2001 un peso del comparto primario più elevato rispetto alla media comunale e a quella della sola TFV, esso risulta contratto di otto punti percentuali tra 1993 e 2001 (da 40,9 a 34,3% su totale esercizi di zona).
Secondo i dati più recenti a nostra disposizione, quindi, nel quartiere 12 sono attivi, a fine 2001, 201 esercizi commerciali, 69 dei quali alimentari. Le medie strutture di vendita sono complessivamente 9 (già considerate nel totale esercizi prima citato), la metà delle quali alimentari; tuttavia il dato, riferito a fine 2001, non registra le variazioni intervenute nell'arco dell'anno appena trascorso, che ha visto, come accennato in apertura, la chiusura del minimarket Coop, prossimo al centro urbano di Chirignago, contribuendo ad accentuare la rarefazione dell'offerta locale, soprattutto per quanto riguarda la vendita di generi primari.
Per disporre di ulteriori elementi di analisi, facciamo pertanto ricorso alla rappresentazione cartografica delle unità di vendita nel quartiere analizzato.
La prima rappresentazione rende evidente come tali esercizi siano diffusi nel territorio senza dar luogo ad aggregazioni significative (non identificano, cioè, un "cuore commerciale" riconoscibile), ma appaiano anzi piuttosto diluiti e diffusi nel quartiere oggetto di analisi.
In particolare, in prossimità dell'area destinata ad ospitare il nuovo mercato, Piazza S. Giorgio, le attività commerciali risultano localizzate lungo la direttrice viaria principale, la via Miranese, arteria stradale contraddistinta da un elevato traffico di collegamento tra il centro di Mestre e i comuni di prima cintura del capoluogo veneziano, elemento questo che ostacola l'accessibilità e la prossimità di servizio, in particolare per l'approvvigionamento di beni primari. Ciò è ancor più evidente nel caso della rappresentazione dei soli esercizi alimentari: le attività commerciali a servizio degli abitanti residenti nell'ambito urbano di Chirignago sono dislocate lungo via Miranese e lungo il primo tratto via Trieste, ma nel complesso si tratta di una struttura commerciale molto semplice e minimale, come è stato già evidenziato.
In effetti, procedendo con una disamina di dettaglio dell'offerta commerciale locale ( in concomitanza con l'indagine sul campo per le interviste ad operatori e ad utenti del mercato), effettuata attraverso rilevazione sul campo, in prossimità di Piazza S. Giorgio sono attive alla data attuale limitate strutture di vendita, tutte di vicinato:
- un panificio - pasticceria,
- un negozio di ortofrutta,
- un altro panificio in via Trieste,
- una macelleria, sempre in via Trieste, ma ad una certa distanza dal centro di Chirignago,
- un negozio di ferramenta,
- due chioschi di vendita di fiori e piante, in prossimità dell'entrata al cimitero.
Queste strutture, insieme ai pubblici esercizi, alla rivendita di tabacchi, al giornalaio e alle altre funzioni terziarie e artigianali presenti in loco, rappresentano le uniche attività di servizio commerciale dell'area centrale di Chirignago, che ha perso sempre più negli anni ruolo e capacità aggregativa anche in considerazione della rarefazione dell'offerta commerciale, come testimoniato anche dagli abitanti locali.
Dalla lettura appena proposta, appare immediata la scarsa rispondenza della rete distributiva locale alle esigenze della popolazione residente, nonostante la facile connessione con i centri commerciali della TFV, che induce in ogni caso una forte mobilità per gli acquisti. In questo contesto la stabilizzazione del mercato di Chirignago costituisce senz'altro un'opportunità per rivitalizzare il centro urbano, oltre che rispondere alla necessità di provvedere ad una integrazione dell'offerta commerciale in relazione alla popolazione residente.
Rappresentazione esercizi commerciali al 2001
La popolazione residente nel Quartiere 12 Chirignago - Gazzera mostra una buona tenuta rispetto al trend della TFV e del totale comune di Venezia: a dicembre 2001, con poco più di 22mila abitanti, questa costituisce l'8% del valore comunale. I dati relativi al censimento del 1991 mostrano come il quartiere abbia incrementato il proprio peso su base comunale (a quella data si attestava sul 7%), nonostante una perdita di popolazione, rispetto al 1981, del 3,8%, valore comunque inferiore a quello registrato dalla TFV (-7,7%) e del totale comunale che perde oltre il 10% della sua popolazione nei dieci anni intercensuari.
Tab. 2 - Popolazione residente nel Q12 al 31.12.2001 e al 1991
| 2001 | 1991 |
| M | F | Tot. | Peso % | Tot. | Peso % |
Q12 Chirignago - Gazzera | 10.754 | 11.273 | 22.027 | 8,0 | 21.584 | 7,0 |
Terraferma | 84.449 | 91.841 | 176.290 | 64,3 | 189.147 | 61,1 |
Totale comune | 130.190 | 143.978 | 274.168 | 100,0 | 309.422 | 100,0 |
Fonte: Comune di Venezia - Ufficio Statistica, dati anagrafici per il 2001; ISTAT - Censimento della Popolazione 1991 - Elabora: COSES, 2003
Dalla lettura della struttura demografica si evince per l'ambito urbano di Chirignago una forte connotazione residenziale, con una struttura della popolazione residente abbastanza consolidata, elemento questo che contrasta con la dinamica dell'offerta commerciale locale risultata, come si è visto, in continua contrazione soprattutto per quanto riguarda i servizi primari: la proposta del nuovo mercato rionale di Chirignago, quindi, sembra rispondere ad una necessità effettiva di dotare l'area di adeguati standard di servizi commerciali, ampliando la gamma di offerta presente e prevedendo una tipologia distributiva assente ma non estranea alle abitudini di acquisto degli abitanti.
Per valutare le abitudini di acquisto il Doc. COSES n. 454/2002 fa riferimento all'Indagine AB.A.CO.2 del 1994 (cfr. Cap. 7 del Fondaco Commercio).
Grafico 1 - Tipologia di negozi scelti per acquisti alimentari
Fonte: ABACO2, coses 1994
Per un inquadramento sui mercati del comune di Venezia si rimanda al Cap. 7 del Fondaco Commercio.
Foto 3 - Il nuovo mercato
Lo studio sul caso ha dato modo di analizzare specificità e caratteristiche dell'ambito urbano di Chirignago: esse vengono brevemente riprese ai fini di una valutazione circa l'ipotesi di stabilizzazione del mercato.
Sul fronte dell'offerta commerciale stabile è emerso come nel quartiere di Chirignago si assista, in linea con quanto avviene nel resto del territorio comunale e della TFV, ad una contrazione della rete di vendita locale che colpisce in particolar modo i servizi primari. In prossimità del centro di Chirignago il sistema distributivo appare piuttosto semplice e minimale, con limitate attività di vendita e qualche funzione terziaria, e in assenza del supporto di medie strutture di vendita, dopo la recente chiusura di un minimarket Coop.
La dinamica demografica rivela invece una tenuta della popolazione residente, che ha anzi rafforzato il proprio peso su base comunale rispetto al 1991. Il quartiere di Chirignago mostra una forte connotazione residenziale, confermata anche da una articolazione della struttura familiare abbastanza solida, con numero medio di componenti per famiglia superiore al dato comunale. La domanda di servizi commerciali non trova però risposta in loco tanto da indurre, secondo quanto rilevato da precedenti studi tesi ad approfondire le abitudini di acquisto dei consumatori veneziani, una elevata mobilità degli abitanti del quartiere per la spesa, e un ricorso all'utilizzo dell'automobile tra i più alti della TFV, inferiore solo ai quartieri del Terraglio e di Malcontenta.
Il lavoro ha analizzato inoltre entità e articolazione dell'offerta costituita dai mercati rionali del veneziano e dei comuni limitrofi a Chirignago. Rispetto alla TFV, i due mercati più importanti risultano essere quelli di Mestre, via Parco Ponci, e di P.za Mercato a Marghera: questi costituiscono i principali mercati urbani, a forte attrazione, connotati da una gamma merceologica ampia e variegata. Negli altri casi si tratta per lo più di mercati a carattere rionale, con dimensione sensibilmente inferiore ai primi, di servizio alla popolazione locale, tanto che per due di essi si annota una sovrapposizione di calendario che evidentemente non provoca alcuna concorrenzialità per bacino di gravitazione.
L'avvio in forma sperimentale e provvisoria dell'iniziativa ha dato inoltre modo di rilevare aspetti di merito relativi al nuovo mercato, oltre che cogliere impressioni e suggerimenti forniti dagli operatori e dalla clientela presente.
Da tutti gli elementi di analisi considerati e dalle interviste effettuate sul campo possono pertanto essere avanzate alcune considerazioni sulla richiesta di istituzione del mercato di Chirignago, utili ad orientare le scelte dell'Amministrazione comunale:
- la previsione di un nuovo mercato rionale su area pubblica viene incontro ad una necessità effettiva di integrazione e supporto all'offerta commerciale locale, la quale risulta, alla data attuale, del tutto inadeguata per consistenza e per composizione merceologica alle esigenze della popolazione residente; da non trascurare, inoltre, la funzione sociale di questa iniziativa, che costituisce anche un'occasione in grado di animare e restituire centralità ad un'area in perdita progressiva di identità urbana;
- il lunedi quale giorno di svolgimento del mercato ben si inserisce nel calendario degli altri mercati comunali; esso si sovrappone solo a quello di Zelarino, che ha però localizzazione e bacino di gravitazione molto diversi rispetto a quello di Chirignago. L'individuazione della giornata non sembra contrastare neppure con i due mercati più prossimi a questo ambito urbano: né a quello di Spinea, che si tiene il sabato, né a quello in località Rio Cimetto, meglio noto come mercato di Santa Barbara, il giovedì; l'autonomia degli appuntamenti viene confermata anche dalla indagine sul campo, che ha rilevato la partecipazione di alcuni operatori e consumatori agli altri appuntamenti prima citati;
- il numero dei posteggi proposti (35 nella fase sperimentale) appare congruo alla organizzazione spaziale attuale del mercato, anche se a questo riguardo sono emerse alcune richieste dei consumatori per un ampliamento della dimensione del mercato, e per una integrazione alle merceologie presenti;
- adeguati risultano anche l'accessibilità automobilistica e la dotazione di parcheggi in ragione della presenza di due aree adibite a questa funzione, una prossima alla sede municipale, l'altra all'area cimiteriale;
- in base ai risultati della rilevazione diretta, la clientela del mercato sembra essere prevalentemente locale, ma non mancano le potenzialità a scala comunale ed intercomunale, che troverebbero giovamento da un revisione delle frequenze di trasporto del servizio pubblico in funzione della stabilizzazione del mercato;
- l'istituzione del mercato funge anche da volano per le attività economiche presenti in loco, tanto che gli esercenti commerciali intervistati hanno riconosciuto un aumento delle vendite in occasione del mercato e addirittura alcuni di loro hanno modificato il giorno di chiusura infrasettimanale.
Di converso, vanno sottolineate alcune problematiche relative all'attuale situazione del mercato di Chirignago, emerse durante lo svolgimento delle interviste e degli incontri con gli operatori di mercato e gli opinion leaders locali:
- appare particolarmente importante affrontare le problematiche relative allo stazionamento dei mezzi commerciali degli operatori di mercato, attualmente non consono al decoro dell'area e alla sicurezza della viabilità;
- appare altresì importante rivedere alcuni elementi riguardanti il distributivo degli spazi concessi;
- in vista di una stabilizzazione del mercato, è necessario procedere all'integrazione tra i banchi di vendita e la rete dei sottoservizi (energia elettrica, acqua corrente, scarichi) e del fondo stradale.