Fondaco profilo di Venezia

6. Specilità veneziane. Produzioni caratteristiche tra 1981 e 1996

Per quanto riguarda i settori produttivi della città di Venezia (comune), tra '81 e '91, una contrazione occupazionale si registra per l'industria (-11.000 ovvero -25%) con la sola eccezione dell'edilizia che segna un certo incremento.
Aumenta viceversa l'importanza delle attività terziarie (nel 1991 occupano il 63% degli addetti totali, erano il 58% dieci anni prima) ma con tendenze molto diversificate secondo i comparti.
Crescono gli addetti alle attività immobiliari, ricerca, informatica (6.000, +65%), alla Pubblica Amministrazione, in particolare difesa, assicurazioni sociali (+8.000; +60%), e quelli del comparto intermediazione finanziaria e monetaria (+5.000; +46%). Più contenuto è l'incremento di addetti nel settore alberghi e pubblici esercizi (+1.300; +13%) e nella sanità e altri servizi sociali (+700; +13%).
Viceversa hanno una sensibile riduzione gli addetti nel comparto dei trasporti (-3.500; -16%), ma con un andamento contrastante tra Centro Storico, dove si ha una consistente riduzione, e Terraferma. In questa parte della città gli addetti al settore crescono sensibilmente. Probabilmente, si è verificata una rilocalizzazione di attività precedentemente registrate come presenti nella città antica. Forse si tratta anche di più corrette assegnazioni territoriali di attività che effettivamente si svolgevano già in Terraferma, ma avevano la loro direzione amministrativa in Centro Storico, dove venivano registrate statisticamente.
Il più recente censimento intermedio del 1996 non è stato esteso a tutte le attività economiche comprese nelle precedenti rilevazioni. Il confronto a parità di campo di rilevazione, porterebbe ad una ulteriore riduzione da 104 a 102 mila addetti nell'intero comune, con una contrazione del 2% e 2.000 addetti.
Non si possiedono informazioni sub-comunali al 1996, ma si può constatare che vengono confermate alcune tendenze: una netta riduzione degli addetti alle produzioni manifatturiere (-6.000; -32%) con una interessante eccezione per il vetro (cfr. Studi in corso - L'economia della terraferma veneziana, Annuario Statistico 2000 e Infocamere).

 

L'isola di vetro: Murano

navilio attraccato

 

Continua la riduzione di addetti per l'intermediazione finanziaria e monetaria per il commercio. Crescono -viceversa- gli occupati nei comparti: alberghi e pubblici esercizi e trasporti. Questi ultimi registrerebbero un certo recupero rispetto al decennio precedente. Continuano gli andamenti positivi del comparto costruzioni edilizie e quello connesso con le attività immobiliari della ricerca, dell'informatica che registra il più elevato incremento di 3.400 addetti in più, cioè il 32%.
Malgrado l'impossibilità di approfondire per ambito sub-comunale, si può ritenere che attività legate ai settori turistici si affermino prevalentemente in Centro Storico, quelle terziarie innovative a Mestre.
L'andamento dell'occupazione tra '91 e '96 nel comune di Venezia è significativamente diverso da quello dell'insieme della provincia, sia in termini complessivi sia per quanto riguarda le dinamiche dei singoli comparti.

 

In sintesi, ad un andamento positivo della provincia (+ 3,4%) si contrappone una riduzione di addetti in comune (-2.000, -2%).
Viene confermato, cioè, il rafforzamento dell'importanza relativa della provincia dove si sono diffusi alcuni servizi alla popolazione, ma anche quelli in funzione delle altre attività produttive. In particolare, si fa riferimento ai servizi di intermediazione finanziaria e monetaria e a quelli immobiliari, della ricerca e dell'informatica. Il comune capoluogo, viceversa, risulta meno dinamico e, talvolta, riduce sia il numero di addetti oltre che nei comparti industriali, anche in alcuni dei settori terziari sia innovativi che tradizionali.
La mancanza, nel censimento intermedio del '96, di rilevazioni sul settore pubblico e su alcune attività private, presenti in modo accentuato nel capoluogo, penalizza lo stesso e amplifica il risultato negativo riscontrato. In ogni caso, appare indubbia la perdita relativa di Venezia rispetto alla sua provincia, qualora si confrontino i dati omogenei relativi ai singoli comparti.
Nell'industria manifatturiera a Venezia vi è una riduzione di 9.000 addetti, pari ad 1/5 degli occupati all'inizio del quinquennio, nel resto della provincia la contrazione occupazionale è molto più limitata (-4%). Quasi tutti i comparti industriali partecipano a tale risultato negativo, ma in particolare la chimica, il petrolio, le produzioni metalliche, che hanno variazioni negative attorno al 40%, le lavorazioni di apparecchiature ottiche registrano un -27%. Appare poco credibile il dato relativo alla riduzione di addetti nel comparto della fabbricazione dei mezzi di trasporto (-33%), dato lo sviluppo rilevante nei primi anni '90 delle attività svolte nello stabilimento della Fincantieri a Marghera. Probabilmente la presenza di ditte in sub-appalto e di forme più o meno regolari di attività lavorative, non vengono colte dalle rilevazioni censuarie.
In contro tendenza, in questo quadro negativo, appaiono i comparti delle costruzioni (Venezia +30%, provincia +10%) e del vetro (Venezia +5%, resto -1%).

Addetti per ramo di attività - Centro Storico
Censimenti delle attività economiche 1981-1991

Comportamenti analoghi del capoluogo e della provincia si verificano per il commercio (modesta riduzione) o, viceversa, per trasporti (+4%,) nonché per i comparti terziari innovativi: immobiliari, ricerca, informatica, che registrano una sensibile crescita di oltre il 30%. Significativamente diverse, ma ancora dello stesso segno, le dinamiche del comparto alberghi e pubblici esercizi dove si verifica un aumento modesto (1,4%) a Venezia ed uno molto consistente, oltre 23%, nei restanti comuni. Da ultimo, nel comparto della intermediazione finanziaria e monetaria si constata una perdita a Venezia più che compensata dallo sviluppo in provincia.
In definitiva, queste tendenze confermano una diffusione accelerata al di fuori del comune, anche di attività economiche che contribuiscono a modificare significativamente i rapporti centro-periferia e l'assetto del SUV.
Le recenti tendenze, nei diversi fenomeni considerati, evidenziano le caratteristiche specifiche ed il livello di specializzazione, talvolta anche molto elevato, di Venezia rispetto alla struttura produttiva regionale e quella di altre città e province vicine, in particolare Padova e Treviso. Tale specializzazione risulta essersi talvolta attenuata nel tempo. In altri casi si è ancor più accentuata e diffusa anche nel resto della provincia.

 

Distribuzione degli occupati per ramo e settore di attività - Comune di Venezia, Treviso e Padova

 

Nel 1996 la distribuzione degli occupati per ramo e settore di attività nel capoluogo consente di evidenziare una netta specializzazione in alcuni settori. Particolarmente elevata e tipica è quella nei trasporti 3,16 rispetto alla media regionale (pari ad 1), negli alberghi 2,04, nell'energia elettrica 4,75 (cfr. Fondaco Turismo e Rap. COSES n. 78.1/03 "Effetti della produzione alberghiera sull'economia veneziana").
Viceversa, Venezia risulta, come previsto, ben lontano dalla quota regionale per quanto riguarda i settori industriali, in cui raggiungeva un indice di 0,47, cioè inferiore alla metà della media regionale nel complesso delle attività manifatturiere e persino nelle costruzioni 0,77, dove per altri versi si è riscontrato un andamento positivo.
Il confronto più significativo con le realtà urbane dei due comuni di Padova e Treviso, conferma ed esalta il livello di specializzazione di Venezia nel comparto degli alberghi e pubblici esercizi, attenua, ma mantiene attorno al valore 3,00 quella nel comparto dei trasporti e comunicazioni.
Venezia risulta di poco più specializzata nel settore delle costruzioni dove il confronto con i soli centri permette di evidenziare una buona posizione. Una rilevante despecializzazione, derivante da una percentuale di occupati rispetto al totale nettamente inferiore a quella dei due vicini capoluoghi, si riscontra, viceversa, per i settori terziari più innovativi e comunque maggiormente connessi con le altre attività produttive.
Si era già segnalato il differenziale esistente con i valori medi regionali, ma esso risulta più elevato per quanto riguarda i due centri. Nel comparto dell'intermediazione finanziaria e monetaria, Venezia si colloca al 38% e al 56% rispetto a Padova e Treviso e al 62% circa per i servizi immobiliari, ricerca, informatica. Ma anche il terziario tradizionale privato (commercio) risulta meno presente a Venezia (73 e 83%) rispetto a Padova e Treviso.
Se si confronta la distribuzione percentuale degli addetti ai settori prevalenti nel comune di Venezia con analoghe distribuzioni presenti in altre 15 città di dimensioni e caratteristiche e ruolo funzionali assimilabili, tra i quali Bologna, Firenze, Genova, Torino, ma anche Padova, Verona, Brescia …, si confermano alcune specializzazioni veneziane che risultano ancor più rimarcate. Il confronto, in questo caso è riferito alla situazione '91.

 

Andamenti settoriali

ZONATOTALE COMUNE (ricalcolati)
ramo economico 1981 %'81 1991 %'91 1996 %'96
agricoltura, caccia, pesca 621 0,54 387 0,37 0 0
energia, gas, acqua 6.307 5,48 3.948 3,77 3.868 3,78
industrie estrattive e chimiche 20.669 17,97 10.409 9,93 7.664 7,50
industrie lavorazione metalli 11.501 10,00 13.451 12,84 8.957 8,76
industrie manifatturiere 5.952 5,18 5.678 5,42 5.336 5,22
industrie edili 5.403 4,70 5.694 5,43 7.425 7,26
commercio alberghi pubbl. es. 31.551 27,44 31.865 30,40 31.687 31,00
trasporti, comunicazioni 22.555 19,61 18.514 17,67 19.310 18,89
credito, assicurazioni 10.437 9,08 14.842 14,16 17.963 17,57
Totale 114.996 100,00 104.788 100,00 102.210 100,00
Fonte: COmune di Venezia - COSES

 

In alcuni casi Venezia primeggia con valori lontani da quelli delle altre città, anche di quelle che sono collocate subito dopo nelle graduatorie.
È il caso atteso, ma non ai livelli riscontrati, del comparto alberghi e pubblici esercizi, dove la percentuale di addetti a Venezia, supera del 50% quella di Firenze che la segue in graduatoria ed è quasi doppia di Roma e Trieste che si collocano subito dopo.
Risulta poco rilevante il primato nel comparto energia elettrica, acqua, gas, che pur consistente, si riferisce solo a qualche centinaio di occupati. Ben più significativo è l'altro valore di eccellenza per il comparto trasporti e comunicazioni dove Venezia supera anche gli altri centri caratterizzati dalla presenza di un grande porto (Genova, Trieste, Napoli) o importante snodo logistico (Verona).
Ancora significativamente positiva, ma ad indicare una struttura economica tradizionale, è la quarta posizione nei comparti manifatturieri con oltre il 21% degli occupati totali. Solo Torino e Brescia hanno percentuali significativamente superiori, Verona sta appena al di sopra del valore veneziano.

 
Addetti per ramo di attività - Totale comune
Censimenti delle attività economiche 1991-1996

 

Venezia registra le più basse percentuali, tra le 16 città considerate, di presenza degli addetti ai servizi e alla pubblica amministrazione (pur in quota elevata sul totale 31%), al credito e assicurazioni, e allo stesso commercio.
Quest'ultimo posto conferma una scarsa dotazione terziaria sia nei comparti e funzioni tradizionali, sia probabilmente in quelli innovativi.
Forse nel '96 ed ancor più oggi, queste posizioni sono in parte modificate, tuttavia la presenza singolarmente più ampia di funzioni e attività innovative nei vicini capoluoghi di Padova e Treviso, indica che fino al 1996 Venezia aveva dimostrato scarsa capacità attrattiva per questi servizi ed una sotto dotazione rispetto ai maggiori centri italiani.
Nel 1996 si constata che anche i comuni di Padova e di Treviso hanno perso popolazione, ma in misura inferiore al 10%, mentre le loro cinture urbane crescono più di quelle veneziane. Anche le occasioni di lavoro si sviluppano in modo più elevato al di fuori dei capoluoghi. Le città riducono, in qualche modo, la loro dimensione fisica ed assumono progressivamente ruoli diversi da quelli ricoperti un tempo, in un contesto non più di rapporto centro-periferia, ma di città diffusa e dispersa. Tuttavia, Venezia continua a mantenere la più elevata concentrazione di posti di lavoro (46%) rispetto a quelli presenti nella sua provincia a confronto con tutti gli altri capoluoghi di provincia del Veneto. La loro situazione, più che corrispondere ad una fase del ciclo di vita delle città, sfasata rispetto a quella di Venezia, va interpretata con un modello diverso.

Distribuzione degli occupati per ramo e settore di attività
Venezia comune, provincia e regione Veneto

 

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