Il sito produttivo di Porto Marghera si estende per 2.200 ettari. Nell'area operano tuttora 12.404 addetti. Nel 2005 sono state conteggiate 347 aziende, 41 in più rispetto al 2004 con un aumento del numero di addetti del 4,4%. Tale crescita è dovuta allo sviluppo delle attività del terziario, ovvero alle attività della "nuova generazione": uffici commerciali, laboratori di ricerca delle università, nuove realtà all'interno del Parco Scientifico e Tecnologico VEGA. Dalle "vecchie fabbriche" si sta passando alle produzioni immateriali eco-compatibili offerte dai nuovi mercati delle nanotecnologie e biotecnologie, dei nuovi materiali, delle tecnologie per l'ambiente, dell'informatica e delle telecomunicazioni, tecnologie per il restauro e la conservazione dei beni culturali e dell'alta formazione. I settori alimentare e petrolifero invece hanno dimostrato una certa stabilità; metallurgico, siderurgico e chimico hanno registrato un andamento decrescente con un calo di addetti rispettivamente dell'8,6% e del 13,5% rispetto al 2004. Negli ultimi tre anni i grandi gruppi industriali, con oltre 500 addetti, hanno mostrato una flessione occupazionale media annua del 12,7% anche se il numero di aziende è invariato; diversamente le aziende più piccole, fino a 100 addetti, continuano con un aumento positivo dell'8,8%.
E' rilevante il dinamismo della realtà portuale: nel 2005 il trasporto di merci via nave rappresenta il 52,2% del movimento merci totale, quello via camion il 34%.
Il rischio industriale rimane una questione fortemente sentita: l'indagine conoscitiva socio-ambientale "Ricerca Marghera 2006" rileva che il 50% degli intervistati residenti a Marghera è molto preoccupato e sente la necessità di una maggiore quantità e qualità di informazioni.